La barca italiana che ha battuto (ancora) i francesi alla Settimana Internazionale di Marsiglia

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Il Ker 46 Lisa R

Per la seconda volta consecutiva, il Ker 46 di Gianni Di Vincenzo Lisa R ha trionfato alla Semaine Nautique Internationale de la Méditerranée di Marsiglia: l’equipaggio dell’armatore 72enne pescarese vinto la settimana di regate d’altura (quest’anno c’erano 93 barche al via nelle varie categorie) nella classe IRC 0/1.

Lisa R fortissima a Marsiglia, che duello!

Non è stata una regata facile, con sette prove disputate e un giorno saltato a causa del troppo vento: i ragazzi di Lisa R (skipper Francesco Bertone) se la sono giocata in un duello senza esclusione di colpi con Team Guenifey del francese Julien Llorca, un velocissimo TP52. Ma gli italiani, dopo una partenza con il botto, un momento di defaillance e un grande “comeback” nelle ultime quattro prove (parziali di 1-7-14-1-2-1-2) sono riusciti a spuntarla, pur a pari punti.


Conosciamo bene Gianni Di Vincenzo e la sua attitudine che lo ha portato a vincere tantissimo, negli ultimi anni, in altura. Le cose o si fanno bene o non si fanno. Questa, in brevissimo, la sua filosofia. E pensare che era partito dal mondo delle crociere… Ecco cosa ci aveva raccontato qualche tempo fa, dopo un secondo posto alla Giraglia (già vinta nel 2022), la vittoria della Tre Golfi e la Round Eolian Race.

Come vincere le regate. La ricetta di Gianni Di Vincenzo

Partiamo da lontano. Qual è stato il tuo primo contatto con il mare?

Sono pescarese, quindi sul mare ci sono nato. Ho sempre praticato la vela, in deriva, ma mai a livello competitivo. Per quello ho dovuto aspettare tanto.

Quanto?

Era il 2005, o giù di lì. Acquistai la prima barca a vela, un First 44, con cui iniziai a partecipare alle prime regate in Adriatico oltre a far crociere. La passione per la competizione è venuta fuori poco a poco, ed è esplosa definitivamente nel 2013, quando presi parte al Campionato Mondiale di Altura ad Ancona.

Dopo il First 44?

Arrivò l’X-41. Una barca più “tirata” rispetto al First 44, ma che mi consentiva comunque ancora qualche uscita in famiglia. Ci levammo delle belle soddisfazioni: su tutte la vittoria della 151 Miglia nel 2017

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L’X-41 Lisa con cui Giovanni Di Vincenzo ha vinto la 151 Miglia nel 2017

Nel frattempo è avvenuto un incontro importante, per la tua crescita “velica”…

Arrivò a bordo Francesco Bertone (attualmente a bordo di Lisa R fa il tattico, ndr). Genovese, fortissimo. Fu un incontro fortunato e “naturale”, mi sostituì durante un campionato al quale non potevo partecipare a tutte le prove. Mi colpì il suo essere molto esigente con sé stesso e con gli altri attorno a lui. Decisi che era la persona giusta per far crescere il team.

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Giovanni Di Vincenzo al timone, con Francesco Bertone (a destra)

Nel 2018 l’X-41 ti andava stretto…

C’era qualcosa che stavamo cercando. Quel qualcosa era rappresentato dalle regate offshore. Quelle che secondo me rappresentano il piacere puro di navigare e il senso dell’avventura. Restava da capire qualche fosse la barca giusta.

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L’RP 45 con cui Giovanni Di Vincenzo ha regatato per due stagioni, 2018-2019

Per due stagioni, dal 2018 al 2020, abbiamo affittato un Reichel-Pugh 45, Lisa K, con cui ci siamo fatti le ossa nella navigazione d’altura. Abbiamo capito che si, il grande passo era alla nostra portata. Così tre anni fa abbiamo comprato il Ker 46 (14,01 m, progetto di Jason Ker, mago delle carene veloci e già progettista in Coppa America di Shosholoza): Lisa R. Forse il miglior acquisto che potessimo fare.

Perché?

Se non è la barca perfetta poco ci manca. È stata varata nel 2015 e in Francia, quando l’abbiamo presa, aveva già vinto molto. Va fortissimo in tutte le andature. Leggera e ben invelata, con le brezze cammina che è un piacere e la sua facilità di andare in planata la rende performante anche quando il vento sale: dà il meglio di sé soprattutto alle portanti, dove ha una marcia in più rispetto alle altre barche. Mi piace definirla un derivone, o meglio, una “deriva pantografata”. Con lei è arrivata la vittoria della Giraglia, il terzo posto alla Middle Sea, la vittoria alla Tre Golfi, il secondo posto di pochi giorni fa alla Giraglia, “persa” per un nonnulla…

Lisa R, il Ker 46 di Giovanni Di Vincenzo alla Giraglia.

Una crescita continua.

Questo è quello che mi dà maggior soddisfazione. Abbiamo costruito un equipaggio affiatato, dove forse non ci saranno nomi di grido, ma solo velisti e marinai bravissimi.

Tutti professionisti?

Quasi. Ad oggi, dieci persone su dodici a bordo di Lisa R sono velisti professionisti… 

Come una squadra di calcio! Ma il caro vecchio spirito “corinthian” (ovvero senza professionisti a bordo, ndr)?

A me – e parlo solo a nome io, non voglio fare il santone – piace fare le cose per bene. La barca è perfetta e al top della tecnologia (pensate che quando è stata acquistata aveva ben 45 vele in dotazione, soluzioni full-carbon e il timone a ruota che si smonta e può essere sostituito con la barra per le regate a bastone, ndr), sarebbe sprecata con un equipaggio amatoriale. Sono un uomo pragmatico, proviamo a metterla in termini “economici”. In termini di tempo, “costa” molto di più formare un equipaggio da zero rispetto a un team di professionisti che si adattano subito alle situazioni a bordo…

I tuoi tre segreti per costruire un team vincente.

Si riaggancia a quello che stavo dicendo. Il primo, appunto, è il team stesso. Ben vengano i professionisti, ma devono essere quelli “giusti”. Se il gruppo di amalgama bene e riesci a creare uno spirito condiviso e favorevole, sei già a metà dell’opera. Avere gente a bordo che lavora con uno scopo e crede nel progetto, e non semplicemente perché lo deve fare, è il vero segreto. Non sono un grande fan dei nomi “blasonati” della vela. Troppi galli nel pollaio non funzionano… Scendendo ancora più nello specifico, per costruire un buon equipaggio devi trovare due persone giuste nei ruoli chiavi. Avere un team leader, che sia in grado di indirizzarti verso un percorso di crescita (e io l’ho trovato in Francesco) e un buon boat captain che gestisca la barca nei trasferimenti e ne programmi la manutenzione. Nel nostro caso, abbiamo Piero Riccetti che è bravissimo. Non si è mai rotto niente da quando c’è lui. Fidatevi, non è cosa da poco.

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Lisa R, il Ker 46 di Giovanni di Vincenzo, alla Rolex Middle Sea Race 2021. Il 14 metri ha ottenuto il miglior risultato tra le barche italiane alla grande classica d’altura, chiudendo al terzo posto in IRC2. La barca, varata nel 2015, è un bolide da regate lunghe ottimizzato in ogni dettaglio: è stata progettato da Jason Ker, mago delle carene veloci (già progettista in Coppa America di Shosholoza). Foto di Marcel Korte

L’ultimo “segreto”, che ho vissuto sulla mia pelle, è stata la fortuna di aver scelto le barche giuste nel mio percorso di crescita agonistica: prima il First 44, la barca perfetta per iniziare, anche in crociera. Poi l’X-41, il giusto mix tra regata e crociera. L’RP 45, la “palestra” per la vela Offshore e infine il Ker 46, la mia barca definitiva. Dopo cosa potrebbe esserci? Un TP52?

Ma un bel barcone da crociera no?

Io amo far regate, per adesso barche da crociera no grazie, anche se mi piace andare in vacanza in barca. Quest’estate, ad esempio, noleggio un catamarano a vela ultracomodo e bello lento. Se devo andare in crociera, tanto vale andarci nel modo più confortevole possibile. Con buona pace delle regolazioni e del “trim” di fino (ride, ndr).

I tuoi luoghi preferiti quando vai in vacanza in barca?

La Croazia, le isole dell’Egeo e – anche se ultimamente la amo meno – la Grecia Ionica…

Cosa consigli a chi vuole iniziare a fare regate d’altura?

Non abbiate fretta. Non cercate fin da subito i risultati, le cose migliori vengono da sole e, come ho detto una volta a un giornalista che mi intervistava dopo che avevamo vinto una regata, “talvolta può capitare”. Investite tempo e risorse nell’analisi dei dati, “andate a scuola” e imparate il più possibile. Prima o poi qualcosa arriverà!

Perché Lisa?

Lisa, come Lisa Simpson. In famiglia, io e i miei figli, siamo dei grandissimi fan dei Simpsons. Il pomeriggio, subito dopo pranzo, erano un appuntamento fisso.

Lisa R di Giovanni Di VIncenzo alla Giraglia 2023

A bordo, in regata, oggetti portafortuna, rituali?

Niente di tutto ciò, non sono superstizioso…

Ringraziamenti?

All’equipaggio di Lisa R ovviamente…

 

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