Roma per tutti, per due, per uno: i primi verdetti, e gli scenari meteo, di una regata durissima
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Dura, durissima Roma per tutti, per due e per uno, una regata che come da tradizione non si smentisce e anche quest’anno ha riservato condizioni molto dure alla flotta. Oltre 50 le barche partite da Riva di Traiano, divise nella categoria per tutti, per due, per uno, nella versione ridotta Riva per, e riservata anche alla classe Mini 650. Il percorso nella versione più estesa è di oltre 540 miglia, con la boa naturale di Lipari da doppiare prima del ritorno a Riva. Dimezzato nella versione “Riva per” che usa invece come boa Ventotene. Originariamente previsto nella versione estesa anche per i Mini 650, ma come vi racconteremo poi accorciato per le dure condizioni meteo.
Non sono mancati i ritiri, un po’ in tutte le classi, ma ci sono state anche prove di grande marineria e conduzione delle barche in condizioni molto dure, con tanta bolina da fare con vento forte e mare duro.
Due prove su tutte da segnalare, quella del Farr 45 Sagola Spartivento di Peppe Fornich, vincitore in tempo reale della Roma per Tutti, e quasi certo vincitore anche in IRC e ORC; e il Pogo 50 Fast Light di Carlo d’Amelio, co-skipper Italo Folonari, che, navigando con equipaggio in doppio, nella versione ridotta della regata Riva per (con boa a Ventotene e ritorno) si è aggiudicato la line honours sopravanzando anche le barche in equipaggio. Nella Roma x1 vittoria per il Figaro 2 Tintorel condotto da Michel Cohen, nella Riva X1 grande prova di Guido Cantini, unico solitario in partenza che ha portato a termine la prova col suo Vancouver 34.
Nella Riva x Tutti vittoria in IRC per l’Elena S5 Nimbus 2000, in ORC per il First 40.7 Anemos, mentre la linea d’onore era stata conquistata dal First 45 Jolie.
Tra i Mini 650, che correvano la regata in doppio, vince la francese Emma le Clech in coppia con Pierre Daniellot tra i Prototipi, nonché prima barca a giungere al traguardo.
Tra i Serie il successo è andato a Anywave Ocean di Matteo Bandiera e Federico Theill.
Roma per, gli scenari meteo e le decisioni da prendere
La Roma non è mai stata una regata storicamente semplice. In molti ricorderanno la tragica edizione del 2004, e in generale non è mai stata una prova facile per gli equipaggi. Il meteo in primavera è tutt’alto che stabile, di fatto non c’è ancora un anticiclone in Mediterraneo e le depressioni, come in questi giorni, possono transitare in modo molto veloce e brusco. Per questa ragione da alcune edizioni la regata si è affidata al coach meteo Gianni Bianchini, che abbiamo avuto modo di conoscere durante il nostro “Processo al Vendée Globe”, e che svolge il ruolo di consulente meteo, con il compito di analizzare tutti gli aspetti meteo della regata e in ultima analisi prendere le decisioni riguardanti eventuali riduzioni di percorso, che poi vengono ufficializzate dal Comitato.
Gianni ci ha raccontato come quest’edizione non sia stata facile sotto il profilo delle decisioni da prendere, spiegandoci quali siano state le dinamiche che dovevano tenere conto di una flotta quanto mai variegata, dove c’erano barche veloci e tirate come il Pogo 50 o il Farr 45, ma anche i Mini 650, piccoli, senza motore, e che per regolamento di classe non hanno il gps cartografico a bordo ne telefoni cellulari.
“La responsabilità è dello skipper sul prendere parte o meno alla regata, ma il consulente meteo deve fornire le informazioni corrette e necessarie riguardanti gli scenari in arrivo, nonché prendersi anche la responsabilità, e sensibilità morale, di decidere se le condizioni meteo possano diventare proibitive e pericolose per parte della flotta. Lo scenario alla vigilia si presentava assolutamente caotico, con modelli discordanti tra di loro, quello europeo e americano continuavano a indicare uno scenario veramente difficile. Di fatto, essendo una regata che dura anche 5-6 giorni per alcune barche, è una prova molto complessa da analizzare in fase di briefing pre partenza, perché parliamo di una previsione a lungo termine, quindi con un’affidabilità moderata.
C’erano però degli elementi che facevano capire chiaramente che qualcosa di importante sarebbe arrivato. Si è delineato uno scenario che per la parte finale della regata, soprattutto per i Mini 650, lasciava presagire un forte colpo di vento prima da sudest e poi da sudovest, con il rischio di un rientro in porto molto impegnativo, 3,5-4 metri di onda e anche oltre 40 nodi di vento. Condizioni che chi fa una regata simile deve potere essere in grado di affrontare, ma nello scenario del rientro in porto a Riva potevano diventare molto pericolose, in particolare modo per i Mini 650 che non hanno motore e necessitano quindi di assistenza. Da qui la decisione di accorciare il percorso, ma solo per i Mini, decisione che andava presa entro il Gate di Ventotene, ultima occasione utile per farlo. I Mini hanno quindi girato un waypoint posizionato circa 100 miglia a sud di Ventotene, 50 miglia circa a nord di Lipari, boa naturale del percorso originario. La criticità riguardava i Mini 650 che prevedevamo arrivassero più lentamente verso Riva di Traiano, non i primi della flotta, che avrebbero affrontato a quel punto condizioni che con la costa vicina potevano essere pericolose.
La bolina in generale per tutte le barche, soprattutto per la Roma per Tutti che è arrivata fino a Lipari, è stata intensa, con vento tra i 20 e i 30 nodi, 35 di raffica intorno a Lipari, lunga, dura e con mare formato ma non impossibile. Non c’erano però le condizioni oggettive per un accorciamento di percorso per il resto della flotta, anche perché il ritorno verso Riva era previsto velocissimo, tutto alle portanti, con tutte le barche che sarebbero arrivate in porto, come sta avvenendo, prima dell’ulteriore peggioramento delle condizioni.
A cura di Mauro Giuffrè
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1 commento su “Roma per tutti, per due, per uno: i primi verdetti, e gli scenari meteo, di una regata durissima”
Buonasera, i vincitori della Riva per due sono Carlo D’Amelio e Italo Folonari, c’è un piccolo refuso.