Il ritorno del Professore Michel Desjoyeaux: il guru riparte dai Class 40
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A 60 anni il “Professore” Michel Desjoyeaux, due volte vincitore del Vendée Globe (2000 e 2008) nonché uno dei velisti che ha influenzato maggiormente la vela oceanica moderna, ha deciso di farsi un regalo: il ritorno alle regate oceaniche con un nuovo progetto sportivo e una nuova barca costruita da zero, un Class 40.

A coinvolgerlo è stato lo skipper francese Alexandre Le Gallais, che lo ha ingaggiato prima come consulente sul suo vecchio Class 40, poi gli ha proposto di ripartire da zero con una nuova barca. Per la progettazione del Class 40 si è impegnato in prima persona lo stesso Professore, con il contributo dell’architetto navale Olivier Mousselon, e ha coinvolto Mer Forte, l’azienda da lui fondata nel 2009 con Denis Juhel, specializzata nell’ottimizzazione di barche oceaniche, e acquisita dal gruppo spagnolo CT Engineering alla fine del 2020. Lo scafo è stato costruito a Port-la-Forêt da Mer Agitée, il cantiere che fu fondato dalla famiglia Desjoyeaux.

Desjoyeaux con Alexandre Le Gallais sarà al via della Transat Cafe l’Or il 26 ottobre, un ritorno d’eccezione in una transatlantica per il Professore, che è lontano dalle regate ormai da più di 10 anni, ma è rimasto sempre un punto di riferimento nel mondo delle corse oceaniche per il suo enorme bagaglio tecnico.
Il nuovo Class 40 è ancora in fase di rodaggio, e da un punto di vista progettuale si presenta con dei volumi differenti dal resto della flotta soprattutto a prua.
Un mito chiamato Il Professore

Michel Desjoyeaux è stato un grande innovatore, nonché uno di quelli che ha letteralmente rivoluzionato il mondo della vela oceanica. Le sue due vittorie al Vendée Globe, unico nella storia della vela ad esserci riuscito, sono il frutto di un cammino che parte da lontano, sempre alla ricerca della frontiera dell’innovazione e delle performance.
Correvano gli anni ’80 quando a Port La Foret, insieme a nomi del calibro di Yann Eliès, Roland Jourdain, Jean Le Cam e Christian Le Pape, il Professore animava quella che venne soprannominata come la “Vellée des fous” la valle dei pazzi, embrione del centro di allenamento Pôle Finistère Course au large che negli anni a seguire sarebbe diventato il punto nevralgico della vela oceanica francese, e non solo, da corsa.
Desjoyeaux è stato uno dei primi a comprendere quanto fosse importante, con il progredire della progettazione applicata agli Open oceanici, che i velisti diventassero anche un po’ ingegneri e tecnici, per conoscere ogni dettaglio della propria barca e dare ai progettisti degli input sulle soluzioni tecniche.
Non solo, Desjoyeaux ha anche cambiato negli anni ’90 il modo di approcciarsi alle regate oceaniche: ha spostato l’attenzione dello skipper dall’avventura al progetto sportivo e alla performance, senza avere paura di affermare “io corro per vincere”. Un cambio di filosofia radicale che ha “scosso” il mondo della vela oceanica francese e non solo, e l’ha fatta entrare nella dimensione contemporanea che conosciamo oggi, certamente meno romantica che in passato, ma con velisti molto più completi da un punto di vista tecnico e una competizione di altissimo livello in acqua.
Ha lanciato velisti del calibro di François Gabart, che a sua volta sta facendo la stessa cosa con le nuove generazioni grazie alla sua scuderia Mer Concept, dalla quale è uscito per esempio anche Charlie Dalin, ultimo vincitore del Vendée Globe. Per tutto questo, e molto altro, ci piace, tanto, vedere tornare in acqua il Professore.
Mauro Giuffrè
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