Come si arriva a vincere la Giraglia dopo 30 anni di crociere

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Giraglia - Suspiria the Revenge
Il momento magico di Antonino Venneri, 70 anni, al centro: l’armatore del ClubSwan 42 Suspiria The Revenge festeggia la vittoria della Giraglia 2023, nella classifica combinata, con il suo equipaggio: da sinistra Max, Davide, Giorgia, Giulia (dietro ad Antonino), Andrea, Leo, Paolo, Francesca, Andrea. Foto di Martina Orsini

Dopo trent’anni di crociere in Mediterraneo Antonino Venneri aveva un sogno: vincere la regata della Giraglia. Ecco come ci è riuscito, dalla scelta della barca all’equipaggio, fino a quel momento magico in cui è salito sul gradino più alto alla grande “classica” d’altura del Mediterraneo, realizzando il suo sogno. Di seguito il suo racconto.

Come vincere la Giraglia dopo 30 anni di crociere

Dopo più trent’anni di crociere e di avventure nel Mediterraneo ho deciso di iniziare una nuova vita velica. La mia famiglia ha scelto di non seguirmi più nelle mie piccole imprese e così per continuare a vivere il mio sogno di comandante ho costruito, passo dopo passo, e con grande passione, il mio fedele equipaggio. La mia nuova “Family” del mare. E con la barca giusta. Obiettivo: non più divertirmi in crociera, ma vincere qualcosa di importante. Fin da giovanissimo ho sempre coltivato il desiderio di competere con gli altri tra le onde, ma a parte la regata di fine estate Trofeo Formenton / Vela Cup a Porto Rafael nello splendido scenario del parco della Maddalena, dove partecipavo con la mia vecchia “casa galleggiante”, il Sun Odyssey 54 DS Suspiria, non ho avuto nessun’altra esperienza velica.

La prima barca da crociera di Antonino Venneri, il Jeanneau Sun Odyssey 54 DS “Suspiria”, con cui l’armatore ha vissuto crociere indimenticabili in Mediterraneo, prima di darsi al mondo delle regate d’altura con una nuova – e ben più competitiva – barca.

A proposito, con il nome della barca il famoso film di Dario Argento non c’entra nulla: la mia scelta deriva solo dal pensiero di quanto la mia prima imbarcazione sia stata desiderata e… sospirata per mesi e mesi, prima di riuscire finalmente a coronare il sogno di poterla acquistare. Era l’inverno del 2018 quando decisi di volere una barca a vela bella e competitiva. Doveva essere elegante, veloce, e manovrabile. Un nome su tutti: ClubSwan 42.

E così, assieme all’inseparabile amico Paolo ci siamo subito messi alla ricerca di quel modello. Cominciammo a mettere gli occhi su un primo obiettivo in Grecia: problematiche societarie, prezzo troppo alto. Virammo verso l’Estonia, dove ci aspettava un modello che sembrava proprio fare al caso nostro. Proprio ad una settimana dalla partenza però scoprimmo che a Scarlino (Grosseto), c’era un ClubSwan 42 in vendita. Via in macchina verso la Toscana!

Entrai nel cantiere e non passò molto tempo prima che il mio sguardo si posasse su di lei: l’oggetto del desiderio, il motivo del nostro viaggio, il sogno da tanti anni custodito nei miei pensieri più profondi. Il tempo di voltarmi verso Paolo (che già stava valutando pregi e difetti) mi diede l’immediata consapevolezza di trovarmi nel posto giusto.

La sua esperienza in materia mi fece da guida, ed il suo sorriso, che sfoggiava sicurezza e soddisfazione, fece il resto. Era la nostra barca! E ci stava chiamando. La risposta spontanea di fronte a tanta bellezza inevitabilmente fu: “Sì, sarai tu la nostra Suspiria”. Alla fine del viaggio per portarla nella sua nuova casa in Liguria, prima di entrare in porto ho deciso che lei sarebbe stata “The Revenge”, per zittire tutti gli amici che negli anni mi hanno spesso, bonariamente, preso in giro dicendo che arrivavo sempre dopo di loro. Lei, Suspiria, sarebbe stata la mia dolce vendetta.

L’esordio

La nostra prima regata con Suspiria The Revenge è stato l’Invernale del Tigullio, con equipaggio di amici e parenti. Ma un bolide come il CliubSwan 42 richiedeva settaggi molto complicati, ed era equipaggiata con dotazioni tecniche alle quali non eravamo abituati. Comprendemmo in fretta, e a nostre spese, quanto fosse necessario un giusto rodaggio con le nuove attrezzature per poter competere ad alti livelli.

Senza dimenticare, ovviamente, l’importanza di qualche innesto di valore, ed esperienza, nel team, per fare quel salto di qualità indispensabile per poter puntare a risultati ambiziosi.
Un primo aiuto ci arrivò dalla North Sails, ma sul più bello arrivò il Covid. Stop forzato. Ma il nostro spirito battagliero ci riportò ben presto in mare con regate “d’assaggio” per rispolverare le attrezzature e togliere un po di ruggine dalle nostre articolazioni in vista di impegni sempre più importanti.

Crescono le ambizioni, iniziano i problemi

Al crescere delle ambizioni fece però da contrappeso il sorgere di qualche malumore tra le pieghe del nostro equipaggio. Alcuni amici purtroppo si persero per strada, altri non reggevano la tensione della gara, altri ancora non riuscivano ad avere il tempo libero necessario per seguirmi nelle regate. E ad un certo punto anche Paolo decise di lasciarci: non riusciva più a sopportare il peso della responsabilità. Per me è stato un colpo durissimo, ma la normale amarezza per il suo forfait, non ha intaccato la stima e l’amicizia tra noi.

I nuovi stimoli

Al campionato invernale del Tigullio 2022 la mia rotta incrociò quella di Davide. Lui allenava i ragazzi, aveva una passione contagiosa per il mare e le regate e vedendomi scoraggiato per gli ultimi eventi, mi propose di ricominciare il mio percorso assieme ad un gruppo di giovani velisti provenienti dalle classi minori. L’idea mi piacque: dopo i malumori dell’ultimo periodo anche io avevo bisogno di nuovi stimoli.

Il ClubSwan 42 “Suspiria The Revenge”: con questa barca Antonino e il suo equipaggio, dopo una lunga e faticosa preparazione, sono riusciti a vincere la Giraglia 2023 nella classifica Combinata tra costiere e prova d’altura “lunga”. Un sogno divenuto realtà.

Con Davide mettemmo su un gruppo di lavoro frizzante e coraggioso, fatto di ragazzi e ragazze animati dall’amore per la vela, e da un’infinita voglia di mettersi alla prova e di crescere. Non potevo chiedere di meglio. Un gruppo di giovani talenti assieme ad un vecchio lupo di mare. Un bel mix. Davide lavorava alla grande su ogni piccolo dettaglio, Max – il tattico – mostrava una visione di regata unica ed ogni volta riusciva a portarmi sulla linea di partenza al momento giusto nelle prime posizioni; e sulla linea d’arrivo spesso al primo posto. Insomma stavamo crescendo tutti insieme, i risultati arrivavano, e la nostra squadra girava al meglio. Ognuno al proprio posto, ognuno sempre più forte ad ogni appuntamento. Eravamo come un’orchestra affiatata pronta al debutto in un grande teatro.

Una piccola grande impresa alla Giraglia

Ognuno nella vita ha i propri sogni: il mio è la Giraglia. Se un tennista pensa a Wimbledon o ad un torneo del grande Slam, ogni volta che armo le mie vele per andar per mare, il mio pensiero, all’istante, mi porta lì, sulle rotte di quella sfida: con la voglia di vincere.

Sentivo che finalmente eravamo pronti per il grande appuntamento della Giraglia e nel 2023 ci schierammo in tutte e tre le competizioni previste dal programma. Ci piazzammo bene nella prima prova: la Sanremo-Saint Tropez. L’entusiasmo salì alle stelle, nelle regate costiere a Saint Tropez regatammo bene, vincendo alcune prove, e dopo aver superato bene la seconda frazione di regate ci preparammo all’assalto finale per la lunga, “Regina” di tutte le regate.

Alla partenza eravamo tutti emozionati, ma quel sentimento condiviso ci spinse a superare i nostri limiti, e così fin dalle prime battute la prua di Suspiria si fece largo nelle prime posizioni. La notte arrivò e i ragazzi erano fantastici, non sentivano la stanchezza, non mollavano mai, cambiavano le vele, regolavano i settaggi, e ad aggiungere entusiasmo al gruppo ci pensavano le nostre ragazze coraggiose: Francesca, Giorgia, e Giulia. Giulitta, lei è speciale.

Quando alle prime luci dell’alba cominciammo a scorgere l’inconfondibile profilo della Giraglia, sentimmo che la nostra grande occasione ci aspettava. Ma un calo di vento ci colse in contropiede. Non ci perdemmo d’animo. Cominciammo così a cambiare rotta, alla ricerca di ogni rivolo di vento, di qualunque increspatura del mare. Vicino al nostro scafo gli argentini di From Now – uno Swan 45 – temibile e veloce.

Loro erano forti, ma noi non eravamo disposti a mollare nemmeno un centimetro. Gli argentini scelsero di andare sulla destra del campo di gara e così noi virammo verso sinistra. La gara divenne una corsa a chi per primo trovava un filo d’aria in grado di far ripartire la barca. Un gioco di nervi, di abilità, di fiuto, e di fortuna. Così fino a Genova, tra refoli e bonacce. Quando finalmente riuscimmo a ripartire i nostri avversari sfilarono e ci precedettero sul traguardo di pochi minuti.

Un uragano di emozioni

Il dispiacere per quel finale non tolse però spazio alla grande soddisfazione per il nostro risultato. Eravamo tra i migliori in una della gare più ambite al mondo. Chissà se dopo tutte quelle miglia, un posto sul podio – in tempo compensato – ci sarebbe stato anche per noi. Il mio cuore visse il suo primo sussulto quando venne ufficializzato il nostro secondo posto nella “lunga”. Ed era solo il prologo di un finale magico e travolgente, perché poco dopo il conduttore di quella cerimonia alzò il suo microfono per annunciare l’ultima premiazione, e quel che disse fu una musica per le nostre orecchie: “Nella combinata, al primo posto, davanti a tutti, c’è SUSPIRIA THE REVENGE!”.

Il resto è un uragano di emozioni incontenibili, di gioia, di abbracci sinceri tra un gruppo di ragazzi coraggiosi e un vecchio Capitano che con il suo equipaggio sale sul palco per vivere uno dei momenti più belli della sua vita. Quando mi guardo il polso, quel Rolex Yacht Master ricevuto in premio quel giorno per la vittoria della combinata alla Giraglia mi ricorda, e mi ricorderà per sempre, la nostra piccola, grande, impresa.

Antonino Venneri,
armatore del ClubSwan 42 Suspiria The Revenge

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