Famiglia salvata dopo che le orche hanno affondato la loro barca a vela in Portogallo

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Nella notte del 10 ottobre la barca a vela “Ti’fare” con una famiglia di 5 persone è stato affondato da un branco di orche al largo di Peniche, in Portogallo. L’equipaggio è stato tratto in salvo da un peschereccio locale.

Ancora un episodio di interazione aggressiva tra orche e imbarcazioni. Questa volta, è successo a una famiglia francese composta da padre, madre e tre figli di età compresa tra gli 8 e i 12 anni. Nella notte del 10 ottobre, mentre navigavano a circa 55 miglia a Sud Est di Peniche (Portogallo), la loro barca a vela “Ti’fare” di 36 piedi battente bandiera francese è stata speronata da un branco di orche. Gli animali avrebbero ripetutamente colpito il timone dell’imbarcazione, fino a provocarne la rottura dell’asse e l’apertura di una falla nello scafo.

L’acqua ha iniziato a infiltrarsi rapidamente, rendendo inevitabile l’affondamento. I genitori hanno quindi attivato la zattera di salvataggio autogonfiabile, salendovi a bordo insieme ai loro tre figli. Pochi istanti prima hanno lanciato l’Sos.

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In salvo solo grazie alla zattera

Dopo ore di angosciosa attesa il peschereccio “Silmar, di passaggio nella zona ha raccolto la segnalazione e si è diretta verso la zona dell’incidente. Dopo avere avvistato la zattera l’equipaggio di pescatori ha quindi recuperato i cinque naufraghi. I membri della famiglia alle ore 20,45 sono stati successivamente trasferiti a bordo di un elicottero EH-101 Merlin presso la base dell’Aeronautica Militare di Montijo, dove hanno ricevuto assistenza e cure.

Le autorità portoghesi hanno riferito che nessuno per fortuna è rimasto ferito. Oltre all’elicottero, sono stati mobilitati una fregata della Marina Militare e un’unità di salvataggio dell’Autorità Portuale di Peniche.

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Orche

Aumento delle interazioni tra orche e yachts

Non è il primo episodio di attacco da parte di orche alle barche a vela di passaggio lungo le coste del Portogallo. Già nel mese di settembre, un’altro yacht a vela, l’Oceanview”, era affondato in queste acque dopo un incontro con un branco di orche. L’imbarcazione, che apparteneva al Club Nautic Squad è stata ripetutamente colpita dalle orche che hanno urtato lo scafo. A bordo c’erano cinque persone, tutte salvate da un’altra imbarcazione dello stesso Club Nautic Squad prima che “Oceanview” affondasse.

Tali episodi fanno peraltro seguito a una serie di incidenti simili segnalati in precedenza in Portogallo, ma anche in Spagna e a Gibilterra, con gli scienziati che continuano a studiare lo strano comportamento dei branchi di orche.

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10 commenti su “Famiglia salvata dopo che le orche hanno affondato la loro barca a vela in Portogallo”

  1. Credo che per chi va in zona orche oramai si debba pensare o a timoni dotati di un robusto skeg o a timoni esterni sollevabili.
    In alternativa una paratia stagna tra zona asse timone e il resto della barca per evitare il rischio di affondamento.

    Io avrei paura ad andare in atlantico con semplici timoni appesi con elevata snellezza.

  2. Antonio Italiano

    Una soluzione forse ci sarebbe .. far brillare dopo l’accerchiamento delle orche dei grossi petardi in mare al solo scopo di spaventarli ..

    1. Attaccano anche le unità a motore o no?
      Se si, può darsi che sia la deriva l’elemento di individuazione del nemico?
      P.G.

    2. Quelli che si possono acquistare in libera vendita e tenere a bordo devono avere la marcatura CE F2, tipo i dumbum a miccia da 5 grammi. Pare che sono sufficienti.

  3. Successivamente non attaccano le zattere con le persone a bordo. Si tratta proprio di un gioco xoi timoni. Dovrebbero inventare dei bastoni con delle scariche elettriche come dissuasori con anche magari dei coloranti per nascondere i timoni

  4. Lorenzo Boccalatte

    A sud della Sardegna un’orca ha distrutto il timone di un cabinato a vela su cui viaggiavo. La barca ingovernabile, Abbiamo aspettato i soccorsi da Cagliari, che ci hanno trainato a fatica fino al porto più vicino. Brutta esperienza.

  5. In alta stagione si incontrano anche alle Baleari e risalgono fino al santuario Pelagos. Bisogna essere preparati. Il pinger isifish killer whale costa poco e funziona. All’avvistamento, ammainare alla svelta, allontanarsi a motore e comunicare l’avviso di securité. Se attaccati, pare che retrocedere in cerchio indietro tutta funziona.
    Si discute se sia lecito usare botti… Parliamoci chiaro, la questione è la detenzione a bordo, quelli con marcatura CE F2 sono in libera vendita e non servono permessi. Tutto il resto è relativo, fanno giurisprudenza i doveri del comandante ai sensi dell’Art 48 UNCLOS.

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