Campionati Invernali mal gestiti che “ammazzano” la passione per la vela. Lo sfogo di un armatore
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
Ci ha scritto Gaetano Iannini, “assiduo lettore appassionato di vela e, forse, anche un po’ drogato, velista da sempre”. E’ sempre andato in barca, fin da ragazzo. Prima in windsurf, poi sul lago Maggiore con un progetto Besozzi One Design 27, la Viking, una barca tiratissima e leggerissima, otto metri con equipaggio di 7/8 persone. Oggi, a 64 anni, possiede una barca da crociera, un Elan 444 Impression del 2012, Sylphea IV, con cui oltre alle vacanze partecipa a qualche regata offshore e, ogni anno, al Campionato Invernale di Fiumicino, poiché, nonostante abiti a Varese, tiene la barca ad Ostia.
Pensieri sul Campionato Invernale di Fiumicino
Iannini ci ha scritto lamentandosi di come sia stato gestito l’Invernale quest’anno, con tanto di rating assegnati in modo poco trasparente e regolamenti cambiati a Campionato iniziato. Leggendo la sua lettera capirete anche lo scoramento di un armatore appassionato che si spara ogni due settimane 1.200 chilometri di auto per poter partecipare a una regata e che viene mortificato “da atteggiamenti molto poco imparziali da parte di chi dovrebbe essere super partes”.
Quando i campionati invernali diventano demotivanti
Veniamo alla lettera:
“Caro direttore…
…Oggi, come uomo più in là con l’età o più grande (come diceva mia mamma che odiava l’aggettivo vecchio), mi diverto con una barca da crociera che mi permette, nei periodi estivi, di fare vacanze con la famiglia e durante l’inverno dí partecipare al campionato invernale di Fiumicino, visto che ho il posto barca a Ostia, e in primavera di fare qualche regata offshore.
Anche Sylphea IV si è rivelata una barca molto veloce e performante, pur essendo totalmente di serie, tanto è vero che lo scorso anno abbiamo vinto il campionato nella categoria “vele bianche”. Sarebbe un errore pensare che in questo raggruppamento siamo meno accaniti o con più fairplay di coloro che gareggiano con barche da regata.
La differenza è solo nella presenza della cantinetta dei vini, sempre ben fornita, come ben ha raccontato in più di un suo reportage il vostro Marco Cohen, mio idolo, sia per i risultati sportivi che per lo spirito goliardico che lo contraddistingue. Speravo di poterlo incontrare alla 151 Miglia ma è troppo veloce.
Ovviamente (avverbio sarcastico) anche quest’anno ci è stato cambiato il rating in modo più sfavorevole (da 616,7 a 580,5), forse perché lo scorso anno avevamo vinto un po’ troppo? Neanche fosse l’handicap delle gare di golf, rating che non è rilasciato da organi internazionali come ORC e IRC ma dalla FIV, applicando una formula segreta, su richiesta esclusiva dei circoli e basato su dati dichiarati dall’armatore o rilevati da schede di barche “simili”.
Sicuramente il fatto che tutto sia così aleatorio e soggettivo non è garanzia di omogeneità e non incentiva nuovi armatori ad avvicinarsi al mondo delle competizioni.
Ho un equipaggio composto in prevalenza da giovani ragazze e ragazzi che ancora non sanno quanto è bello possedere una barca a vela per condividere tale passione con tante altre persone e magari confrontarsi in competizioni.
Se, però, il Comitato di Regata cambia le regole del gioco a metà campionato può essere demotivante.
In queste regate, come accade in molte altre, il Regolamento di Regata prevedeva che ogni barca dovesse avere obbligatoriamente a bordo una tracker acceso (in modo da poter controllare la regolarità del percorso), e se ciò non fosse avvenuto si sarebbe stati penalizzati del 2% sul tempo reale.
Visto che un nostro avversario non lo aveva acceso ho presentato una richiesta di riparazione contro il suddetto CdR con lo scopo di far rispettare il regolamento. Ob torto collo hanno dovuto eseguire la penalizzazione ma contestualmente hanno emesso un comunicato nel quale cambiavano il regolamento in modo che la penalizzazione fosse a totale discrezione del CdR, e prevedendo altresì che il Comitato non potesse essere oggetto di protesta sulle sue “non” decisioni. Infatti, nell’ultima regata un altro nostro competitor, per lo stesso motivo, non è stato penalizzato.
Per 4 mesi ogni anno, ogni 15 gg mi metto in auto, partendo da Varese, per fare le regate di Fiumicino, se non è passione questa…? E quanti come me passano molti weekend invernali tra mare, vento, sole, pioggia e freddo? Credo che queste persone non debbano essere mortificate da atteggiamenti molto poco imparziali da parte di chi dovrebbe essere super partes.
Caro direttore sicuramente accetterò il suo invito a partecipare a qualcuna delle regate organizzate dal GdV (il circuito VELA Cup, ndr), che come leggo sui vari articoli, risponde a pieno alle esigenze degli armatori come me che vogliono unire alla competizione, corretta ma divertente, un ambiente di festa.
Cordiali saluti
Gaetano Iannini
E voi cosa ne pensate?
Siete d’accordo con il punto di vista di Gaetano? Fateci sapere cosa ne pensate, o se avete avuto esperienze simili, con un commento all’articolo o con una mail all’indirizzo speciali@panamaeditore.it
Condividi:
Sei già abbonato?
Catamarani fuori dal coro per il 2025: guarda questi modelli
Catamarani 2025: quattro multiscafi per crociere da sogno
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
Sail GP mania: Mbappé, la stella del Real Madrid che investe nella vela
Se Kylian Mbappé, il calciatore più pagato al mondo, ha appena investito nel team francese e Rolex, il più famoso e ambito orologio del pianeta, gli da il suo prezioso nome, allora il circuito mondiale della vela volante Sail GP
Il Rolex Sail GP a Los Angeles, l’Italia e la “maledizione” dell’ottavo posto
I cinesi dicono che, più numeri 8 ci sono, più la fortuna sarà grande. Spero che questo valga anche per il team Red Bull Italy, impegnato a Los Angeles nella 4° tappa del circuito Rolex Sail GP. Nei due giorni
Ecco come il super progettista di INEOS vuole rivoluzionare il mondo delle regate
Thomas Tison, progettista dietro il successo di INEOS Britannia, non è nuovo nel proporre soluzioni e idee fuori dagli schemi. Così, quando ha pensato a come offrire nuovo un circuito di regate agli armatori del suo super daysailer in legno
Torna la Regata della Grande Boa (11-13/04): ecco cosa c’è da sapere
La suggestione di Porto Venere, lo stretto passaggio delle Bocche di San Pietro e le successive miglia d’altura, verso la boa ODAS Italia 1 del CNR. Poi il ritorno verso le due isole, Palmaria e Tino… Sono questi i luoghi
26 commenti su “Campionati Invernali mal gestiti che “ammazzano” la passione per la vela. Lo sfogo di un armatore”
Non mi sembra un atteggiamento corretto da chi organizza campionati / regate.
Sarebbe opportuno una diffida da parte della FIV e UVAI.
Aggiungo che ci sono comitati che le classifiche della Domenica delle Invernali le pubblicano il Lunedi tardi mattinata per evitare – dicono – errori dovuti alla stanchezza!. fate Voi!.
I rating li assegna l’uvai, non la fiv e tanto meno il circolo velico fiumicino.
Ho partecipato anch io alla 44^ edz del campionato di Fiumicino come membro di un equipaggio nella categoria regate Al netto del risultato ci siamo divertiti tanto. In effetti però non abbiamo capito come pur arrivando molto prima di tante altre barche ci siamo trovati in compensato tanto dopo. Lo spirito che ci contraffistingue è divertirsi e non farsi male prima di tutto e poi competere dimostrando capacità ed abilità. Certo arrivare avanti e trovarsi tanto dietro lascia un po di amaro, che tuttavia passa con un po di buon vino che con il mare ti da buon umore a prescindere dai risultati, che nonostante tutto sono stati entusiasmanti.
Senza offesa alcuna nei confronti dell’armatore, credo che in questo sfogo ci sia un bel pò di disinformazione, e altrettanto certamente la voglia di trovare necessariamente un colpevole. Da ciò che leggo, si tratta di attribuzione di rating fiv, quindi si sta parlando di Veleggiate e non di regate, con tutto ciò che ne consegue in ordine alla classificazione, e soprattutto allo spirito, di tale evento. Ciò premesso, considerato che la normativa per le manifestazioni veliche del diporto è abbastanza chiara, disponendo che il rating fiv è utilizzabile per soli due anni, dopodiché la barca, per “regatare” , o stazza ORC (o IRC) altrimenti sta a casa…, è anche noto che tale sistema di rating non è assolutamente affidabile, altrimenti useremo tutti quello. È semplicemente un sistema a costo zero per far avvicinare gli appassionati al mondo delle regate a compenso, ma non tiene conto di una marea di variabili per cui spesso i numeri che ne escono solo assolutamente ingiustificati e soprattutto non veritieri. Quindi non è escluso che l’amico armatore abbia vinto il Campionato, lo scorso anno, proprio per la fallibilità certa del sistema rating fiv, che va preso per quello che è, e cioè un modo per avvicinare un minimo le prestazioni di barche totalmente differenti, con la speranza che dopo 2 anni si passi al compenso Orc o Orc, che da un pò di garanzie.
A questo punto, è possibile che i dati inseriti per il calcolo del rating fiv fossero inesatti oppure che è stato necessario modificarli per rendere semplicemente omogenea la flotta. Ad ogni buon conto, e lo dico da armatore a cui pesa moltissimo pagare ogni anno la stazza ORC della barca… Non penso che sia così folle, per l’armatore con l’impression 44, pensare di fare una semplice stazza ORC Club, che sicuramente garantirebbe un minimo di certezze (sempre che i dati dichiarato siano conformi) soprattutto nei risultati tra le boe. Peraltro, secondo la normativa, già dal prossimo anno non potrà più veleggiare con rating fiv.
Purtroppo siamo abituati a gridare al complotto (che, per carità, non può essere escluso a priori) ed a cercare un colpevole da crocifiggere, senza prima guardare bene di che cosa stiamo parlando, senza aver studiato a fondo la normativa e soprattutto senza guardare se abbiamo fatto tutto il possibile per risultare corretti verso gli altri concorrenti e verso gli organizzatori.
Come lei ha precisato il dating fio per le veleggiate doveva durare 2 anni ma ne sono passati molti e continua ad essere presente.Inoltre chi aveva la stazza or non poteva usarlo.In una regata dove la giuria aveva dimenticato di darmi arrivo mi ha messo esattamente tempo in minuti e secondi come il terzo come è possibile?max prop elica sbattile o aperta? e l’elenco potrebbe essere infinito
Perfetto.
Ciao, sono parte dell’equipaggio di Shlphea IV, e riguardo il discorso del rating la tua risposta è corretta vedendo il regolamento federale (tra l’altro Sylphea ha già un rating Orc) ma il circolo per chi partecipa alla categoria Vele Bianche assegna il rating Fiv/Uvai sulla base di un modulo precompilato.
Caro collega armatore , senza offesa, credo che quello disinformato sia tu. Io possiedo sia il certificato ORC che quello IRC e pago ogni anno il loro rinnovo all’UVAI. Durante il periodo invernale non riesco ad avere l’equipaggio al completo (come invece accade per le regate off-shore della primavera, Tre Golfi, 151 miglia ecc.) e quindi preferisco partecipare a regate a vele bianche. Nelle suddette regate non sono accettati i certificati dell’UVAI ma vengono usati quelli rilasciati dalla FIV ai vari circoli, e non agli armatori. Infatti la mia era una critica alla FIV e non al circolo. Non si capisce come mai il rating da un’organizzazione all’altra sia così diverso. Per concludere il problema non è il rating ma il fatto che un armatore non possa far valere le sue ragioni visto che se protesti mettono una regola per impedirtelo.
Se sussiste anche solo il sospetto, di irregolarità, un armatore cambia immediatamente porto, circolo ,campo di regata, tanto più che parliamo di competizione in classe vele bianche; ci si deve divertire, esistono tanti altri circoli a nord di Ostia, a meno che non si nutra altri interessi specifici per restare in quelle acque…….
Vorrei chiarire che io non ho mai parlato di irregolarità e non ho mai detto che il rating dipende dal circolo, anzi il presidente si è dimostrato molto comprensivo nei miei confronti quando gli ho esposto i miei problemi. Ho sottolineato che i rating basati su pochi dati, magari poco conosciuti dagli stessi armatori, sono troppo aleatori e spesso distanti dalla realtà. Resta il fatto che ciascuno di noi deve avere la possibilità di provare a far notare degli errori, o meglio, delle disattenzioni da parte di chi ha il titolo per “governare “ le regate e che umanamente possono capitare. Spero di essere stato abbastanza chiaro.
Da quello che mi è sembrato di capire stordiscono gli equipaggi a fine regata con il buon vino così da evitare reclami…
Non ho più fatto il certificato orc da quando si doveva pagare anche l iscrizione alla uvai. Non e per i soldi,ma per non mi sembra corretto,ed in questo mondo dove tutti ne approfittano della passione (vedi porti in concessione,manutenzione ecc.) ,sono molto nauseato ,e propenso all abbandono .
da una testata giornalistica di settore mi stupisco che abbiate fatto la rubrica “posta del cuore” pubblicando la lettera di un rosicone che non conosce le regole di cui parla. Perdete un lettore perchè con questo articolo mi rendo conto che per un cuoricino anche voi siete disposti a porgere il lato B.
Vi consiglio per non perdere altri lettori di verificare i fatti prima di mettere online un pezzo in generale.
La FIV proibisce di iscriversi a regate che usano il Rating FIV a barche che siano già state stazzate. Il Comitato per le Proteste dovrebbe aprire una udienza…
Questo signore andrebbe squalificato per comportamento non etico . Regola 69.1 (b) 1
E certo come si dice cor***** e mazziato giusto? Ah no aspetta com’era ah sì “perché al cavaliere nero…”
Penso che la scelta di questo armatore di partecipare ad un Campionato Invernale nella categoria delle “Vele Bianche”, ammettendo tranquillamente di partecipare, in altre occasioni, alle regate “vere”, con addirittura entrambe le certificazioni IRC e ORC, sia eticamente deplorevole. Anche questo “giornalone” prima di dare spazio dovrebbe approfondire..
A me risulta che lo yacht Sylphea IV nel 2024 era in possesso di un certificato ORC Club dal quale si desume che l’armatore dichiara di usare un asimmetrico e, quindi, le curve polari si riferiscono a tale piano velico. Siccome nulla vieta di avere più certificati ORC (ad esempio uno NO SPY, oppure per regatare IN DOPPIO) per partecipare al Campionato Invernale di cui parla avrebbe potuto benissimo richiedere un altro certificato ORC Club in cui dichiarava di non usare l’asimmetrico e avrebbe sicuramente avuto dei compensi più favorevoli e quindi, chissà, una classifica più esaltante. Se, invece, in possesso di un certificato ORC ha regatato sulla base di un certificato semplificato FIV, oltre a lui bisognerebbe sanzionare anche il Comitato di Regata che ne accettato l’iscrizione.
Ciao Salvatore non capisco perché bisognerebbe sanzionare l’armatore dal momento in cui il certificato é stato presentato e il circolo, visto che stiamo parlando di un Campionato Invernale (regata di circolo) e non di uno Zonale o una regata Nazionale, se vedi il bando del campionato c’é facoltà di iscriversi ad una classe p ad un’altra. Per fare le vele bianche ci sono una serie di requisiti e la barca li rispetta tutti anche più di altre considerando il fatto che l’asimmetrico di certo non lo tiriamo fuori durante l’invernale. La scelta dei rating FIV non é nostra ma del Circolo. Poi se vogliamo fare Vele Bianche o crociera o regata nei limiti del regolamento penso sia un problema dell’armatore, no?
Premesso che il discorso delle “vele bianche” è sempre stato “fumoso” perchè c’è sempre qualcuno che calcola se gli conviene di più partecipare “con lo spi o simili” o a “vele bianche” (che, magari, neanche più bianche sono) il Sylphea IV già dal 2023 aveva un certificato ORC Club non spinnaker (e APH=557,1) e un altro ORC Club che prevedeva l’uso di uno spi asimmetrico (e APH=529,6) per cui poteva correttamente usare l’uno o l’altro a seconda della configurazione da lui autonomamente scelta. Facoltà a cui avrebbe potuto far ricorso anche nell’anno successivo ma a cui (sempre per sua scelta) nel 2024 ha deciso di rinunciare (richiedendo solo un certificato ORC Club che prevedeva l’uso di uno spi asimmetrico e APH=529,8 praticamente invariato rispetto all’anno precedente). L’armatore del Sylphea IV invece scrive che “gli è stato cambiato il rating in modo più sfavorevole e che gli è stato assegnato applicando una formula segreta, su richiesta esclusiva dei circoli e basato su dati dichiarati dall’armatore o rilevati da schede di barche “simili”…Il cosiddetto rating FIV a cui, nel 2025, non avrebbe potuto accedere perchè nel 2024 era stato emesso, a suo favore, regolare certificato ORC Club. E’ altrettanto vero che il Comitato di Regata del circolo velico non poteva non sapere dei pregressi Certificati ORC Club del Sylphea IV e mai avrebbe dovuto consentire il suo accesso al rating FIV (espressamente vietato dalla vigente Normativa FIV per la Vela d’Altura) e lo stesso avrebbero dovuto fare la FIV e l’UVAI che però, in gran parte ed evidentemente a tutti i livelli, sono gestiti in maniera “politica” e assolutamente non professionale…Per usare un eufemismo.
Il discorso è che gli equipaggi che partecipano nella categoria vele bianche a differenza delle categorie crociera e regata non possono scegliere se gareggiare in irc o orc, ma come correttamente scritto dall’armatore il circolo invia i dati alla Fiv che in base a un calcolo che nessuno sa assegna il punteggio. Va da sé che partecipando alle vele bianche il gennaker non lo usiamo nel campionato invernale quello che ci chiediamo é: se ha senso il rating Fiv quando già ci sono IRC e ORC e quanto può essere corretto che un comitato di regata a 3/4 di campionato cambia il regolamento per evitare un certo tipo di proteste (es dal tracker ci siamo accorti che una imbarcazione era partita be. n oltre i 4 minuti richiesti nelle istruzioni e risultava classificata al posto del DNS)
Scopo del rating FIV era (e dovrebbe continuare ad essere) quello di coinvolgere, al mondo delle regate d’altura ORC, quelle barche (e quegli equipaggi) che si sono appena avvicinati alle regate di circolo a cui è concesso un periodo “di prova” di 2 anni come è chiaramente scritto nel regolamento applicativo del predetto Rating FIV “che può essere rilasciato a tutti quegli armatori che per due anni (quello in corso e il precedente) non abbiano preso parte a regate del circuito IRC, ORC o ORC Club”…Quindi, dal momento che al Sylphea IV nel 2024 era stato rilasciato un certificato di stazza ORC Club, nel 2025 non avrebbe in alcun modo potuto accedere al rating FIV ma tutti coloro che avrebbero dovuto vigilare a livello “federale” (di circolo, di zona e di UVAI) per ignoranza, distrazione o altro non l’hanno fatto… Perchè, a tutti i livelli, sono gestiti in maniera “politica” e per niente professionale, per usare un eufemismo.
Scusi mi sa dire quale sarebbe il cambio di regolamento cui più volte si riferisce? grazie.
mi scusi Salvatore, lei scrive: ” ..E’ altrettanto vero che il Comitato di Regata del circolo velico non poteva non sapere dei pregressi Certificati ORC..”
Mi sembra opportuno, per chi legge, precisare che le iscrizioni avvengono presso la Segreteria del Circolo Velico e non presso il Comitato di Regata del Circolo. Il Comitato di Regata viene nominato dalla FIV ad ogni regata e non può essere definito “del circolo” . Il Comitato di Regata NON interagisce MAI con i certificati che gli armatori presentano all’atto dell’iscrizione. Gli stessi NON possono essere sostituiti o modificati nel corso della manifestazione che nella fattispecie è durata da ottobre 2024 a marzo 2025,
Il problema che si è creato nel caso di specie è che il Rating FIV (emesso dalla FIV) nel 2025 non poteva essere rilasciato allo yacht Sylphea IV a cui, nel 2024, l’UVAI aveva rilasciato regolare certificato ORC Club. Il problema sta nel fatto che la FIV e l’UVAI (che è un associazione di classe) dovrebbero agire di concerto e non ignorando una quello che fa l’altra. Il Comitato di Giuria e il Comitato delle Proteste (che deve anch’esso essere costituito in occasione di ogni regata) una volta resi edotti del problema, dovevano perlomeno essere in grado di entrare nei data base (come, ad esempio, ho fatto io) e avrebbero, probabilmente, risolto il problema alla base…Cioè ancor prima che dispiegasse tutto il pasticcio che, in quel circolo, sembra essersi verificato ma che non sta me giudicare. Se vogliamo, poi, è mai possibile che una barca possa richiedere (a scelta) un certificato IRC, uno ORC Club senza spinnaker, uno ORC Club, uno ORC International e persino uno a rating FIV (che, poi, è una specie di certificato ORC dei poveri) a seconda dei soldi che può o vuole spendere? Perchè, in definitiva, sta in questo il problema mentre sarebbe più semplice, onesto ed “elegante” emettere, al minor costo possibile) un unico certificato con i vari compensi possibili a seconda delle modalità in cui si regaterà effettivamente in quella data prova…senza spinnaker, in doppio, etc. Ma, più complicato è il sistema, più costa agli armatori e agli equipaggi…E temo, forse, si vuole che continui ad essere così.