L’unità da diporto in questione (l’ultimo di una piccola serie di soli 3 esemplari) è stata commissionata al Cantiere Nautico Bettini di Desenzano del Garda nel 1971. Il maestro d’ascia Giovanni Bettini progetta un modello da crociera veloce appartenente alla VI classe IOR. Le linee potenti dello scafo, caratterizzate da un accentuato e filante slancio prodiero e da uno specchio di poppa molto stretto, sono quelle tipiche dettate dal regolamento di stazza dell’epoca. La piccola tuga si distingue per la fascia in legno che racchiude gli oblò laterali e che si collega al paramare ligneo che protegge il pozzetto corredato da due panche. A poppa estrema è stato ricavato un vano motore per l’alloggiamento di un propulsore fuoribordo da 6 CV. Sottocoperta la dinette centrale è costituita da due panche trasformabili in cuccette poste lungo le murate. Questa zona è separata dalla piccola cabina prodiera mediante una paratia trasversale che permette quindi di avere una migliore divisione e privacy degli ambienti interni. L’albero in alluminio realizzato da Canclini è appoggiato in coperta lasciando così libero il quadrato sottocoperta. Dal punto di vista costruttivo lo scafo presenta il primo strato composto da fogli di lamellare di mogano (sp. 6 mm) e incrociato a 60° mente il secondo realizzato con tessuti biassiali di Mat imbevuti di resina epossidica. La coperta invece è costituita da fogli di compensato di mogano ricoperti con bicomponente alto solido e vernice bianca. Strutturalmente la barca presenta madieri in frassino e paramezzale in massello di mogano.