Guida pratica per armatori evoluti: i consigli del guru per una barca a prova di lunghe navigazioni
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“La Groenlandia è uno dei posti migliori per assistere a questi scenari e, con una barca ben preparata, è una avventura che consiglio di vivere una volta nella vita”.
Il navigatore e consulente nautico Enrico Tettamanti vi spiega come ottimizzare o scegliere la vostra barca per renderla sicura, comodissima e a prova di lunghe, lunghissime navigazioni. Mettendo a vostra disposizione ciò che ha imparato nella sua trentennale esperienza di 250.000 miglia e tre giri del mondo.
Se avete sempre sognato grandi avventure in barca e state finalmente pensando di passare dal sogno alla realtà, questo articolo fa per voi. Che sia una traversata atlantica, un giro del mondo, o più semplicemente una lunga crociera in Mediterraneo, c’è un fattore imprescindibile per affrontarla in sicurezza. La scelta – e la preparazione – della barca giusta.
L’armatore “evoluto” lo sa: l’acquisto o la preparazione di un’imbarcazione non è mai un semplice atto commerciale. È un percorso personale, carico di sogni, aspettative e scelte complesse. È qui che entra in gioco il ruolo del consulente nautico, figura chiave per tradurre desideri in realtà concrete, sicure e funzionali.
Una vita per le barche a vela
Un ruolo che Enrico Tettamanti ha affinato in oltre 30 anni di navigazione e consulenza. Enrico va in barca da quando aveva 6 anni (“ho iniziato sul Tagudo 34 di mio padre, prodotto dal cantiere Alaver e disegnato da Giovanni Sigovich. Una ‘falsa copia dell’HalIberg-Rassy!“), ha navigato su ogni genere di imbarcazione, è stato il primo a comprare in Italia un moth Mach 2 con i foil, ha alle spalle tre giri del mondo e almeno 250.000 miglia con le sue barche dal nome Kamana: “Il primo su un Cigale 16 in alluminio, il secondo su un Solaris 72, l’ultimo su un trimarano Neel 51. Questo fa capire come io non abbia pregiudizi alcuni sulle tipologie di barca“. Perché, come ama ripetere Tettamanti, “la barca perfetta non esiste. Esiste quella che ti piace e che ti dà quello che tu stai cercando“.
Il cuore del lavoro di Enrico è ascoltare, profondamente, l’armatore. Comprendere le sue esigenze, le rotte immaginate, quanto userà la barca, se vorrà partecipare a regate o meno, se navigherà in famiglia, lo stile di vita che sogna a bordo. Questo processo nasce da un rapporto di fiducia autentico (“se non di amicizia vera e duratura, fatta di confronti continui, consigli sui refit, aggiornamenti sui programmi futuri e nuove rotte da esplorare insieme“), in cui l’esperienza di Tettamanti si mette al servizio del cliente, con la capacità di sospendere i propri gusti personali per fornire un consiglio obiettivo e tecnico.
La guida alla scelta
Ogni scelta – dallo scafo in alluminio, vetroresina, legno o carbonio, alla distribuzione degli spazi, al tipo di impianti – viene valutata in base a criteri funzionali, costruttivi e marini: qualità di navigazione, capacità di stivaggio, manutenzione, robustezza, durata. Grande attenzione è rivolta anche al mondo in rapida evoluzione della tecnologia energetica a bordo, un ambito che oggi permette soluzioni all’avanguardia per autonomia, sostenibilità e comfort, impensabili fino a pochi anni fa.
Il servizio offerto da Enrico Tettamanti è tailor made: nessuna barca standard, nessuna risposta preconfezionata. Ogni armatore viene accompagnato lungo un percorso unico – che si tratti di una prima barca per la famiglia o di uno yacht da spedizione per attraversare oceani. In caso di barca nuova, Tettamanti ne segue la costruzione come project manager:”ho collaborato e collaboro con tantissimi cantieri, so come mediare tra le richieste dell’armatore e le esigenze di chi costruisce la barca“. Se si sta invece cercando una barca usata, “propongo all’armatore solo modelli di cui conosco la storia e la proprietà. Insomma, do la mia parola“.
Valorizzare la barca
Un altro aspetto strategico della consulenza riguarda la valorizzazione dell’imbarcazione nel tempo, un elemento sempre più centrale per armatori evoluti. Ogni scelta tecnica o progettuale viene analizzata da Enrico anche in funzione della tenuta del valore sul mercato, aspetto fondamentale in un settore in costante evoluzione. L’obiettivo è quello di garantire, oltre al piacere della navigazione, anche una solida prospettiva di futuro per l’investimento nautico. In quest’ottica, vi è anche la possibilità di inserire l’imbarcazione nei canali di charter selezionati, in modo da generare un ritorno economico durante i periodi di inutilizzo, senza compromettere l’identità e l’integrità del progetto originale.
I consigli di Tettamanti
Enrico Tettamanti, 50 anni, è un consulente nautico per “armatori evoluti” dal curriculum importante. Tre giri del mondo, 250.000 miglia navigate, una profonda conoscenza di ogni genere di imbarcazione, rapporti con i più importanti cantieri italiani e internazionali. Il suo ruolo? Ascoltare, consigliare, seguire l’armatore nella costruzione o preparazione della sua barca per far sì che sia la migliore possibile secondo le sue esigenze. Potete contattare Enrico alla mail enri.kamana@gmail.com
Quali sono i consigli che Enrico fornisce a chi voglia diventare un “armatore evoluto“, e mettersi a bordo di un mezzo pensato o addirittura costruito insieme a lui? “Un ambito in cui vale la pena investire, oggi, è sicuramente l’energia rinnovabile a bordo. C’è stato un grande salto in avanti tecnologico. Pannelli solari, idrogeneratori consentono di aumentare esponenzialmente il comfort a bordo e l’autonomia energetica. Ad esempio, oggi i pannelli solari (io lavoro bene con Solbian) sono custom cut’ e li tagli come vuoi, a livello estetico ormai l’impatto in coperta è quasi nullo”.
Prosegue Tettamanti: “Sui multiscafi, dove gli spazi sono maggiori, puoi permetterti di dimenticarti l’endotermico. Impianti a 48 Volt, batterie al litio (a proposito: liberiamoci dei pregiudizi sul litio: viviamo attaccati agli smartphone che hanno batterie al litio!), inverter di ultima generazione…“.
Cosa non deve mai mancare a bordo? “Una buona connessione satellitare, soprattutto se affronti lunghe navigazioni e in famiglia. Far sapere dove sei, comunicare con chi ti segue, gerstire le emergenze (tecniche e sanitarie) è fondamentale. Per questo Starlink è imprescindibile. Il modello Mini costa 300 euro, con 40 euro hai 50 giga: fino a qualche anno fa era impensabile!“. Poi, ovviamente, sistemi meteo e radar: “Al giorno d’oggi programmi di meteorologia evoluti sono imprescindibili, soprattutto visto il moltiplicarsi dei fenomeni climatici estremi, anche in Mediterraneo. Possiamo dire che con gli strumenti a disposizione, se la tempesta mi coglie in flagrante, oggi un po di colpa ce l’ho anch’io“.
Un altro punto su cui è bene procedere “cum grano salis” è certamente il piano velico. Quando si affrontano lunghe navigazioni c’è una vela da tenere in considerazione e “si chiama Parasailor ed è geniale. Non solo ti garantisce un range di utilizzo enorme e grande stabilità, ma il vero vantaggio è che può essere ammainata anche sotto ‘groppo’“. Poi, per quanto riguarda forme e materiali, va fatto lo stesso discorso della barca: “Comprare una vela è come comprare un abito di sartoria. Si possono utilizzare gli stessi materiali, ma la vela cambia a seconda di chi la realizza. Il consiglio è quello di non fossilizzarsi su un velaio di fiducia, ma lasciarsi indirizzare. Faccio un esempio: Hallberg-Rassy – cantiere con cui collaboro e di cui sono cliente, dato che ho un H.R. 45 – ha prodotto 6.000 barche, di cui 2.000 hanno fatto il giro del mondo. Se devo farmi consigliare il set di vele giusto, perché non sentire il loro feedback?“.
Se dovessimo riassumere la filosofia di Enrico Tettamanti quando si tratta di preparare una barca? “Mente libera, zero preconcetti, essere sempre pronti a cambiare idea, avere ben chiaro come userete la barca“.
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Per contattare Enrico Tettamanti: enri.kamana@gmail.com
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3 commenti su “Guida pratica per armatori evoluti: i consigli del guru per una barca a prova di lunghe navigazioni”
Molto interessante. Unico punto di cui ho qualcosa da ridire, i collegamenti sat. Per l’armatore, i costi sono una frazione trascurabile di quelli totali di gestione. Conta quindi solo l’utilità. Se ho bisogno di un satellitare ho bisogno dei servizi GMDSS. Quindi sceglierò tra Iridium vesselink, che va per la maggiore e si interfaccia a sistemi di traking come V tracker, oppure il “vecchio” Inmarsat C e un Iridium GO di backup che ci segue ovunque. La seconda resta la mia preferita per la ridondanza di avere due sistemi diversi, se va in down uno si può sempre contare sull’altro.
Ma state scherzando?
L esperienza è importante x nn farsi trovare inpreparati di fronte a certe emergenze, ma la cosa più importante è pianificare un viaggio in tutti i suoi aspetti, rifornimenti, rotte e poter cambiare se il meteo nn ve lo permette, strumenti di navigazione attivi e passivi e rindondante in caso di avaria, dissalatore, acqua da bere, viveri, vele da usare a seconda del vento e del meteo, medicine x diverse esigenze e emergenza, vaccinazione, assicurazione x le persone a bordo e x la barca. E nn x ultimo il Fattore fortuna o fattore culo sempre aperto a ogni emergenza. Buon viaggio e vento in poppa. Ciao da Alex marcellix da Rimini.