Il nuovo Class 40 Maccaferri Futura: Luca Rosetti al via di una super stagione oceanica

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Luca Rosetti sulla chiglia del suo Class 40 Maccaferri Futura

L’attesa è finita, un altro grande progetto oceanico italiano sta per spiccare il volo e ha mosso i primi passi da Genova dove è stato effettuato il varo tecnico del Class 40 Maccaferri Futura di Luca Rosetti, progetto – supportato da Officine Maccaferri, leader globale nel settore dell’ingegneria civile e ambientale. Il nostro velista dell’Anno 2024, vincitore dell’ultima Mini Transat, ha messo in acqua per la prima volta il suo Musa 40 Evolution, il sesto della serie progettata da Gianluca Guelfi e Fabio D’Angeli. Per Rosetti parte subito una stagione intensa, con obiettivo primario la Transat Cafe l’Or di fine ottobre, ex Transat Jacques Vabre, transatlantica in doppio. Rosetti gareggerà con la barca nelle principali regate del circuito Class 40, tra cui la Rolex Fastnet Race, la Route du Rhum, la Transat Café L’Or Le Havre Normandie, come detto, e la RORC Caribbean 600.

Che Class 40 è Maccaferri Futura

Il Class 40 Maccaferri Futura

La costruzione è stata affidata ovviamente alla Sangiorgio Marine, il cantiere che ha costruito tutti i Musa 40 fin dallo scafo 1, Allagrande di Ambrogio Beccaria, e la barca ormai è una certezza tra i Class 40, dato che si è affermata come una delle carene più performanti della flotta. Qualche piccola ma importante modifica in questa versione Evolution, ovvero la chiglia spostata verso poppa e albero avanzato, gli “sportellini” a poppa per deviare il flusso d’acqua e tenere la zona manovre più asciutta. Piccoli upgrade dovuti ai feedback raccolti negli ultimi 2 anni. Questo nuovo assetto consente un maggiore equilibrio tra le andature di bolina e portanti, rendendo l’imbarcazione ancora più versatile e competitiva in un vasto ventaglio di condizioni.

Il varo di Maccaferri Futura rappresenta per me un momento di grande emozione e orgoglio. È il frutto di mesi di lavoro appassionato da parte di un team eccezionale, che, insieme a Officine Maccaferri, ha creduto in un progetto ambizioso fin dal primo giorno. È una barca bilanciata, veloce e progettata per dare il massimo in ogni condizione.” – ha commentato Luca Rosetti.

“Con Maccaferri Futura ci poniamo un obiettivo che va oltre la singola barca: vogliamo spingere la Class 40 a riflettere su un’evoluzione del regolamento che incentivi la ricerca e l’uso di materiali sostenibili”. – ha aggiunto Rosetti.

Alcuni elementi non strutturali, infatti, sono stati sviluppati in fibra di lino e resine termoplastiche in collaborazione con nlcomp® (Northern Light Composites), azienda all’avanguardia nella ricerca di soluzioni sostenibili per la riciclabilità dei materiali compositi. Harken ha fornito una gamma di prodotti all’avanguardia per l’attrezzatura di coperta, dai winch ai bozzelli, fino all’equipaggiamento di sicurezza.

L’imbarcazione è stata rivestita con le innovative vernici trasparenti bio-based di Stoppani, con il 30% delle materie prime utilizzate derivanti da fonti rinnovabili certificate, mentre North Sails ha fornito il set di vele, studiato su misura per garantire massime prestazioni e versatilità in regata.

La ricerca in Maccaferri Futura non è solo parte della sua costruzione, ma anche della sua mission. Già dal varo, l’imbarcazione accoglie al suo interno strumenti e progetti di monitoraggio oceanografico partecipativo, curati da Arianna Liconti, Coordinatrice scientifica del progetto, con l’obiettivo di meglio comprendere il mare, miglio dopo miglio. Di recente, il progetto scientifico a bordo di Maccaferri Futura è stato selezionato come azione del charter della Missione dell’Unione EuropeaRestore our Ocean and Waters, per il ruolo centrale nel proteggere gli ecosistemi marini e la biodiversità, in linea con la EU Biodiversity Strategy 2030.

Chi è Luca Rosetti

Nato nel 1995, bolognese di origini romagnole, va a vela fin da bambino e ha scoperto le regate intorno ai 10 anni. Da adolescente si muove tra Optimist e Laser, dove assaggia i primi campi di regata, ma è solo nel 2016 che scatta l’amore per le regate offshore. L’incontro con l’armatore di un Mini 650, Lorenzo Gervaso, è la molla che fa scattare la sua curiosità.

Proprio con il Mini di Gervaso, Rosetti inizia a macinare miglia fino a partecipare alla Mini Transat 2019 che conclude al 18mo posto dopo una buona prestazione. Da quel momento in poi decide di cambiare marcia e mettere su un progetto più ambizioso. Ci vorrà qualche anno, ma alla fine Rosetti acquista una barca di nuova generazione, il Maxus, e decide di impostare la sua preparazione direttamente in Francia, a Lorient. Inizia così la preparazione alla Mini Transat 2023, facendo vedere delle ottime cose già nelle regate di avvicinamento che confermano quanto il velista Rosetti, nonostante non sia un veterano, abbia la stoffa per fare qualcosa di importante.

L’exploit definitivo avviene proprio durante questa Mini Transat: già nella prima tappa riesce ad andare diverse volte in testa ma poi una seconda parte di regata meno fortunata lo relega all’ottava posizione. Reagisce nella leg 2, dove è in testa ormai da molti giorni dimostrando velocità e scelte tattiche chirurgiche.

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