USATO CLASSIC BOAT |  6 natanti da Champagne-Sailing, però per tutti (<10 m)

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Hallberg P28, un cult d’eleganza, qualità e maneggevolezza

Il panorama relativo le Classic Boat –ovvero le barche di serie ultraventiquenni e varate a partire dal 1967– è un contesto vasto e in continua via d’espansione, composto da scafi di ogni foggia e dimensione e, forse, non così facilmente “navigabile” come spesso si vorrebbe. In luce di questo, oltre al Classic Boat Club e alle nostre sezioni informative, abbiamo creato una serie di articoli, mirata, cantiere per cantiere, o destinazione d’uso per destinazione d’uso, a esplorare alcuni scafi d’eccezione, progetti fondamentali per l’evoluzione della nautica. Sull’onda dei 33 articoli precedenti (che trovate in fondo a questo), è ora il turno di 6 Classiche d’eccezione, natanti che, seppur ‘fuori-standard’, si prestano perfettamente allo Champagne Sailing, in miniatura. In breve, ecco 6 Classic Boat sotto i 10 metri per godere al meglio dei propri week end in mare, senza sforzi esorbitanti, economici o fisici che siano.

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6 natanti per lo champagne-sailing in miniatura (<10 m)

È inutile girarci attorno. Per quanto possa farci poco piacere, a suo modo, la vela non ci è data gratis. Certamente, è una passione che regala un universo di gioie e piaceri infiniti, ma tra costi fisici, mentali ed economici, ha anche i suoi contro. E, per quanto la tipologia di investimento possa variare da persona a persona, tendenzialmente, con il crescere dei metri, altrettanto fanno i costi, che siano appunto, legati al fisico, all’impegno, al portafoglio o alla manutenzione. Per cercare di stare un po’ più ‘risicati’ (ma non necessariamente), in questa news guarderemo a scafi che, chi per un motivo, chi per l’altro, ci chiedono un po’ meno. Attenzione però, non perché non restituiscano, anzi. Semplicemente, seppur cabinati e capaci di ospitarci anche per più notti, saranno sotto i 10 metri. Insomma, ecco 6 barche che, a discapito di qualche metro, per linee, classe e facilità di conduzione, ci offrono tutto il lusso dello Champagne Sailing, con qualche sforzo in meno. Quale che lo sforzo sia, sta al singolo deciderlo.

il piccolo Misil II, veloce, completo e gestibile short-handed – oltre che eccezionale disegno

SYLPHE

specifiche: Dufour; 6.52 x 2.41 m; 1964; Michel Dufour

Per ogni regola c’è un’eccezione. Per la data del 1967, imposta alla definizione di Classic Boat, questa è il Sylphe: un pezzo imprescindibile di storia della nautica. Invero, il Sylphe fu la prima creatura di Michel Dufour, ancora prima del mitico Arpége. Michel Dufour in persona, infatti, la costruì per sé stesso, realizzandone subito il potenziale innovativo da cui l’aveva generata. È, in breve, la nascita di un mito, tutti la vorranno e, Dufour ne venderà 400, avviando il cantiere omonimo. Piccola, agile e cabinata, fu una rivoluzione nel mondo della nautica, introducendo volumi e forme nuove e, soprattutto, abbassando i costi grazie alla vetroresina. Fu da questa che, decidendo di fare le cose più in grande, Dufour prenderà la via destinata all’Arpége, e quindi alla leggenda. Inoltre, è piccola, è gestibile short-handed e, a suo modo, a quel fascino tutto anni ‘60, con eleganza da vendere: è una barca che chiede poco e offre tanto, volumi a parte.

Dufour
Sylphe

MISIL II (HR 24)

specifiche: Hallberg Rassy; 7.35 x 2.30 m; 1972; Olle Enderlein

Noto al mondo anche come Hallberg Rassy 24, il Misil II (foto in apertura 2) fu un piccolo capolavoro del cantiere scandinavo. Veloce, maneggevole e cabinato, fu infatti l’Hallberg Rassy che, per concezione, fu forse più corsaiolo tra tutti. Attenti però, questo non la rende meno fruibile. Piccola ed elegante nelle linee, è infatti una barca completissima e gestibile short-handed. Se è generosa sul piano della performance, non viene infatti meno sottocoperta, con dinette completa, posto a dormire, cucinino e, immancabile per il nord, attacco per webasto. Insomma, è una chicca, e non per niente è ricercatissima.

Misil II

HALLBERG P-28

specifiche: “Hallberg Rassy”; 8.61 x 2.36 m; 1955(1967); Harry Hallberg

Originariamente nato come scafo in legno nel ‘55, il P-28 (foto in apertura 1) è una piccola chicca che, nel ‘67, viene convertita alla produzione in vetroresina, segnando non solo un caso unico, ma uno step fondamentale per la storia del cantiere. Oggi, elegante e gestibile short-handed, è un weekender da sogno. Si tratta infatti di uno scafo veloce e marino, tanto ineccepibile da essere oggi una barca di culto della cantieristica scandinava. Del resto, cabinato e completo, è un gioiellino valso ben 539 esemplari costruiti. Un gioiello a dir poco.


ARPÈGE

specifiche: Dufour; 9.14 x 3.02 m; 1967; Michel Dufour

Chi non conosce l’Arpège, la prima vera barca di grande serie in vetroresina? Semplicemente iconico, l’Arpège non è solo un classico della vela, un cult di Michel Dufour È anche uno scafo ideale per lo champagne sailing del weekend, a sforzo ridotto. Piccolo, marinissimo, completo ed elegante, è semplicemente un cult, uno scafo che, inevitabilmente, fa voltar la testa a tutti coloro che di vela ne capiscano qualcosa. Senza considerare che si tratta anche di una gran buona barca. Non per niente, 1600 esemplari vennero costruiti dal 1967 al 1978. Non c’è altro da dire.

Arpège

IW-31

specifiche: IW-Varvet; 9.24 x 2.69 m; 1968; Sparkman & Stephens

Piccolo Half Tonner della svedese IW-Varvet, con l’IW 31 si ha a che fare con la classica eleganza S&S anni ‘60. Questo 9.24 metri firmato da Sparkman & Stephens, infatti, non solo è un bello scafo, ma fu anche un grande successo del cantiere, con oltre 350 scafi realizzati. Le linee sono snelle, così come è stretto il baglio, rendendolo uno scafo dolce sull’acqua ma risicato negli spazi interni, che però, offrono a sufficienza per goderne serenamente in un weekend di svago. Va tenuto a mente, se da una parte gli anni ‘60 avevano altri standard di comfort, tanto è vero per la navigazione e la qualità… Insomma, se non avete necessità di una villa sul mare, questa è una chicca.

IW-31

ALPA 9.50

specifiche: alpa; 9.50 x 2.96 m; 1970; Danilo Cattadori

Chiudiamo con una chicca nostrana. Prodotto in centinaia di esemplari, l’alpa 9.50 è inftti un gioiello a dir poco apprezzatissimo, tutt’oggi. È, fondamentalmente, uno dei grandi successi del cantiere. Sviluppato in-house da alpa basandosi sulle lezioni dei precedenti A11 e 12.70, si tratta di uno scafo particolarmente marino, capace di affrontare tranquillamente condizioni di vento medio-forte anche con equipaggio ridotto. Il tutto, secondo standard odierni, in dimensioni pocket. Qualitativamente al top, equilibrato e esteticamente ineccepibile, è il piccolo-grande scafo pop di alpa, la barca che porta ovunque. Simboleggia la vela per tutti, all’italiana, e lo fa con classe.

Classic Boat
Alpa 9.50

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