Ancore a vomere: questi sono i 10 modelli che tengono di più

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Assicurare la barca al fondale durante la sosta in rada è una delle competenze basilari di ogni buon crocierista. Dimestichezza con le attrezzature, condizioni meteomarine, natura del fondale, conoscenza dello scafo e giusto calumo fanno la differenza tra un cattivo ancoraggio e uno a prova di maltempo. Un ruolo fondamentale tuttavia lo gioca proprio l’ancora su cui si fa affidamento.

Tra i modelli cosiddetti “a vomere” negli ultimi anni il mercato ha sfornato una serie di ancore di ultima generazione che si distinguono per il design innovativo, le geometrie ricercate e una qualità costruttiva eccellente. Ecco le migliori 10 e in che modo possono rendere le vostre soste in rada più facili e sicure.

L’importanza dell’ancoraggio

Spesso la chiave di una crociera a vela appagante e serena si gioca sugli ancoraggi. Se questi sono ben riusciti, per l’equipaggio si aprono momenti di vera estasi. Quando, viceversa, l’ancoraggio non è sicuro, le soste in barca diventano fonte di ansia e, nei casi peggiori, si trasformano in un incubo. Certo è che il buon esito di un ancoraggio dipende dall’esperienza dello skipper, la conoscenza della barca, lo studio dei luoghi scelti per la sosta, la natura del fondale e, non ultimo, dalle condizioni meteomarine.

Altrettanto vero però è che un ruolo fondamentale, quanto a sicurezza, lo gioca il tipo di ancora che si ha a bordo, la sua capacità di presa sul fondale, la resistenza ai carichi e l’affidabilità. Per fortuna evoluzione e tecnologia vengono in nostro aiuto e oggi è facile trovare l’ancora giusta per le proprie esigenze di crociera. Prima di spiegare come effettuare un buon ancoraggio, in questo articolo parliamo delle ancore cosiddette “a vomere” o ad aratro, ad oggi quelle che vanno per la maggiore tra i velisti. In particolare ci concentriamo sui modelli di nuova generazione che grazie al loro design innovativo offrono prestazioni davvero notevoli.

Un mito da sfatare: il peso dell’ancora

La scelta dell’ancora è da sempre oggetto di dibattito tra gli armatori. Questo perché il comportamento di questi “ferri” che si adoperano in un contesto variabile e insidioso, è ancora materia ambigua e misteriosa per i velisti. Alcuni falsi miti che ancora persistono vanno però sfatati.

Uno di questi è che il peso dell’ancora sia un fattore determinante per la sua tenuta. In realtà quello che conta è la forma dell’ancora, la sua geometria e la capacità di penetrare il fondale assicurando la giusta presa. Di fatto un’ancora giusta è come una formica: può reggere uno scafo che pesa 1.000 volte il suo peso, e anche oltre. Per fare un esempio, una barca di cinque tonnellate può avere un’ancora che pesa meno di cinque kg.

Una certa confusione sull’argomento viene alimentata anche dal mercato stesso. I produttori di ancore, infatti, catalogano i propri modelli in base al peso. Tale classificazione ha senso, ma solo tra ancore dallo stesso design. Al di là della forma, il peso dell’ancora però non è del tutto irrilevante, anzi. Per questo ci sono delle precise linee guida e tabelle specifiche per un peso minimo del “ferro” che dipende dalla lunghezza della barca e dalla sua massa.

Lungh. barca / Intensità vento 15 nodi 30 nodi 40 nodi 60 nodi
9 metri 80 kg 300 kg 620 kg 1.260 kg
11 metri 100 kg 400 kg 800 kg 1.630 kg
12 metri 130 kg 540 kg 1.000 kg 2.180 kg
15 metri 180 kg 710 kg 1.450 kg 2.900 kg
18 metri 220 kg 900 kg 1.800 kg 3.620 kg

Tutti vogliono le ancore a vomere

Nel corso degli anni l’ancora si è perfezionata e oggi è un prodotto di alta ingegneria, frutto di calcoli numerici e test sofisticati. Sul mercato ci sono tante tipologie di ancore, ognuna con pregi e difetti, ma i modelli a vomere sono quelli più diffusi per barche di medie dimensioni (dai 9 ai 16 metri).

Questo perché sono componenti ad alte prestazioni e diciamo “tuttofare“, cioè assicurano una grande presa nella sabbia e nel fango, ma anche tra le alghe e i massi. In genere hanno il baricentro basso e la geometria autoraddrizzante. Inoltre, grazie alla loro forma, sono quelle che più si adattano al musone di prua dei cabinati. Insomma le amano tutti, dai velisti giramondo a chi fa crociere lungo costa.

I modelli di ultima generazione

Le ancore tradizionali a vomere hanno forme classiche, come la Cqr, la Delta e la Bruce. Negli ultimi anni, tuttavia, sono stati brevettati modelli di nuova concezione, facili da usare e con una forte capacità di presa. Il loro punto di forza è il design innovativo, così come le geometrie e la qualità di costruzione elevata che le rendono incredibilmente efficaci, a prescindere dal peso.

Presentano un profilo concavo, simile alla forma di una pala. In questo modo scavano più saldamente nel fondale marino. Alcune sono dotate di rollbar che impedisce all’ancora di atterrare sul fondale capovolta o le permette di raddrizzarsi qualora si giri a causa di vento e correnti. Per quanto riguarda il peso, le nuove ancore hanno il 35-45 per cento del peso in punta, il che gli consente di penetrare anche nelle alghe, nel fango e in altri tipi di fondali difficili. Per contro, i nuovi brevetti sono più costosi. Il consiglio è di evitare però le copie economiche. Quest’ultime, infatti, raramente hanno la geometria precisa per massimizzare la forza di tenuta. Inoltre sono costruite con metalli poveri e spesso anche fuse male, quindi più deboli del progetto originale.

Come eseguire l’ancoraggio in sicurezza

Risolto il problema della scelta dell’ancora con quelle di ultima generazione, per godersi appieno l’ancoraggio in rada, che poi è la vera essenza di una crociera a vela, occorre allestire bene il nostro ancoraggio. Per prima cosa occorre individuare la rada giusta, protetta da vento e correnti e con un fondale buon tenitore. Si studia la carta nautica della zona, si leggono le linee batimetriche e si valuta la natura dei fondali. Se c’è sabbia, fango, rocce o praterie di Posidonia (che va evitata).
Oltre alla direzione del vento, occorre considerare la presenza di correnti ed eventuali escursioni di marea. Anche qui si può fare affidamento su carte, bollettini meteo e app specifiche che danno aggiornamenti in tempo reale.

L’arte di dare fondo all’ancora

Soddisfatti del posto scelto, si prepara l’ancoraggio vero e proprio. Ci si dispone con la prua della barca al vento e quando questa perde abbrivo, si cala l’ancora. Veniamo ora al famigerato calumo, ossia quanta catena dare? Con calma piatta o vento moderato basterà moltiplicare l’altezza del fondale per tre e dare catena di conseguenza.

Se il mare è invece leggermente mosso o c’è vento in aumento, allora è meglio dare catena per cinque volte l’altezza del fondale. In caso di groppo o burrasca in arrivo, si dà catena per sette volte il fondale. Una volta che l’ancora ha toccato il fondo, si arretra la barca a motore dando il tempo al “ferro” di penetrare il fondale e alla catena di stendersi fino alla lunghezza desiderata. Per testare l’ancoraggio, si innesta poi la marcia indietro e si dà una piccola accelerata. La barca arretrerà li poco, l’ancora morderà il fondale e lo scafo si fermerà del tutto, orientandosi al vento.

Controllare la posizione: riferimenti, segnali e allarmi

Per avere la certezza che l’ancoraggio sia saldo per tutta la giornata o per la notte è bene fare un check sulla buona tenuta dell’ancora. Si possono prendere dei riferimenti a terra, consultare la bussola o anche utilizzare apposite app o allarmi Gps che ci avvisano se la nostra posizione cambia in modo pericoloso.

È sempre bene anche segnalare agli altri la nostra sosta in rada con l’apposito segnale diurno, ossia una sfera di colore nero issata a prua o a poppa. Mentre di notte basta accendere la luce di fonda. Terminato l’ancoraggio in rada e fatte le opportune verifiche che il nostro “ferro” risulti ben saldo sul fondale, finalmente ci si può rilassare e godersi la vita a bordo.

Le migliori 10 ancore a vomere di ultima generazione

Ecco una selezione dei migliori progetti di ancore a vomere sviluppati negli ultimi anni. Ogni modello ha il brevetto esclusivo, ma alcune caratteristiche e l’alta efficienza sono comuni.

Bügel Wasi

  • Produttore: Swi-Tec
  • Peso: da 9 a 16 kg
  • Resistenza trazione: ottima
  • Di design tedesco, è stata la prima ancora ad introdurre l’innovativo roll-bar semicircolare che le permette un posizionamento sicuro e sempre nel verso giusto.
  • www.swi-tec.us

Knox

  • Produttore: Knox Anchors
  • Peso: da 6,5 a 27 kg
  • Resistenza trazione: buona
  • Progettata dall’ingegnere “esperto ancorologo” John Knox, ha il rollbar fissato al fusto che ne aumenta la solidità e la marra dai bordi affilati divisa in 2 pezzi.
  • www.knoxanchors.com

Epsilon

  • Produttore: Lewmar
  • Peso: da 6 a 63 kg
  • Resistenza trazione: ottima
  • Ultima nata della gamma di ancore Lewmar, è la naturale evoluzione del celebre modello Delta con un corpo più compatto e robusto, e una grande capacità di tenuta.
  • www.lewmar.com

Manson Supreme

  • Produttore: Manson Anchors
  • Peso: da 7 a 20 kg
  • Resistenza trazione: ottima
  • È stata la prima ancora a ricevere la prestigiosa certificazione “Lloyds Super High Holding Power”. Ha il roll-bar per autoraddrizzarsi ed è efficace anche sulle rocce.
  • https://mansonanchors.com

Mantus

  • Produttore: Mantus Marine
  • Peso: da 3,5 a 80 kg
  • Resistenza trazione: buona
  • Prodotta negli Usa, ha una punta solida e acuminata che permette una buona penetrazione e soprattutto è tutta smontabile per essere stivata facilmente a bordo.
  • www.mantusmarine.com

Olympic

  • Produttore: Quick
  • Peso: da 7 a 140 kg
  • Resistenza trazione: ottima
  • Prodotta in Italia, presenta un fuso compatto che riduce il peso al minimo e piccole alette che mantengono l’ancora perpendicolare al fondale, facilitando l’ancoraggio.
  • www.quickitaly.com

Rocna Vulcan

  • Produttore: Rocna Anchors
  • Peso: da 4 a 55 kg
  • Resistenza trazione: ottima
  • È l’evoluzione della famosa Rocna e studiata per replicarne le elevate prestazioni senza l’utilizzo del roll-bar. Estremamente resistente su ogni tipo di fondale.
  • www.magellanostore.it

Spade S Serie

  • Produttore: Spade Anchor
  • Peso: da 6 a 75 kg
  • Resistenza trazione: ottima
  • Le sue grandi prestazioni di tenuta sono garantite da una distribuzione dei pesi spostati verso la punta (circa il 50 per cento). La versione “S” è in acciaio zincato.
  • www.spade-anchor.com

Ultra

  • Produttore: Ultra Marine
  • Peso: da 5 a 200 kg
  • Resistenza trazione: ottima
  • Il suo capovolgimento è quasi impossibile, grazie alla marra con anima in piombo e il fusto cavo. Un pezzo di altissima ingegneria super sicura con qualsiasi tipo di fondale.
  • www.ultramarine-anchors.com

Sarca

  • Produttore: Anchor Right Australia
  • Peso: da 3 a 220 kg
  • Resistenza trazione: ottima
  • Progettata e prodotta in Australia, utilizza un ottimo acciaio inox 316 con zincatura e offre grandi prestazioni di penetrazione e tenuta. Il roll-bar la rende autoraddrizzante.
  • https://jimmygreen.com

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