2022. Quando il vento all’improvviso soffia a 95 nodi

IL REGALO PERFETTO!

Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.

Benvenuti nella sezione speciale “GdV 5o Anni”. Vi stiamo presentando, giorno dopo giorno, un articolo tratto dall’archivio del Giornale della Vela, a partire dal 1975. Un consiglio, prendete l’abitudine di iniziare la giornata con le più emozionanti storie della vela: sarà come essere in barca anche se siete a terra.


Quando il vento all’improvviso soffia a 95 nodi

Tratto dal Giornale della Vela del 2022, Anno 48, n. 09, ottobre, pag 31-36.

In Corsica il 18 agosto 2022 si è verificata una delle tempeste più terribili della storia del Mar Mediterraneo. Decine di barche spiaggiate, a scogli o distrutte. L’acqua straordinariamente calda di un clima impazzito ha causato venti a oltre 90 nodi. Nasce il “Medicane” che nessuna previsione meteo sa anticipare.


Girolata, 18 agosto. L’inferno si è appena scatenato, con decine di barche spiaggiate. Un uomo abbandona la barca su cui era a bordo. Si stima che il fenomeno Derecho abbia mandato a scogli o in spiaggia quasi 50 barche.

 

Cronaca di un giovedì infernale vissuta da chi era alla fonda in rada (o in porto) nel nord-ovest della Corsica. Decine di barche spiaggiate, a scogli o distrutte. Vi spieghiamo cosa è successo attraverso le testimonianze di chi era nel mezzo della burrasca e ha visto la morte in faccia

A detta dei più grandi navigatori, il Mediterraneo è uno dei mari più pericolosi, perché a differenza degli Oceani è imprevedibile: e l’acqua straordinariamente calda del Mare Nostrum sta portando, come era logico aspettarsi, a fenomeni meteorologici estremi. Ad essere colpita in modo durissimo è stata la Corsica: giovedì 18 agosto, tra le 7 e le 9 del mattino, un groppo improvviso (le previsioni parlavano di condizioni dure in arrivo, ma non così dure) ha investito l’isola con venti, soprattutto nella parte nord-occidentale dell’isola (Saint Florent, Ile-Rousse, Calvi, Girolata…), che hanno superato i 90 nodi (con punte di 225 km/h). Per chi era alla fonda in rada, o anche nei porticcioli, si è scatenato l’inferno. Potete farvi un’idea dell’entità del fenomeno dai numeri comunicati dalla Cross Med, l’organizzazione del ministero del mare francese che si occupa di soccorso e salvataggi in mare: nelle 24 ore successive all’evento, sono stati 110 i soccorsi in mare (verso barche finite a scogli, in spiaggia, o devastate dalla bufera: qualcuno ha visto volare catamarani!). Sono state 500 le persone assistite, 48 le barche spiaggiate. Ci sono state anche due vittime (un canoista e un pescatore). Prima di riportarvi le testimonianze che ci sono pervenute in redazione (alcune sono davvero da pelle d’oca), è importante capire perché si sia verificato il fenomeno. E soprattutto cosa aspettarci nei prossimi anni. Stiamo andando incontro a “medicane” e tempeste sempre più frequenti?

Cosa è accaduto davvero in Corsica

Ampliando l’orizzonte, l’evento di giovedì 18 agosto ha investito tutta l’Europa, con la Corsica in prima linea. Il sistema temporalesco che si è abbattuto sull’isola francese e sull’Italia (Toscana e altre parti del Centro-Nord Italia sono state investite da forte maltempo, anche il trimarano di Soldini è stato colpito da una tromba d’aria mentre si trovava su un invaso in cantiere vicino a Marina di Carrara) ha avuto quest’impatto devastante anche a causa del mare molto caldo. Nei fatti questo sistema temporalesco a mesoscala è partito dalle Baleari, terminando la sua corsa addirittura in Repubblica Ceca. Le origini vanno rintracciate nel calore che l’anticiclone africano duraturo che ha portato il Mar Mediterraneo a temperature anomale con una superficie del mare di 5°C superiori al normale. Questa è senza dubbio stata la “benzina” che ha alimentato un fenomeno di tale portata. Numerosi media, nazionali e internazionali hanno poi parlato di fenomeno Derecho, come ipotesi. Lo hanno spiegato bene sulla rivista IconaClima, dove Federico Pavan di Pretemp spiega perché questa ipotesi sia molto plausibile. “Il Derecho è un termine spagnolo utilizzato negli Stati Uniti che significa “diretto”, “su una direzione”. Il Derecho è un particolare e raro fenomeno convettivo che si può classificare come tale quando un Sistema Convettivo a Mesoscala (MCS) mantiene venti di almeno 93 km/h per almeno 400 km (fonte: National Weather Service statunitense). Questo sicuramente lo ha fatto. In particolare, questo si può catalogare come “Serial Derecho”, ovvero un derecho derivante da una linea temporalesca contenente al suo interno più echi ad arco (come successo specie dopo il superamento degli Appennini) e che si forma in presenza di aree di basse pressioni organizzate”. L’eco ad arco, o bow-echo, è una particolare tipologia di temporale in cui un sistema multicellulare lineare assume una forma arcuata nella sua direzione avanzante, dovuta all’azione di forti correnti in ingresso dalla parte posteriore del temporale (rear inflow jet). “Il derecho in questione” prosegue Federico Pavan “si è formato nel corso della notte intorno all’isola di Maiorca e da lì non si è più fermato: la Corsica è stata investita in pieno, prendendosi venti fino a 224 km/h; tutta la fascia tra La Spezia e Livorno e che si estende fino al confine nordorientale italiano, con venti prima fino a 140-150 km/h sul confine Liguria-Toscana e poi persistenti fino od oltre i 100 km/h (vedasi veneziano); Slovenia, Austria centro-orientale ed infine Repubblica Ceca meridionale. In totale il sistema convettivo ha percorso oltre 1500 km, ma per la classificazione a derecho basta il tratto tra Corsica occidentale e veneziano. Il criterio quindi è abbondantemente rispettato”.

L’incredibile fronte in arrivo fotografato nei pressi di Ajaccio (scatto di Paolini Photography).

 

Le testimonianze dall’inferno

E ora, veniamo alle testimonianze di chi si è trovato nel mezzo della La prima ci arriva da Vincenzo Onorato, armatore e appassionatissimo velista (a proposito, andatevi a leggere il suo articolo a pag. 112!) che era in Corsica in crociera con il suo amato Swan 65 Mascalzone Latino. “Eravamo a Capo Corso – racconta Onorato – e abbiamo preso una incredibile botta di maestrale: 95 nodi di vento e mare come le montagne. Abbiamo avuto danni all’attrezzatura ed alle vele, spaccato il boma, lo strallo di trinchetta, il vang. Addirittura un’onda ha piegato il pulpito di poppa. Inoltre il vento ha disintegrato la randa e la trinchetta, per il resto tutto ok, ma devo rimettere la barca a posto. E pensare che non ero uscito alla cieca, ma guardando con attenzione i bollettini (ne guardo 6) incluso Meteo France e davano 20 nodi, massimo 30 nodi”. Altra testimonianza ci arriva da Roberto Beccari, un resoconto davvero impressionante che, al suo interno, contiene un altro racconto da brividi. Lo lasciamo al presente per non alterarne la concitazione. “Avevamo in programma un trasferimento ed è saltato, qui in Corsica è un grande casino meteo. Abbiamo preso un temporale questa mattina con raffiche fino a 50 nodi. L’ancora ha arato e vi lascio immaginare il caos. Ci sono stati altri episodi meno intensi, ma sempre significativi. Speriamo che questa notte sia clemente, siamo stremati e determinati. Poi ho ricevuto una richiesta d’aiuto da una barca di un’amica per rintracciare dei suoi amici, una famiglia in barca come noi in Corsica. Non avevano ricevuto più notizie. Ho provato in vari modi e dato il numero della capitaneria della Girolata dove avevano avuto l’ultimo contatto. Vi inoltro il messaggio che ha mandato la sua amica su quanto accaduto, stesso giorno in cui noi abbiamo avuto il nostro “problema”. “Siamo vivi per miracolo…vivi e illesi (fisicamente). Abbiamo visto la morte in faccia. Pare abbiano registrato vento 300 km/ora poi è saltato tutto. Siamo fuggiti dalla barca sul gommoncino, il vento ci ha capottato, ci hanno salvato dei francesi su un catamarano poi da lì la capitaneria della Girolata ci ha portato tutti a terra. È stato l’inferno!!! È intervenuto l’esercito e la protezione civile. Dalla spiaggia gli elicotteri hanno salvato i feriti e dal mare hanno poi evacuato tutti. Ci hanno portato a Porto, un paesino vicino dove è saltata l’elettricità e le connessioni, ma almeno con l’acqua. Abbiamo trovato un alberghetto dove stare in attesa di capire cosa fare. I ragazzi sono shockati, ma dobbiamo vedere se la barca è in condizioni di muoversi. Gli ormeggi hanno tenuto, ma ci sono venuti addosso. C’è ancora un’allerta meteo. Aspettiamo quando sarà possibile tornare e capire i danni. Eravamo una cinquantina di barche e almeno 20 sono affondate o finite sfasciate sulla scogliera”.

Nelle ore successive al “Derecho”, la Girolata è diventata un cimitero di barche.

 

Quando il vento soffia a 90 nodi puoi fare ben poco…

Chiudiamo con una riflessione a mente lucida, pubblicata su Facebook, dal velista e scrittore Luciano Piazza: “Ho letto i consigli più disparati su come affrontare situazioni analoghe a quella tragica dei giorni scorsi in Corsica. La maggior parte tradisce una misconoscenza assoluta di condizioni di mare veramente dure ed è probabilmente frutto di letteratura che è stata mal compresa o male interpretata”. Piazza, che è un navigatore dalla lunga esperienza, nel post, “demolisce” tutta la teoria sui comportamenti da mettere in atto in burrasca (fuga, cappa, prua verso il largo, cime a poppa, ancora galleggiante a prua, rientro in porto e via dicendo) e conclude: “Cosa avrei fatto io? Probabilmente sarei finito a scogli come tutti gli altri, perché, se ho letto bene, alla Girolata le barche che sono rimaste a galla hanno comunque disalberato. Cosa non avrei fatto io? Non avrei lasciato il tender legato fuori, non avrei lasciato i lazy bag aperto, non avrei lasciato il bimini aperto. Questo perché le previsioni, se pure non di 90 nodi, erano brutte. Io con previsioni di 20 nodi lego il tender in coperta, con di più 30 lo sgonfio e lo metto nel gavone. 90 nodi non assomigliano neppure lontanamente ai 30, 40 o 50 che una volta più o meno hanno visto tutti”.

A cura della Redazione


 

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

1 commento su “2022. Quando il vento all’improvviso soffia a 95 nodi”

  1. Abbiamo visto la morte in faccia. Pare abbiano registrato vento 300 km/ora poi è saltato tutto. Siamo fuggiti dalla barca sul gommoncino, il vento ci ha capottato, ci hanno salvato dei francesi su un catamarano poi da lì la capitaneria della Girolata ci ha portato tutti a terra. È stato l’inferno!!! È intervenuto l’esercito e la protezione civile. Dalla spiaggia gli elicotteri hanno salvato i feriti e dal mare hanno poi evacuato tutti. Ci hanno portato a Porto,……………….

    una situazione veramente estrema, ma che gli elicotteri decollino con 300 km/h è una puttanata pazzesca, raccontate le cose come stanno

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla nostra Newsletter

Ti facciamo un regalo

La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!

Una volta cliccato sul tasto qui sotto controlla la tua casella mail

Privacy*


In evidenza

Può interessarti anche

2003. Quando gli svizzeri diventano i migliori velisti del mondo

Benvenuti nella sezione speciale “GdV 5o Anni”. Vi stiamo presentando, giorno dopo giorno, un articolo tratto dall’archivio del Giornale della Vela, a partire dal 1975. Un consiglio, prendete l’abitudine di iniziare la giornata con le più emozionanti storie della vela:

1988. La più incredibile e mostruosa barca della storia

Benvenuti nella sezione speciale “GdV 5o Anni”. Vi stiamo presentando, giorno dopo giorno, un articolo tratto dall’archivio del Giornale della Vela, a partire dal 1975. Un consiglio, prendete l’abitudine di iniziare la giornata con le più emozionanti storie della vela:

2024. Il nuovo re della Mini Transat ha imparato in Romagna

Benvenuti nella sezione speciale “GdV 5o Anni”. Vi stiamo presentando, giorno dopo giorno, un articolo tratto dall’archivio del Giornale della Vela, a partire dal 1975. Un consiglio, prendete l’abitudine di iniziare la giornata con le più emozionanti storie della vela:

2023. A Saint Tropez la festa è la vela

Benvenuti nella sezione speciale “GdV 5o Anni”. Vi stiamo presentando, giorno dopo giorno, un articolo tratto dall’archivio del Giornale della Vela, a partire dal 1975. Un consiglio, prendete l’abitudine di iniziare la giornata con le più emozionanti storie della vela:

Torna in alto