Non solo Luna Rossa. Il senso di Alfa Romeo per la vela (e per le barche)
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La notizia, fresca fresca, è quella dell’ingresso di Alfa Romeo come official sponsor di Luna Rossa per la 38ma edizione della Coppa America (che per la prima volta nella storia, sarà in Italia, a Napoli, nel 2027).
Si tratta di un debutto per la casa automobilistica (brand del gruppo Stellantis) nel mondo della nautica e della vela? A dire il vero, non proprio.
Chi si ricorda dei Maxi Alfa Romeo?
Riavvolgiamo il nastro di un quarto di secolo. Siamo nei primi anni 2000 e l’armatore australiano (nato in Nuova Zelanda) Neville Crichton ha un progetto ambizioso. Avere una barca a vela superveloce in fibra di carbonio in grado non solo di battere tutti gli altri Maxi nelle regate classiche d’altura, ma anche di settare record su rotte iconiche. Così si rivolge ai guru delle barche “hi tech” di allora: lo studio americano Reichel/Pugh e il cantiere australiano McConaghy Boats.
Il risultato è il 27 metri a chiglia fissa Alfa Romeo I. Per la partnership, Crichton ha “pescato” in casa, poiché lui stesso era il più grande distributore di automobili in Australia e Nuova Zelanda. Con Alfa Romeo l’armatore si toglie tantissime soddisfazioni. Nel 2002, l’anno del varo, vince la Sydney-Hobart. Poi la Giraglia e il Fastnet nel 2003.
Il palmares della barca conta 74 vittorie, prima di cambiare armatore e diventare prima “ShockWave” e poi “Rambler”: oggi è in Italia. Si chiama Prosecco DOC Shockwave3 e il suo armatore è il velista-velaio Claudio Demartis.
Il sodalizio Crichton-Alfa Romeo sfocia poi in Alfa Romeo II (sempre Reichel/Pugh e McConaghy), gigantesco bolide “frangirecord”. Lungo 30,4 metri, anch’esso ha l’albero (di 44 metri!) e lo scafo realizzati in fibra di carbonio. Commissionata nel 2005, nel 2009 conquista nuovamente la Syndey Hobart oltre a settare il record di traversata alla Transpac. Successivamente, diviene Esimit Europa 2 (la barca protagonista di tante edizioni della Barcolana).
Intanto, nel 2008, Crichton commissiona l’ultima barca: Alfa Romeo III, la barca è 21,4 m fuori tutto (albero di 31,5 m) e lo stile dei suoi interni si ispira a quello di un modello Alfa Romeo, l’8C Competizione. Appositamente progettato per le competizioni nel Mediterraneo dei Mini Maxi, e ottimizzato per il sistema IRC, lo scafo è eccezionalmente leggero. Il guscio, completo di motore, attrezzatura di coperta e timone, pesa soltanto 3,8 tonnellate. Il dislocamento è di poco inferiore alle 15 tonnellate. Neville Crichton vende poi la barca a George Sakellaris. Con il nome Shockwave 3 si aggiudica tante vittorie e “line honours”: la Bermuda Race 2012 e 2014, la Montego Bay 2013 e la RORC Caribbean 600 Race 2014.
Alfa Romeo e la motonautica, una storia di successi
Ma la storia di Alfa Romeo si incrocia con la nautica molto prima degli anni 2000. Come hanno raccontato i nostri amici di Barche a Motore, probabilmente non tutti sanno dell’incursione di Alfa Romeo nel mondo delle barche a motore. O meglio, delle corse motonautiche. La scoprite visitando il bel museo di Arese, vicino a Milano, che ripercorre la storica della casa automobilistica nata nel 1910 come A.L.F.A. (acronimo di Anonima Lombarda Fabbrica Automobili), poi Alfa Romeo dopo l’acquisizione del marchio da parte di Nicola Romeo nel 1918.
Cinque titoli mondiali, i primi due campionati di Formula 1, 11 Mille Miglia, 10 Targa Florio e innumerevoli successi nelle categorie Sport e Turismo: la storia sportiva di Alfa Romeo a quattro ruote è ben nota. Meno conosciuta è la sua avventura nel mondo della motonautica, un campo altrettanto avvincente, dove le innovazioni di Alfa Romeo hanno trovato applicazione. Dagli anni ’30 del XX secolo fino agli anni ’80, Alfa Romeo ha recitato un ruolo di primo piano in questo ambito, adattando alle barche da corsa motori aeronautici e automobilistici, provenienti da modelli iconici come Alfetta, Giulietta, Giulia GTA e Montreal.
Tantissimi i successi raccolti dalle imbarcazioni motorizzate Alfa Romeo. 11 record mondiali, 6 titoli mondiali, 7 europei e 9 italiani, oltre a 5 medaglie d’oro del Coni.
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