Rivoluzione America’s Cup, nasce AC Partnership: ecco come cambia la Coppa
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.

Scadenza delle iscrizioni il 31 ottobre, inizio della America’s Cup Partnership a partire dal 1 novembre, è questo il crono programma che si è data la Coppa America e che vedrà nelle prossime settimane una svolta, vedremo se in bene o meno, nell’organizzazione e gestione dell’evento.
Emirates Team New Zealand e Athena Racing, rispettivamente defender e challenge of record della prossima Coppa America a Napoli, hanno firmato a New York un documento ufficiale che sancisce l’avvio di America’s Cup Partnership. Si tratta di un accordo sulla gestione congiunta dell’evento, tra defender Challenge of Record e gli sfidanti che si iscriveranno. Questa sorta di consorzio centrale avrà un Consiglio di Amministrazione, e il suo obbiettivo è quello di una governance e commerciale per gestire l’evento a lungo termine.
Come funziona AC Partnership
Il consiglio supervisionerà un team di gestione indipendente, di cui al momento non è stato detto di più, che sarà il responsabile delle operazioni commerciali dell’evento, dalla pianificazione degli investimenti alle soluzioni per l’innovazione tecnica e mediatica. E in più c’è una scelta che rappresenta una rivoluzione: l’America’s Cup sarà una competizione biennale. Dopo Napoli 2027, l’edizione successiva quindi potrebbe svolgersi già nel 2029.
Una struttura simile somiglia a quella di diverse leghe che ci sono nel mondo degli sport professionistici, come per esempio l’Eurolega nel Basket, con i team che si consorziano per la gestione sportiva e commerciale dell’evento.
In questo senso il defender dovrà cedere parte del suo potere decisionale, anche se è verosimile pensare a un peso diverso in quelli che saranno i voti futuri per prendere le decisioni necessarie allo sviluppo del nuovo format Coppa America.
Come cambia la Coppa con America’s Cup Partnership
Cosa comporterà questo in termini pratici per la Coppa America ancora è difficile prevederlo del tutto. La cadenza biennale potrebbe spingere a una scelta di soluzioni sempre più One Design per le barche, per accorciare i tempi di costruzione e sviluppo delle imbarcazioni del futuro. Intanto nella prossima Coppa America a Napoli, nel 2027, vedremo gli stessi AC 75 della scorsa edizione, modificati nel piano di coperta (per adattarli agli equipaggi da 5 persone +1 ospite), nei foil e nel piano velico.
Il rischio della Coppa principalmente è uno, quello di perdere la sua unicità. Se le barche diventassero via via sempre più uguali da un team all’altro qualcosa certamente verrebbe a mancare in termini di unicità della regata. E al tempo stesso la frequenza dei due anni la rende, in parte, un po’ più simile ad altri circuiti professionistici.
Resta però alle spalle una storia che nessun evento velico, e pochi in quello dello sport, hanno. E senza dubbio, Partnership o meno, il capitale della Coppa America è proprio la sua storia, qualcosa che nessun Sail GP può comprare. Se l’unicità di questa storia, degli armatori e dei velisti iconici che l’hanno scritta, verrà almeno in parte rispettata, la Coppa America avrà un futuro roseo.
Al contrario invece, con il business a venire prima della qualità tecnica e sportiva dell’evento, trasformandolo in un circo su cui fare ricavi, senza più le figure dei grandi armatori che hanno sognato il Santo Gral, sostituiti dai fondi d’investimento e dai venture capital, ecco che la Vecchia Brocca perderebbe definitivamente la sua storia e forse se stessa.
Mauro Giuffrè
Condividi:
Sei già abbonato?
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche

Che bravi Zorzi e Gamenara alla Mini Transat! E intanto i Class 40 alla Transat Café l’Or…
Dopo lo splendido secondo posto di Francesca Clapcich alla Transat Café l’Or, con il quarto di Ambrogio Beccaria, c’è ancora tanta Italia che fa parlare di se in Oceano. Dalla Mini Transat, con gli arrivi in Guadalupa, alla lotta ancora

Tigullio Race 50 Event: che festa per i 50 anni del Campionato invernale del Tigullio! VIDEO e CLASSIFICHE
Sabato 8 novembre il Golfo del Tigullio ha accolto la Tigullio Race 50 Event, regata aperta a tutte le imbarcazioni a vela, indipendentemente da dimensione o età. Una vera e propria festa della vela. Tigullio Race 50 Event L’evento è

Transat Café l’Or: colpaccio Francesca Clapcich, sorpasso su Macif e secondo posto in Martinica!
Siamo alle battute finali della Transat Café l’Or per la classe Imoca 60, con Charal di Jeremie Beyou e Morgan Lagraviere che ha centrato una meritatissima vittoria dopo avere condotto la regata per quasi tutto l’Atlantico. Attenzione però, perché nelle

Transat Café l’Or: SVR Lazartigue primo Ultim, parte la volta degli Imoca 60
Dodicesimo giorno di regata per la Transat Café l’Or e sono iniziati gli arrivi in Martinica, con i trimarani della classe Ultim. Il primo sul traguardo è stato SVR Lazartigue di Tom Laperche, seguito a sole 4 ore di distanza









3 commenti su “Rivoluzione America’s Cup, nasce AC Partnership: ecco come cambia la Coppa”
Senza innovazione non si fa ricerca.
One design sarà la morte di questa competizione che appassiona molto proprio perché la sfida inizia ben prima delle regate, al momento delle applicazioni tecnologiche e dei progetti, quindi dalle idee.
Condivido l’opinione del Sig. Antonio e credo che il periodo di 4 anni tra una sfida e l’altra sia la corretta tempistica affinché gli sfidanti possano trovare, testare ed applicare soluzioni competitive. Solo in questo modo credo la Coppa delle Cento Ghinee, attualmente Coppa America, può mantenere la Sua Storia senza piegarsi al business frenetico odierno che svilerebbe la Storica Vera Sfida.
Ing Giovanni Colombo
Italia
Personalmente avrei preferito 3 anni così da evitare il OneDesign (alla fine li si andrà…) inoltre pur riconoscendo che le barche con i foil siano spettacolari ritengo abbiano tolto un certo fascino avendo “tolto” gli Spi (per ragioni tecniche ovviamente) alla vela stessa (ad esempio quando anche una barca dietro poteva recuperare se non sorpassare una barca davanti).
Temo che questo nuovo sistema sarà un fallimento sicuramente in termini velici/sportivi, poi in termini economici sicuramente ottimo (ma chissenefrega dei termini economici, a me interessa la coppa America ed ai ricconi frega relativamente di spendere 30ml o 90ml !)