Loro Piana Giraglia: partita la lunga, sarà guerra di nervi nel vento leggero

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Loro Piana Giraglia 2025

Con l’alta pressione e il vento leggero che incombono sulla flotta, è partita da Saint Tropez la prova offshore della Loro Piana Giraglia. Sono 107 le imbarcazioni che prendono parte alla regata d’altura della Giraglia, divise tra ORC (52) e IRC (55) che in qualità di classifica più numerosa assegnerà la vittoria generale. Il Comitato di Regata, visto il vento leggero previsto, ha deciso di accorciare il percorso che dopo la partenza da Saint Tropez prevede di fare rotta direttamente sullo Scoglio della Giraglia, evitando la parte costiera del tracciato, poi risalire verso Genova per totali 200 miglia. 

Loro Piana Giraglia 2025, chi ci sarà

Loro Piana Giraglia 2025, una partenza tra i Maxi. In primo piano, sopravvento al Wallycento Galateia, il JV 80 Capricorno di Alessandro e Rinaldo Del Bono.

Come vi racconteremo tra poco sarà una regata imprevedibile sotto l’aspetto meteo, con le brezze che favoriranno le barche più leggere e invelate. La battaglia per la linea d’onore, che quest’anno non sarà comunque valida per il record, essendo il percorso ridotto, sarà tra i 100 piedi in corsa. ARCA SGR e Magic Carpet E sono i due 100 più da “corsa” in regata, ma attenzione anche al gruppetto di 80′ tra cui c’è Capricorno, che in condizioni di poco vento potrebbero essere molto pericolosi, anche e soprattutto per la classifica in tempo compensato IRC. Da monitorare anche l’esordio del Wally Rocket 71 Django.

Flotta interessante e numerosa anche in ORC, dove non ci sono maxi in regata ma la prova è valida per la classifica del Campionato Italiano Offshore, con tante barche di punta della flotta ORC in corsa.

TRACKING LORO PIANA GIRAGLIA

Che tempo farà alla Giraglia

Riccardo Ravagnan, specialista di Meteomed, che collabora con la squadra olimpica spagnola come consulente meteo ed è il meteorologo ufficiale anche delle nostre VELA Cup, ha analizzato l’edizione 2025 della Loro Piana Giraglia nei suoi scenari meteo.

Il pattern barico è chiaro: un campo di alta pressione solido e statico, con isobare quasi piatte e una pressione che oscilla appena tra i 1016 e i 1019 hPa. Il risultato? Un gradiente termico debole, brezze che fanno fatica a formarsi e un vento che, quando arriva, va ascoltato come si fa con un sussurro. Nessun fronte in vista. Nessuna rotazione spettacolare. Solo le lenti respiri del Mediterraneo.

Fasi della regata: una regata in tre atti

Atto I – La spinta iniziale (oggi, 11 giugno)

La flotta ha trovato un buon vento da ENE tra 8 e 10 nodi, ideale per portarsi fuori dalla baia di Saint Tropez. Chi ha saputo leggere l’inclinazione costiera e sfruttare il canale favorevole potrebbe aver guadagnato miglia decisive. È qui che la regata si vince per chi sa spingere forte prima che il sipario cali.

Atto II – La grande calma (nella notte tra l’11 e il 12)

Tutti i modelli concordano su un punto: dalla tarda sera in poi il vento si spegne. La Meteorotta di Meteomed, consultata in esclusiva, mostra venti inferiori a 3 nodi da direzione variabile, spesso da S-SE, con pressione che si appiattisce e correnti che si indeboliscono.

Qui non si regaterà con le vele, ma con i nervi. È il momento in cui lo skipper diventa filosofo e il trimmer si trasforma in rabdomante dell’aria. Ogni nodo sarà un regalo. Ogni scelta, un rischio calcolato.

Atto III – La risalita silenziosa (dal 12 sera al 13)

Chi sopravvive al cuore della bonaccia si troverà a bordeggiare verso Genova con venti in graduale rotazione da S a OSO, fino a ONO. Una risalita fatta di intuizioni, piccole accelerazioni, e tanta attenzione ai pattern locali. Chi riuscirà a restare agganciato anche a 4 nodi reali potrà ancora fare la differenza. La corsa non sarà finita fino all’ultimo bordo.


Loro Piana Giraglia, chi ha vinto le regate costiere

Nel gruppo A Maxi, Jethou di Sir Peter Ogden, con la leggenda americana Brad Butterworth alla tattica, si aggiudica la prima posizione, precedendo Proteus e Capricorno. Da segnalare la vittoria dell’ultima prova di Django 7X, il nuovissimo Wallyrocket71 di Giovanni Lombardi Stronati, al debutto assoluto proprio a Saint-Tropez, con Vasco Vascotto alla tattica.

Nel gruppo B, colpo di scena finale con il sorpasso in volata di Cippa Lippa X di Guido Paolo Gamucci, che riesce a superare Spirit of Lorina, il Botin 65 di Jean Pierre Barjon (secondo classificato), e SUD, il Wally 80 di Lorenzo Muratore.

ORC/IRC:
Nel gruppo IRC1, dominio assoluto del Cape 31 francese Give me Five di Adrien Follin, che ha mantenuto la leadership dalla prima all’ultima prova. Anche in IRC2 si conferma al vertice Flying Dolphin di Willem Ellemet, che chiude in testa dopo quattro prove.

Nel gruppo ORC, le prime cinque posizioni sono monopolizzate dagli Swan (45, 53, 48), con Tenghér di Alberto Magnani che mette il sigillo sulla classifica finale con un’ottima serie di parziali (1,5,1,1). Anche tra gli ORC2 si registra un dominio netto: Farfallina 3, l’Italia 11.98 di Davide Noli, chiude con 3 vittorie su 4 regate disputate.

 

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