Regolare l’albero con il mast jack: quando le vele cambiano forma in pochi secondi

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Randa su un albero regolato tramite mastjack, in questo caso è stata applicata una zeppa da soli 5 mm.

Nella prima puntata dedicata alla regolazione dell’albero abbiamo parlato dei concetti generali su come gestire le tensioni di sartie, verticali e diagonali, strallo e paterazzo, in base alle condizioni del vento. Per gestire le tensioni delle sartie e la flessione dell’albero c’è un metodo più veloce ed efficace, rispetto a lavorare manualmente sui tornichetti, il mast jack, un sistema veloce e molto preciso per modificare l’assetto del nostro albero.

Il mas tjack, cos’è e come funziona

Il mastjack

Tutte le regolazioni che abbiamo elencato fino a ora le svolgiamo in modo manuale, lavorando sui tornichetti delle sartie. C’è poi uno strumento più evoluto, che si utilizza soprattutto sulle barche da regata dotate di albero in carbonio: il mast jack. Si tratta di una pompa idraulica, con uno o due cilindri che agiscono alla base dell’albero, nel caso in cui questo sia passante. L’albero deve essere predisposto alla base con un supporto, sotto il quale lavorerà il cilindro del mastjack. 

Quando pomperemo il mastjack, l’albero verrà spinto verso l’alto di alcuni millimetri, anche quasi fino a 20, alzandosi. Si aprirà quindi uno spazio sotto l’albero, dove andremo a posizionare le cosiddette zeppe, delle piccole piastre che serviranno a mantenere la pressione data all’albero dalla pompa, e consentendo poi di scaricare il mastjack.

Quando l’albero si alza aumenterà anche la tensione sulle sartie in coperta, quindi anche la sua flessione. Di fatto pompare il mastjack equivale a tesare le sartie tramite i tornichetti.

Dopo avere sollevato l’albero con il mast jack, si inserisce la zeppa sotto, in questo caso una 5 mm.

Come il mast jack cambia forma alle vele

Ogni zeppa andrà numerata con il suo spessore in millimetri. Normalmente l’escursione va dai 5 ai 17-18 mm (ottenibile con un numero variabile di zeppe), tramite zeppe di varia misura. In questo modo la regolazione dell’albero, senza dovere lavorare sui tornichetti, sarà molto più rapida. Più sottile sarà la zeppa sotto l’albero, meno tensione avremo sulle sartie, e viceversa. Valgono poi sempre le regole sopra elencate: partendo dal vento leggero dovremo vedere le sartie sottovento leggermente in bando anche quando utilizziamo la pompa.

L’albero andrà prima centrato, e verrà applicata una tensione sui tornichetti in modo tale che, con la zeppa più sottile, le diagonali siano in bando sia sopravvento che sottovento a barca ferma senza vele. Di conseguenza salendo con le tensioni si aumenterà il carico sulle sartie.

Stessa randa della foto in alto, ma con 10 mm di zeppe, si nota come le linee di forma siano più tirate e meno profonde.

Il mast jack va usato in modo consapevole e anche qui sarà utile consultare un professionista che ci guiderà nelle tabelle di regolazioni di zeppe da inserire. Altresì è molto importante consultare il costruttore dell’albero per conoscere le tensioni massime a cui lo stesso può essere sottoposto, e conoscere bene la pompa che stiamo usando per avere dei parametri di riferimento anche su essa.

Tutti i mast jack hanno un sensore per monitorare il carico applicato all’albero quando pompiamo e inseriamo le zeppe, misurato in bar. Per una barca tra i 37 e i 40 piedi, orientativamente il carico varia da un minimo di 120-130 bar, a un massimo di circa 300 o poco oltre. I carichi massimi variano ovviamente in base alla dimensione della barca e del piano velico, per imbarcazioni simili possono variare sia per la tipologia di albero (più duro o più morbido), per il piano velico, sia per la tipologia di mastjack con cui lavoriamo.

A cura di Mauro Giuffrè

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