In diretta da Maranello, parla Soldini: “Vi spiego la mia nuova Ferrari Hypersail volante”

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La Ferrari Hypersails in costruzione

La grande attesa è finita, Giovanni Soldini e John Elkann, Presidente di Ferrari, hanno presentato a Maranello, al Centro Stile Ferrari, il progetto Ferrari a vela, che adesso però ha un nome ufficiale: Ferrari Hypersail. A Maranello 20 persone stanno lavorando al progetto, e 80/90 tecnici di altri dipartimenti ‘aiutano’, in un cantiere segreto, ma non troppo. A Maranello per la presentazione era presente tutto il management Ferrari, più Flavio Manzoni, alla guida del Centro Stile di Maranello.

Sarà un monoscafo lungo 30 metri, largo 20, con un albero alto 40 m, dotato di due foil a T, chiglia basculante dotata anch’essa di foil profonda 9,5 metri, elevator sui timoni, concepita per potere volare in full foiling anche in condizioni di offshore in Oceano.

Ferrari Hypersail, parlano Soldini ed Elkann

Come sarà

“Con John abbiamo fatto già tante regate in barca, ma qui in qualche modo stiamo facendo un percorso che riguarda il futuro, molto diverso da quanto fatto fino a ora, perché tutto è partito da una tavola bianca, una strada nuova per tutti. Abbiamo messo insieme le massime competenze possibili, come Ferrari e Guillarme Verdier, il cui studio ha curato la progettazione della barca” esordisce Soldini.

“Un momento importante per noi in Ferrari, un sogno in stile Cavallino fare delle sfide impossibili” gli fa eco il Presidente. “Portare la Ferrari dalla strada al mare e al cielo, è qualcosa di straordinario e quello che ci ha spinto avanti e farci essere qui. Sarà qualcosa di mai visto prima. Giovanni ovviamente ci fa stare coi piedi per terra, serve anche il sano realismo. Non sarà solo una barca prestazionale e affidabile, ma deve essere anche bella perché è quello che Ferrari sa fare. Ed essere capaci di fare delle machine forti da un punto di vista aerodinamico, sia macchine sportive che in pista, è un punto di forza per questo progetto”.

Ferrari Hypersail, perché un monoscafo

Ferrari Hypersail

“La scelta sul monoscafo è stata dettata dalla necessità di avere un’ottima aerodinamica rispetto a un trimarano” approfondisce Soldini. E poi far volare un monoscafo in Oceano è una sfida nuova ed è questa la cosa decisiva che ci ha convinto. Deve potere affrontare tutti i tipi di mare, essere affidabile oltre che performante. La barca si appoggerà sui tre punti, avrà un foil anche attaccato al bulbo, per aiutare il lift dato che è pesante avendo la deriva con zavorra. Una barca del genere ha bisogno di tantissima energia per funzionare. L’idea è rifarsi l’energia navigando, tramite le turbine eoliche e i pannelli solari, di cui la barca sarà equipaggiata in modo importante”.

L’equipaggio varierà dalle 8 alle 12 persone, a seconda dei test per lo sviluppo dell’energia che la Ferrari Hypersail affronterà una volta che sarà in acqua. Un 30 metri full elettric, con un’estetica che prevede una tuga che ricordi quasi la fusoliera di una Ferrari F1. Il varo? Nel 2026, in un mese non ancora precisato. Non si è parlato ancora delle sfide che la nuova barca affronterà, ma ad una domanda secca su una possibile partecipazione al Trofeo Jules Verne (il record sul giro del mondo a vela), Soldini ha risposto: “Prima bisognerà rendere la barca affidabile, poi vedremo il da farsi, sicuramente qualcosa ci verrà in mente, vedremo”.

Ferrari Hypersail e tecnologia automotive

Come hanno spiegato poi anche gli Ingegneri Ferrari, come Matteo Lanzavecchia, ci sono tante  competenze dell’automotive, come la gestione dei controlli, che possono essere applicati anche a una barca come questa. Per tale ragione sono stati sviluppati anche dei brevetti, di soluzioni che verranno poi applicate anche sulla Ferrari Hypersail.

Sport car e progetti velici complessi come l’Hypersail secondo Ferrari possono avere tante cose in comune: gestione dei controlli, aerodinamica, e gestione dell’energia. Per questo motivo il know how di Ferrari era trasferibile a una barca volante, e anzi portare un approccio molto importante allo sviluppo di questa barca a vela fuori dal comune.

Come nelle automobili i sistemi di controllo intervengono per migliorare l’assetto della barca, ci sarà un algoritmo di controllo anche per l’Hypersail, che avrà dei sistemi che aiuteranno il driver a ricercare sempre il migliore assetto possibile. Le appendici, foil e chiglia, si muoveranno più lentamente rispetto ai movimenti che potranno fare i flap, che gestiranno l’up and down della barca sulle onde.

La barca avrà bisogno di tanta energia per potere garantire alte prestazioni per lungo tempo. E su questo servirà trovare i giusti compromessi, onde evitare di avere una barca troppo pesante con pacchi batteria che incidano troppo sul dislocamento. Avere un motore a combustione significherebbe avere un peso enorme di gasolio, con l’alimentazione elettrica quindi l’obiettivo è di potere avere anche una barca complessivamente più leggera. La chiave della sfida sarà su come ricaricare le batterie, con sistemi di recupero che possano garantire un equilibrio tra quanta energia si brucia e quanta ne produce a bordo ricaricando le batterie.

Una cosa però è certa: sarà una sfida tutta seguire, un nuovo capitolo, stavolta in mare, per il Cavallino.

A cura di Eugenio Ruocco e Mauro Giuffrè

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5 commenti su “In diretta da Maranello, parla Soldini: “Vi spiego la mia nuova Ferrari Hypersail volante””

  1. Sicuramente affascinante e sarà interessante vedere l’evoluzione e i traguardi che si porranno Ferrari e Soldini.
    Nel video di presentazione si vede di sfuggita il marchio Cetilar di Della Corte, che è già un partner Ferrari nelle corse auto. Come mai nessuno ha fatto accenno a questo ed alle similitudini con FlyingNikka? C’è una qualche collaborazione in piedi?

    1. Perché il guadagno di velocità lo perde tutto con le miglia in più che percorre alla poggia e quando non ci sono le condizioni di volo stabile si trascina il drag della “alabarda” sottovento. Sostanzialmente una barca che doveva solo vincere in reale la 150 miglia e qualche costiera di Giraglia e tre Golfi e sostanzialmente ha fallito, spirtivamente è un affare in perdita.. Ora gli hanno dato una sistemata e finalmente hanno centrato la prima vittoria… in una regata minore di cui non ha parlato nessuno… Con le barche che contano impegnate alla Loro Piana 🙂 Un po’ mi dispiace.

  2. alessandro vismara

    Certamente ci aspettavamo un passo avanti rispetto a Flying Nikka , ma per ora non vedo nulla di innovativo ( a parte il foil sul bulbo , certamente utile nei laschi oceanici ma sicuramente un bel freno con vento leggero
    Attendiamo , sicuro che la Ferrari ci stupirà
    Saluti
    Alessandro Vismara

  3. alessandro vismara

    Certamente ci aspettavamo un passo avanti rispetto a Flying Nikka , ma per ora non vedo nulla di innovativo ( a parte il foil sul bulbo , certamente utile nei laschi oceanici ma sicuramente un bel freno con vento leggero
    Attendiamo , sicuro che la Ferrari ci stupirà
    Saluti. , Alessandro Vismara

  4. Ma siccome non caliamo dai monti con la piena e sappiamo che con gli arm si poggia tanto per mantenere un volo stabile e già con mare 3 deve scendere in semidislocamento con tanto drag, l’ingavonata è un attimo e a 50 kn ti fai male sul serio… Foil su chiglia basculante? Vai, altro drag. Ma siamo su scherzi a parte? Trofeo Verne? Con gli arm? Mi sa tanto di supercazzola e depistaggio… Direi più foil tipo imoca ed elevatori per una modalità bassa sicura e una media da Ultim.

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