Mylius M72, bluewater comodissimo (20m) con anima e look da racer
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.

Procede a pieno ritmo, nel cantiere di Podenzano, a Piacenza, la costruzione del nuovo Mylius M72. Uno yacht da 70 piedi (20 m) ad alte prestazioni, progettato per chi cerca un’imbarcazione sportiva, ma con interni raffinati e funzionali. Combinando velocità e comfort, offre soluzioni avanzate senza compromettere la performance.
Il Mylius secondo Carkeek
Il progettista Shaun Carkeek ha interpretato le richieste del cantiere, creando uno scafo che incarna il family feeling Mylius con un design che esalta lo spirito racing. Ogni dettaglio, dalla carena agli interni, è stato pensato per offrire prestazioni elevate.

Scafo e stabilità
Mylius M72 è costruito in carbonio prepreg e presenta linee d’acqua moderne, con una poppa larga e prua svasata. È dotato di doppio timone, lifting keel e water ballast per ottimizzare velocità e tenuta di mare. Grazie alla forma dello scafo, la barca è stabile anche in condizioni di forte sbandamento. I water ballast da 1.000 litri permettono di regatare anche con equipaggio ridotto, mentre la chiglia retrattile è utile per entrare in porti poco profondi.
Piano velico
Il piano velico è progettato per massimizzare le prestazioni in regata, con una randa top square, fiocco J2, code 0 e A3. L’armatore in crociera può comunque optare per vele più piccole e più confortevoli. L’albero con doppio paterazzo e alto 29,9 m è realizzato da Hall Spars.

Design e prestazioni
Le linee del Mylius M72 sono essenziali e moderne, con una prua rovesciata, una tuga ridotta al minimo indispensabile e un ponte flush deck; dettagli come l’ancora a scomparsa e l’elica retrattile riducono la resistenza in navigazione e migliorando le prestazioni della barca. La coperta realizzata in carbonio e con finiture in teak o skydry, è progettata per facilitare le manovre e ottimizzare lo spazio, mentre il pozzetto è protetto da un bimini a scomparsa e da un eventuale tendalino.
I winch Performance, firmati Harken, sono posizionati in modo da non intralciare l’equipaggio, così come non saranno d’intralcio le manovre, tutte a scomparsa. La poppa è attrezzata per ospitare un tender e trasformarsi in una piattaforma per l’ingresso in acqua, mentre il posizionamento avanzato dei timoni offre un’area utilizzabile come solarium.

Mylius M72 – Interni personalizzabili
Gli interni, progettati dallo Studio Parisotto+Formenton Architetti, sono studiati per offrire tre cabine con bagno privato, una cucina attrezzata e una dinette con day head: gli spazi interni sono tipici da imbarcazione blue water. L’armatore può personalizzare layout, colori e materiali in base alle proprie preferenze.

Tecnologia avanzata
Il Mylius M72 è equipaggiato con impianti studiati e integrati tramite software 3D. La barca dispone di strumentazione avanzata e di un sistema PLC per il controllo automatico dei ballast.
Un progetto unico
“Oggi sul mercato non esiste un 72-piedi del genere, perché barche di queste misure full carbon, con lifting keel e water ballast sono normalmente pensate per un uso esclusivo da regata e sono quindi molto tirate, scomode e completamente vuote all’interno“, spiega Francesco Bianchi di Mylius Yachts.
“Con questa imbarcazione, invece, Mylius ha voluto elevare all’ennesima potenza il suo concetto di super fast cruiser, creando una barca bellissima e capace di avere prestazioni eccezionali insieme a interni comodi, raffinati e curatissimi. Pensata per l’armatore che vuole divertirsi nei circuiti agonistici mediterranei e regalarsi anche delle settimane di relax in crociera con la famiglia o gli amici, l’M72 è la barca perfetta per chi non vuole scegliere tra l’adrenalina della regata e il comfort. Inoltre, dato lo stadio già avanzatissimo dei lavori, l’M72 richiede solo l’ultimo tocco personale da parte del cliente per scendere in mare: un vantaggio aggiuntivo non da poco, considerando che tra il progetto e la costruzione di una barca del genere passano più di due anni“.
Federico Lanfranchi
Mylius M72 – Scheda tecnica
Lunghezza f.t.: 22,24 m
Baglio max: 6,2 m
Pescaggio: 3,9 m – 5,7 m
Dislocamento: 23,5 t
Sup. velica: 366 mq
Web: mylius.it
Condividi:
Sei già abbonato?
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche

Elan Sixtyfive (21,35 m) è la scommessa del cantiere sloveno sul carbonio
Dopo una profonda ristrutturazione industriale durata sei mesi, il cantiere sloveno Elan Yachts torna nel mercato della nautica da diporto con un’ambizione decisa: conquistare il segmento premium della crociera oceanica veloce. Non adatta i vecchi modelli, non ritocca linee storiche.

VIDEO – Sun Odyssey 415 (12,95 m), il cruiser perfetto per famiglie e charter
Il settore delle barche da crociera per famiglie e charter è uno dei segmenti più attivi dell’industria nautica a vela, e il Gruppo Beneteau ne è uno dei principali attori. Il marchio Jeanneau, che fa parte del colosso francese, ha

Classic Boat Cult | Chimera, riscoprire un super-prototipo IOR
1985, Cantiere Galetti, Lago di Garda. Dalla volontà di Bruno Calandriello e Franco Bardi prende vita un super-prototipo. La firma è quella di Philippe Briand, la barca sarà un One Tonner, un II Categoria concepito sulla falsa riga di Passion II,

Tripp, Carter, S&S: tre cult d’eccezione che hanno segnato la storia della vela
Guardare alla nautica ‘classica’, alla cultura velica del secolo scorso, ci porta oggi ad osservare un revival e una celebrazione che, in realtà, non abbracciano soltanto il periodo storico in sé, ma vanno oltre, muovendo verso il presente. Riconoscere il







