Dove e come va il mercato delle barche a vela? L’opinione di chi lo conosce bene
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Dove e come sta andando il mercato delle barche a vela? E’ vero che c’è “stagnazione”? Cosa è cambiato nelle richieste e i gusti degli armatori di oggi? Di tutto questo abbiamo chiacchierato con chi, il mercato delle barche a vela, siano monoscafi o catamarani, lo conosce bene. Domenico Furci, responsabile per l’Italia del gruppo Fountaine Pajot e Dufour Yachts.

Dove sta andando il mercato delle barche a vela
Domenico, partiamo inesorabilmente dal 2020: come è cambiato il mercato del gruppo?
L’annus horribilis del Covid ha aperto una parentesi euforica del mercato, perché dopo il periodo di restrizioni imposte, gli armatori sono stati investiti da una voglia di evasione e libertà che ha portato molti di loro all’acquisto di una barca. Durante questo momento particolare, inoltre, abbiamo anche assistito a nuovi trend richiesti dai clienti, che si sono dimostrati molto più sensibili all’innovazione, intesa come modifica delle esigenze verso scelte improntate al rispetto dell’ambiente: sempre più armatori ci chiedevano, infatti, propulsioni ibride o full electric e di equipaggiare con pannelli fotovoltaici le loro barche a vela per esempio.
Fountaine Pajot e Dufour in che modo hanno appreso questo cambiamento di rotta?
Ci siamo mossi molto rapidamente e abbiamo acquisito Alternatives Energies, un’azienda che dal 1998 ingegnerizza sistemi di propulsione per barche a zero emissioni a La Rochelle. Grazie al loro know how, abbiamo progettato un format (che è venduto anche ad altri cantieri) che prevede un pacchetto “chiavi in mano” composto da batterie al litio, pannelli fotovoltaici annegati in coperta e propulsione idro-elettrica supportata da un generatore, che rende le imbarcazioni del tutto indipendenti da fonti elettriche esterne.
Posso orgogliosamente affermare che il nostro è uno dei pochi gruppi al mondo ad avere un dipartimento interno dedicato esclusivamente allo sviluppo della tecnologia ibrida. Ad oggi, ogni imbarcazione dei nostri marchi può essere configurata con sistemi ibridi o soluzioni carbon free, traguardo che vorremmo raggiungere nel 2030.
e New 44
Guardandosi indietro e osservando cosa sta accadendo, quali sono le sue previsioni sull’andamento del mercato del suo gruppo?
Fino alla fine del 2023, il post Covid ha portato un’inaspettata e già descritta euforia che, fisiologicamente, si è affievolita nel 2024. Questo “calo del desiderio” è stato anche dettato da agenti esterni, come le guerre o la crescente inflazione, che storicamente frenano i consumi. Abbiamo usato il 2024 per analizzare dettagliatamente quello che stava accadendo per prendere decisioni strategiche per il nostro futuro.
Fountaine Pajot e Dufour hanno deciso di rinnovare la gamma ed è partito lo sviluppo di nuovi modelli che tengano presenti le richieste del mercato e l’evoluzione tecnologica: è da qui che nascono i catamarani New 41 e New 44 e le nuove Dufour 48 e 54, le novità del gruppo per il 2025. Mi aspetto per quest’anno una fase di riequilibrio del mercato, che porterà ad una nuova fase di crescita per il biennio 2026/2027, sempre che non intervengano i suddetti fattori esterni a influenzare il mercato.
Il futuro sarà quindi trainato dal rinnovamento della gamma anche a livello tecnologico?
Assolutamente sì. Il futuro del gruppo è dare una risposta concreta agli armatori che ci stanno richiedendo una virata verso il rispetto dell’ambiente. Puntiamo molto anche all’internazionalizzazione dei nostri marchi: Fountaine Pajot è già molto ben posizionato a livello mondiale, mentre per Dufour è stata fatta una profonda ristrutturazione della rete vendita, che in 4 anni ha visto raddoppiare il numero degli importatori. Per quanto riguarda l’Italia, Fountaine Pajot si avvale di 4 importatori sul territorio nazionale e Dufour, che ha già una distribuzione molto capillare, ha avuto una performance positiva, con la vendita di un considerevole numero di barche nuove nel 2024: posso affermare che a livello nazionale Dufour è leader fra i monoscafi a vela. Con Fountaine Pajot vogliamo anche assecondare le volontà degli armatori più esigenti, creando barche di qualità sempre più elevata; ad esempio, il Thira 80 è un catamarano di dimensioni considerevoli che parte da un prezzo di listino di diversi milioni di Euro. Grazie a questa imbarcazione siamo entrati in un mercato di extra lusso che prima non avevamo ancora esplorato e devo dire che gli armatori ci stanno credendo, visto che registriamo diverse unità vendute, con le prime già consegnate ai clienti.
Abbiamo sentito parlare di un evento che organizzate…
Certamente, è un rendez vous internazionale dedicato agli armatori Fountaine Pajot. Con cadenza biennale viene organizzato questo meeting per far conoscere i proprietari che provengono da ogni parte del mondo. Vogliamo creare un momento di amicizia e vacanza fra persone che hanno la stessa passione e sono accomunate dal marchio Fountaine Pajot. L’appuntamento per il 2025 è a Punta Ala, dove a maggio si riuniranno 25 (al momento) barche.
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