Transat Café l’Or: gli Imoca 60 con la Martinica nel mirino, bolina senza pace per i Class 40

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RACE, NOVEMBER 01, 2025 : Photo sent from the Imoca Charal, skippers Jérémie Beyou and Morgan Lagravière during the Transat Café l’Or sailing race on November 01, 2025. (Photo by Team)

Decimo giorno di regata dai contorni interlocutori alla Transat Café l’Or. Si muovono poco le pedine sulla scacchiera atlantica della classe Imoca 60, con il gruppo di testa che corre a velocità folli da oltre 600 miglia nelle 24 ore, ma con le posizioni di testa che sembrano essersi cristallizzate senza nuovi sorpassi all’orizzonte.

I Class 40 sono invece giunti alla decisione cruciale riguardante le Azzorre: lasciarle a dritta o a sinistra? All’orizzonte c’è il passaggio di un doppio o triplo fronte, con tanta navigazione di bolina ancora con vento forte, una costante per quest’edizione della loro Transat Café l’Or.

Cosa succede negli Imoca 60

Prosegue la corsa alle andature portanti degli Imoca 60 nell’Aliseo. Le condizioni restano ideali, vento tra i 15 e i 20 nodi, con leggeri aumenti, stato del mare moderato. Condizioni in cui gli Imoca foiler macinano centinaia di miglia al giorno, anche oltre le 600, ma dove diventa difficile, soprattutto tra le barche di testa, avere differenze di velocità tali da potere tentare dei sorpassi.

Il vento è steso e regolare, le barche in queste condizioni hanno performance omogenee, e così nelle ultime 24 ore i distacchi sono rimasti abbastanza fermi per il quartetto di testa: guida ancora Charal, che conserva 35 miglia di vantaggio su Macif, 65 su 11th Hour Racing di Francesca Clapcich, e poco più di 100 su Allagrande Mapei di Ambrogio Beccaria.

Lo stesso Beccaria in uno degli ultimi aggiornamenti da bordo ha ammesso come in queste condizioni sia difficile potere recuperare il distacco. All’arrivo in Martinica mancano 1300 miglia, alle medie che stanno tenendo è verosimile che in meno di 3 giorni gli Imoca 60 di testa saranno al traguardo. Non ci sono all’orizzonte grossi sconvolgimenti meteo previsti.

Cosa succede nei Class 40

I 40 forse sono la classe che sta incontrando le condizioni peggiori. Praticamente di bolina fin dall’inizio, non incontreranno gli Alisei e davanti hanno due o addirittura 3 fronti in transito verso est nei prossimi giorni, con vento anche oltre i 35 nodi.

La flotta si sta dividendo, tra chi sta andando più a nord, e passera appena sotto le Azzorre o sopra: questo gruppo verosimilmente incontrerà le condizioni peggiori, ma potrebbe guadagnare di più con una traiettoria migliore verso ovest. Il resto del gruppo punta più a sud, in cerca di condizioni un po’ più semplici, ma con una rotta almeno inizialmente peggiore. Difficile riuscire a prevedere chi sulla lunga potrebbe avere la meglio nel gioco tra rischi e benefici di queste scelte tattiche.

In testa c’è Corentin Doguet, già vincitore della prima tappa che ha scelto l’opzione nord. Per quanto riguarda gli italiani, Maccaferri futura di Luca Rosetti e del co-skipper Matteo Sericano ha scelto l’azione sud, così come Alberto Riva su Ekinox e Pietro Luciani su Les Invincibles, insieme al grosso della flotta.  Degli skipper nostrani ha scelto l’azione nord Andrea Fornaro su Influence 2, co-skipper Alessandro Torresani.

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