Campi boe per tutti. I francesi amano la nautica. Gli italiani meno

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Migliaia di ormeggii in 49 campi boe. I 49 campi boe organizzati in Mediterraneo lungo le coste francesi per un totale di migliaia di ormeggi di cui 149 per mega yacht, divisi per dimensioni delle barche ospitabili a prezzi accessibili. Fanno parte del piano strategico nazionale francese per lo sviluppo della nautica che ha uno dei punti cardine nell’incentivo alle ZMEL (zone di ancoraggio organizzato).

Mentre in Italia si parla di concessioni balneari, la Francia vara un piano per lo sviluppo della nautica. Uno dei punti chiave è lo sviluppo degli ormeggi nei campi boe. Un esempio da copiare


Un piano strategico per la nautica. Quello che dovrebbe fare l’Italia, l’hanno fatto i francesi. Bagnandoci il naso.

Il piano strategico per la nautica francese

Così, mentre da noi per i nostri 8.000 km di coste ci si appassiona per la battaglia di retroguardia sui balneari con tanto di procedura di infrazione europea per mantenere il vergognoso status quo degli stabilimenti balneari che infestano le coste italiane, la Francia vara un piano strategico 2025/2030. Con obiettivi concreti che mirano a favorire lo sviluppo ordinato del diporto nautico, realizzando una transizione ecologica con riduzione delle emissioni nocive e preservazione dei fondali e della fauna marina, normando il ciclo di vita delle imbarcazioni (rottamazione), semplificando le normative per favorire la riconversione di strutture e ormeggi.

Con l’obiettivo semplice di fornire una spinta allo sviluppo della nautica e del turismo sull’acqua, a disposizione di tutti, non solo dei “ricchi”. E’ un piano nazionale riguardante il mare e litorali che fornisce strumenti concreti che poi vengono applicati dalle regioni. Da noi dove ciascuna regione va per i fatti propri mentre il governo non ha uno straccio di idea per lo sviluppo della nautica. Probabilmante perché non sa di cosa si parla. E non si rende conto che il fatturato del turismo nautico italiano nel complesso è stimato oggi in 6 miliardi di euro (quello francese è analogo) ma può crescere in 10 anni a oltre 10 miliardi di euro con un piano di sviluppo come quello francese.

Italia seconda in Europa per chilometri di coste

Ci siamo divertiti a elaborare una classifica delle principali nazioni che si affacciano sul Mediterraneo. Ecco il risultato: prima in classifica è la Grecia con 13.000 chilometri di coste, seconda l’Italia con 8.000, terza la Croazia con 6.000. La Francia è solo quarta con 5.000 km di coste e la Spagna è ultima con soli 1.700 km.

Campi boe per tutti

Ma torniamo al piano francese. Uno degli assi portanti della strategia francese è quella delle ZMEL (zone di ancoraggio organizzato), in parole povere, i campi boe. L’obiettivo è quello di limitare l’impatto sui fondali (posidonia innanzitutto) dell’ancoraggio ma soprattutto di ridurre la pressione sui porti tradizionali nei mesi estivi quando diventa difficile se non impossibile trovare un ormeggio in porto.

Tutto questo a prezzi accessibili, favorendo l’installazione di campi boe favoriti da finanziamenti pubblici per arrivare in breve ad una autonomia economica, senza chiedere soldi a nessuno. Scopo finale: abbattere le barriere economiche che limitano l’accesso alla nautica da diporto e favorire il mercato delle unità più piccole, porta d’ingresso per reclutare nuovi appassionati. Organizzando anche l’ancoraggio di super e mega yacht, alternativa a quello selvaggio di queste enormi “navi” da diporto. Chi naviga in estate lungo le coste del Mediterraneo sa bene di cosa parliamo.

I francesi hanno censito la situazione esistente ed è già un bel risultato sapere esattamente dove sono i campi boe e barche di quali dimensioni possono ospitare, per quanto tempo possono stazionare, quanto costano. In Italia non esiste nulla di ciò.

La mappa dei campi boe del Mediterraneo francese la trovate all’inizio dell’articolo. Ma perché non li copiamo anche noi, inveceche inseguire solo i capricci elettorali dei titolari degli stabilimenti balneari?

Luca Oriani

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16 commenti su “Campi boe per tutti. I francesi amano la nautica. Gli italiani meno”

  1. Sarebbe il caso di notiziare le autorità di governo di una tale possibilità specie nel momento attuale in cui si sta predisponendo la legge finanziaria. Come giornale e come filiera della nautica dovreste fare una pressione benefica per accrescere le possibilità di ormeggio, favorendo l’accesso al mondo della nautica degli appassionati che non possono spendere cifre importanti e che di fatto vengono esclusi da una passione genuina solo per questione di reddito.

  2. Francesco Marzeddu

    Eppure l’Italia pullula di cervelli capaci, professionisti del profitto, dello sviluppo e della pianificazione territoriale. Forse sarebbe il caso di verificare se effettivamente è la mancanza di una linea comune, a livello statale, a ostacolare iniziative come questa, o se invece siano proprio le barriere economiche, studiate ad hoc dai nostri governi, a impedire l’accesso al mercato di nuovi e sempre più giovani “consumatori”.

  3. Raniero Sandrelli

    I campi boe in Francia sono sicuramente ben fatti e con prezzi accettabili soprattutto per le barche sotto i dieci metri. Persino uno come me è costretto a venire a compromesso visto il numero sempre più grande di imbarcazioni.
    In Italia i pochi campi boe sono per lo più gestiti da aziende che pensano al profitto e che ricevono,praticamente in dono,grandi spazi di mare . Ciò che resta coloro che amano stare in rada spesso è poco praticabile.
    Sempre più ci si trova in dei “ghetti” che siano per ricchi,per amanti della natura o per chi sem0licemente non sa dove altro potrebbe andare. Vorrei che il mare fosse mare ,che i campi boa servissero per non distruggere i fondali e che i porti fossero pubblici……insomma sono un dinosauro però vedo che le persone moderne,aperte e disponibili non stanno tanto bene.
    Per ora la decisione è quella di mettere in secco a Luglio e Agosto e navigare il resto dell’anno……speriamo bene in fin dei conti sono quasi cinquant’anni che navigo e tante cose belle,per fortuna,le ho viste.
    Buon vento a tutti.
    Raniero

  4. Carmine Ciardulli

    Vi racconto cosa avviene di assurdo nell’AMP Regno di Nettuno comprendente le Isole di Procida e Ischia (Napoli) . Era nato come sembra per la salvaguardia dei fondali ( posidonia etc.) e dell’ambiente marino tutto. Si proponeva la realizzazione di campi boe per evitare gli ancoraggi a salvaguardia dei fondali. Ormai da anni non è stata posizionata alcuna boa; bisogna pagare per poter dare fondo con l’ancora altrimenti si viene sanzionati anche pesantemente (300 Euro ). A questo punto il quesito: pagando la tariffa si può danneggiare il fondale? Inoltre pur pagando non è consentito trascorrere la notte in rada! Si è obbligati ad andare in porto turistico o presso ormeggiatori privati. Non c’è dubbio allora che queste AMP vengono create per dare posti a presidenti, vice presidenti, segretarie etc. etc. È gradito un riscontro. Saluti e grazie.

    1. Alle isole egadi c’è un campo boe e funziona benissimo, si paga a giorno a settimana o mese, con rispettivi sconti. A giorno hai diritto di armeggiare in qualunque boa anche spostandosi en diverse Isole per 24 ore, al mattino a Favignana, nel pomeriggio a Marettimo e di notte a Levanzo, tutto pagando 24 ore di boa. Prezzi modici. Ulteriori sconti a chi ha serbatoio di acque nere.
      Questo sistema impedisce saturazione dei luoghi

      1. Agostino Benvegnu

        Basterebbe copiare la Croazia che già da anni sta incrementando questo modo di vivere il loro bellissimo arcipelago. I campi boe anche nelle baie più remote che danno sicurezza e tranquillità a chi decide di passare la notte in rada e costi ragionevoli, confidando nell’ educazione marinara di tutti.

  5. Nella AMP di Porto Conte zona di particolare bellezza arrivata ai giorni nostri per il volere degli Algheresi nel 1974 anno in cui votarono contro la speculazione edilizia di fare hotel e case in un oasi naturalistica. Oggi quello che ci aspettiamo è una tutela dell’area in funzione del rispetto e della consuetudine che ha fatto si, che questo posto sia ricco di fauna e posidonia, ed invece si pensa a proporre oltre 200 Boe per ora solo 60 autorizzate per mega yacht e imbarcazioni sempre a pagamento. Andando avanti così so crera un luna park di notte ed un campeggio di giorno. Possibile che le Amo abbiamo solo interesse di fare quadrare i bilanci e staccare biglietti in ogni modo ?

  6. Una bellissima idea. In virtù della tutela della poseidonia e non solo, ed a favore di un maggior comfort per il turismo e la navigazione, per tutte le taglie di imbarcazioni, il nostro governo dovrebbe emulare queste iniziative.

    1. Alessandro Salvarani

      sono un velista da più di 50 anni.
      trovo vergognoso definire “vergognosi gli stabilimenti balneari” ,”che infestano le coste”.
      una opinione da fanatismo, irrispettosa e ingiustificata, nei confronti sia di chi questi stabilimenti usufruisce,sia di chi ne trae onesto guadagno.
      Di fanatici che infestano la nostra vita non ne abbiamo proprio bisogno

      1. Sorge inevitabile il dubbio che tu ignori i conti in “nero” dei “poveri” gestori o che tu sia tra quelli.
        Viaggia un pochino nel resto del mondo e vedrai quanto più che altrove, le nostre spiagge siano infestate da stabilimenti che deturpano spesso allargati illegalmente, la bellezza delle nostre coste.

        1. D’accordo con te. I lidi sono diventati quasi necessari perché non ci sono più spiagge libere, ma non servono proprio a niente, solo a sfruttare le spiagge e lo stato non ci guadagna niente o quasi niente. Vergogna

  7. Prima degli altri i francesi hanno capito che la nautica sta cambiando, le barche grazie ai dissalatori e ai pannelli fotovoltaici, sono sempre più autonome,sempre meno necessitano di costosi marina e servizi a terra, meno manovre, meno parabordi, meno cime di ormeggio,, più possibile vivere la barca secondo “natura”, i porti e i marina lasciamoli ai charter, viva la libera scelta..

  8. E inutile girarci intorno , è tutto un gran schifo ,porti costruiti con i soldi di tutti e sfruttati a prezzi assurdi ; Non c’è spazio per chi non si sottopone a questo, a tacere degli ncc del mare che incassano soldi a bizzeffe finendo di rovinare la situazione perché pagano volentieri gli ormeggi a costi altissimi e quindi hanno la precedenza.Porti e spiagge stessa situazione vergognosa , incancrenita dagli abusi ,approfittamenti e prepotenza .Tutti sanno ma le cose non cambieranno mai, e peggio ancora l assenza di una rappresentanza dei diportisti comuni che purtroppo a fronte della propria onesta e sana passione, coda fra le gambe pagano e ringraziano….. chi è orbo surdi e taci campa 100 anni in paci…..

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