Senza randa, in legno e lino, la governi da solo. DolceVela è la “concept boat” di Alessandro Vismara che puoi avere anche tu

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DolceVela 48
Il DolceVela 48 è la prima barca che incarna la filosofia “DolceVela”: niente randa, doppio motore fuoribordo retrattile, costruzione in legno e lino, easy sailing

C’è un nuovo modo di andare per mare. Si chiama DolceVela e incarna la filosofia maturata in decenni di esperienza e innovazione da Alessandro Vismara, uno dei progettisti più “fuori dal coro” e apprezzati in Italia e all’estero, oggi a capo del brand AV Yachting. L’obiettivo? Inaugurare un nuovo modello d’uso: più semplice, più dolce, più consapevole, più “eco”.

La dinette del DolceVela 48

DolceVela, i tre punti chiave

DolceVela non è una barca (o meglio, non solo) ma un concetto.

Il piano velico preliminare sul 42′

Un concetto che per certi versi è rivoluzionario e che abbiamo già esplorato quando siamo saliti a bordo del DolceVela 48: le novità della “barca DolceVela”? Le riassumiamo così:

  • Un piano velico senza randa
  • Due motori retrattili
  • Un layout fluido con pozzetto e dinette sullo stesso livello, visibilità a 360°, letto centrale walkaround, coperta libera e vivibile, come un salotto sul mare.
I motori sul DolceVela 48 son due fuoribordo a scomparsa Suzuki da 40/60 CV. Navigando a vela si possono sollevare e i fori si possono chiudere con pannelli in legno.

La gamma DolceVela

Oltre al 48 piedi (14,85 x 4,40 m) già citato, DolceVela si articola in altre due “concept boat” che vengono pensate su misura, costruite con cura artigianale e tecnologie d’avanguardia.

DolceVela 34

Il DolceVela 34 (10,00 x 3,40 m) e il 42 (12,60 x 3,96 m) che hanno in comune i punti chiave della filosofia DolceVela qui sopra elencati e condividono anche l’impronta dell’easy sailing, quello vero. Basta infatti una sola persona per condurre queste barche.

DolceVela 42

Senza randa, solo con genoa e trinchetta avvolgibili, si naviga facilmente in ogni condizione. E quando il vento manca, due motori fuoribordo silenziosi ti portano lontano, senza rumore né consumi eccessivi.

Costruzione in legno e lino

Altra novità, o meglio, un richiamo consapevole al passato declinato in chiave moderna, è la costruzione.

Le imbarcazioni sono realizzate in legno naturale, resine bio e fibre di lino, senza stampi né sprechi. Un sistema di produzione avanzato e sostenibile, che dona alla barca silenzio, isolamento e una lunga vita. DolceVela è una compagna che rispetta il mare.

Vi abbiamo incuriosito? Non vi resta che scoprire il mondo DolceVela a questo link.

DolceVela, frutto di grande esperienza

Frutto dell’esperienza di armatori, progettisti e artigiani, DolceVela nasce dalla collaborazione tra AV Yachting, il cantiere RiNautica, l’armatore Angelo Bruni, il consulente Alessandro Degl’Innocenti e il progettista Otto Villani.

Alessandro Vismara

Una visione condivisa: rendere la vela più dolce.

 

 

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16 commenti su “Senza randa, in legno e lino, la governi da solo. DolceVela è la “concept boat” di Alessandro Vismara che puoi avere anche tu”

  1. Tributo a Orso Grigio e Orso Bianco del geniale Ernesto Tross, qualche decennio fa…no boma e no randa, scafo in alluminio autocostruito (!), deriva e timone a baionetta completamente sollevabili (e arrivi in spiaggia!), idem il motore fuoribordo (se si rompe lo porti a riparare o lo butti) e altre soluzioni incredibili. Il suo libro sulla sicurezza in mare assolutamente imperdibile

  2. In effetti mi sembra una soluzione ottimale per andare per mare a va in tranquillità e sicurezza. Del resto, vediamo tante barche che non issa o la randa non per svogliatezza, ma per poter vele giare sereni. Non so però se sarà accessibile a tutti, per il costo probabilmente elevato

    1. Sandro Borsalino

      La filosofia del mitico Ernesto Tross, che ci ha regalato dei libri in cui spiega i vantaggi a navigare senza la randa. Io ci navigo da anni con il Lim 8 e mi trovo benissimo. Buon vento a tutti

  3. In effetti mi sembra una soluzione ottimale per andare per mare a va in tranquillità e sicurezza. Del resto, vediamo tante barche che non issa o la randa non per svogliatezza, ma per poter vele giare sereni. Ma il prezzo al pubblico?

    1. Sandro Borsalino

      La filosofia del mitico Ernesto Tross, che ci ha regalato dei libri in cui spiega i vantaggi a navigare senza la randa. Io ci navigo da anni con il Lim 8 e mi trovo benissimo. Buon vento a tutti

  4. ma non era l’idea di Ernesto Tross? Questa è solo più lussosa ed evidentemente cara!Per onestà intellettuale riconoscerei la paternità a Tross

  5. Per essere brutta è veramente brutta, sopratutto per la cabina che ricorda un vaporetto di Venezia, ma forse per viverla in mezzo al mare può essere interessante.
    Non è per velisti, ma per motoscafisti pentiti, un modo nuovo di andare per mare.

  6. Tanti, quando escono soli, issano solo il Genoa e una mano di randa giusto per arretrare il centro velico. Con l’albero appoppato non serve. Barca tranquilla buona anche per la traina a vela.

  7. Ai ricchi la randa già serviva solo per il tendalino. Ora il solo problema di questi ..scafi….è avere una buona ombra…fosseDio navigassero da soli ..sono con famiglie con Sup .. compagni …o compagne “amore mio” ..buon bagno ..!!!

  8. Alberto Laudicina

    Buongiorno, io insieme a mio fratello abbiamo adottato questa idea da parecchi anni su due Meteor sport, e vi assicuro che si naviga magnificamente, in sicurezza piuttosto che ogni volta alzare la randa.
    Buon vento a tutti Alberto

  9. Lo so che non è il sito giusto ma devo vendere una barca a vela modello cori 15m non so a chi rivolgermi mi potete aiutare? Sono Luigi Ricca cell 35145778924 email od*******@***il.com vi sarei molto grato se potete consigliarmi grazie tanto e buona giornata.

  10. La camera da letto (non possiamo chiamarla cabina), sembra il tubo della risonanza magnetica. Fa venire la claustrofobia. Altro che dolcezza!

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