Costruita tra il 1985 ed il 1995 (circa), l’Hans Christian 41T è certamente una barca classica nel senso tradizionale del termine. Le sue linee ricordano i double ender del nord europa, ma traggono origine dal design della sorella minore HC34 di Robert Perry poi affinato dalla matita di Scott Sprague.
Chiglia lunga modificata, timone con full skeg, grande delfiniera, armo a cutter, scafo e coperta in solida vetroresina, dislocamento oltre kg 16.000, 600 litri d’acqua e 380 litri di gasolio. Solo questi dati fanno di Savannah una cosiddetta “bluewater boat”. In effetti è una barca fatta per navigare. Con un passaggio sull’onda estremamente confortevole, ha una buona superficie velica in rapporto al peso (SA/Disp = 17) che le permette di avere discrete performance a vela con venti (non troppo) leggeri, mentre ovviamente da il meglio di sè con venti più freschi ad andature larghe o portanti.
La qualità costruttiva è decisamente molto alta, dallo spessore dello scafo alla elevata coibentazione interna, dal teak degli interni a quello in coperta, falchetta e pozzetto, per non dire dell’uso del bronzo sia per gli oblò che per molte altre componenti.
Il layout degli interni di Savannah è quello che il produttore aveva chiamato “Molokay”: 2 cabine e 2 bagni, con letto a murata nella cabina di prua e bagno armatoriale con doccia separata (e piastrellata). La cucina è incredibilmente spaziosa, così come il grande quadrato che può comodamente ospitare 6 persone.
Savannah in particolare è dotata di un livello di comfort molto alto, con il duo impianto di climatizzazione caldo e freddo automatico, un frigorifero super potente, l’impianto di acqua calda, un generatore diesel da 3Kw, salpa ancora Lofrans Tiger verticale e elica di prua per le manovre in porto.