Coppa America, guerra di nervi: AM e Athena Racing borbottano, Team New Zealand risponde col Protocollo
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La Coppa America è già iniziata. Non oggi, non ieri, e neanche nel giorno dell’annuncio della futura sede di Napoli, ma mesi fa. Nella serrata trattativa tra gli sfidanti, rappresentati dal Challenge of Record Athena Racing, e il defender Emirates Team New Zealand, si giocano le regole del futuro. Il Defender fa di tutto per cercare di tenersi il vantaggio e vincere ancora l’America’s Cup, gli sfidanti fanno il possibile per cercare di avere regole che accorcino il loro gap e giocarsela alla pari. Un gioco delle parti insomma, che prevede le sue scaramucce e pressioni reciproche.
Ieri, mentre pubblicavamo la nostra analisi del momento Coppa America a Napoli, è uscito un comunicato congiunto di American Magic e Athena Racing, che ha tutto il sapore della scaramuccia e del tentativo di pressione sul defender. Tra le righe la velata minaccia di non presentarsi a Napoli se il Defender non ascolterà alcune richieste per una competizione più equa, senza specificare però quali. I due sfidanti lamentano di non conoscere i dettagli dell’accordo tra Team New Zealand e il Governo italiano nel format dell’evento di Napoli. Un Defender che in realtà è in linea con i tempi previsti: ha annunciato la sede prima della deadline di giugno 2025, mese in cui si è impegnato a pubblicare anche il Protocollo.
Premessa: noi siamo fermamente convinti che American Magic, e Atena Racing, nonostante il comunicato di ieri, a Napoli ci saranno eccome. Il polverone che hanno sollevato è servito però a scuotere il defender, che oggi ha “sputato” una bozza di Protocollo, dai contenuti ovviamente molto interessanti, precisando anche che tutti gli sfidanti avrebbero ricevuto i dettagli riguardanti l’eventi di Napoli. Andiamo a vedere le novità più importanti del Protocollo.
Protocollo Coppa America, ecco le novità
Partiamo dalla notizia più calda. Come vi abbiamo anticipato ieri c’è una nuova norma sulla nazionalità del sailing team. Saranno 2 gli stranieri che si potranno imbarcare ma, come avevamo previsto, non devono avere preso parte all’ultima Coppa America. Il defender insomma si assicura che nessuno potrà ingaggiare nel sailing team Peter Burling. Ciò non significa però che il kiwi non possa essere assunto in altri ruoli, come sviluppatore del progetto della barca, o utilizzato in allenamento. Il punto 30.1 del Protocollo infatti specifica che questa regola si applica alle manifestazioni ufficiali della prossima Coppa America, non parla delle fasi di allenamento.
L’altra grande novità è il numero delle persone a bordo, 6 invece che gli 8 della scorsa edizione, e non ci saranno più i grinders ciclisti. Di questi 6, uno dovrà essere un under 25, e dovrà esserci almeno una donna (senza limiti d’età). L’energia prodotta dai grinders verrà rimpiazzata da un pacco batterie che fornirà energia per i sistemi di movimentazione dei foils e delle vele.
Il Protocollo adesso è praticamente sul tavolo, tranne un paio di punti che saranno ancora oggetto di modifiche, cosa risponderanno adesso gli sfidanti?
Mauro Giuffrè
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