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Lo avevamo (e lo avevate) detto che a vincere la Barcolana – o meglio, ad arrivare prima sul traguardo, che in questa grande festa della vela triestina con 1875 barche al via, equivale a vincere – sarebbe stata una tra i tre grandi Maxi Arca SGR, Marta 07, o Prosecco doc Shockwave. Alla fine, ha vinto il “defender”.
Il Maxi Arca SGR si conferma ancora una volta la regina indiscussa della Barcolana. Chiude la 57ª edizione in 1 ora, 43 minuti e 42 secondi, dopo una prova di 13 miglia nel Golfo di Trieste caratterizzata da vento medio leggero dove tattica e velocità hanno fatto la differenza, permettendole di mantenere il comando dal primo all’ultimo metro. Per il team del triestino Furio Benussi, 57 anni, si tratta del quarto successo (che valer la conquista della Coppa d’Autunno) in cinque anni con ARCA, un dominio interrotto solo nel 2022 dalla storica vittoria di Deep Blue di Wendy Schmidt, prima donna nella a vincere la regata.

Una Barcolana in famiglia
Il podio di quest’anno racconta anche una bella storia di famiglia. Al secondo posto si è piazzata infatti Marta 07, maxi yacht condotto dalla giovane diciottenne Marta Benussi, figlia di Furio (e capitanarta dal fratello di Furio, Gabriele, 55 anni), che ha regatato in equipaggio con il fratello Gabriele. Un vero affare di famiglia, che ha dato un sapore tutto particolare a questa Barcolana. “Il mio compito”, ha dichiarato Furio Benussi in un’intervista, “era sì quello di vincere nel Golfo di Trieste ma la sfida in famiglia era di quelle da non perdere, in nessun modo. Non voglio nemmeno immaginare se avesse vinto mia figlia come mi sarei sentito!”.

Terzo Demartis con Prosecco Doc Shockwave3
Completa il podio il maxi yacht Prosecco DOC Shockwave3 di Claudio Demartis e Pompeo Tria, uno dei protagonisti fissi degli ultimi anni (eravamo a bordo anche noi, presto il report da bordo), al timone Mitja Kosmina con Michele Paoletti alla tattica. Il maxi yacht degli armatori Claudio Demartis e Pompeo Tria ha concluso al terzo posto la 57ᵅ edizione della Barcolana, con un po’ di amaro in bocca.
“Abbiamo fatto la regata che dovevamo fare, sapevamo che avremmo potuto non scegliere il bordo giusto alla partenza ma almeno abbiamo provato a vincere – ha commentato a caldo l’armatore Claudio Demartis. “Di secondi posti ne avevamo già inanellati parecchi, quindi la scelta era tra centrare il colpaccio con il primo posto o salire sul terzo gradino del podio. Abbiamo fatto terzi e la prossima volta ci riproveremo. L’equipaggio ha avuto una condotta esemplare in ogni manovra, ha dovuto affrontare una piccola anomalia tecnica in partenza che non ci ha permesso di trovare la rotta ideale e ci ha costretto poi a rincorrere.”.

Arca SGR: il maxi da record
Arca SGR è un maxi yacht di 100 piedi (circa 30,5 metri). Costruita in Australia nel 2003 da Hart Marine è nata per regatare nella famosa Rolex Sydney-Hobart una delle regate iconiche dell’altura mondiale che ha vinto subito al primo anno di partecipazione. Furio Benussi la ritrova nel 2015, la barca era finita sugli scogli, mezza distrutta e abbandonata su un piazzale nell’isola di Minorca. Risistemata, è tornata al suo splendore. Va fortissimo anche in competizioni come la Barcolana, questa barca è un vero bolide del mare. Con la vittoria di quest’anno consolida il suo palmares nelle acque di casa, mettendo a segno un tris di vittorie consecutive dal 2023 al 2025.

Trieste, la capitale mondiale della vela
Come sempre, la Barcolana non è solo una regata ma una vera e propria festa della vela, tra emozioni in mare e incontri in banchina. Trieste si è trasformata in un grande palcoscenico a cielo aperto, con oltre 15.000 velisti sulle rive e 1.865 barche in mare pronti a godersi lo spettacolo. L’atmosfera sotto la maestosa Piazza dell’Unità d’Italia, tra eventi collaterali e momenti di festa, ha consacrato ancora una volta la Barcolana come il più grande evento velico europeo in termini di partecipazione.
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