Rig e Manutenzione: consigli per salire in testa d’albero in sicurezza
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Con la stagione primaverile ormai non troppo lontana, per tanti (ma non per tutti) prende il via un periodo di ritocchi, check e manutenzioni last-minute. In parole povere, con il sole che inizia a scaldare, è un ottimo momento per verificare lo stato della propria imbarcazione e della relativa attrezzatura. Dopo aver trattato di Osmosi, Timoneria e Albero, questa serie di ‘brevi consigli sulla manutenzione’ arriva così a uno step importante: come salire in testa d’albero (il proprio) in sicurezza. Una cosa non scontata, sebbene particolarmente importante.
Salire in testa d’albero: come farlo in sicurezza
Come abbiamo visto nell’articolo precedente, relativo alla manutenzione di albero e sartiame, ispezionare da piede a cima l’albero è una cosa importante e farlo in sicurezza è fondamentale. Non solo per ispezionarlo, ma anche per intervenire in caso di qualsiasi problema. Ecco, quindi, gli step e le precauzioni per una salita (e discesa) dell’albero svolte a dovere.
Safety First
Il primo punto, ancor prima di attrezzature e tecnica, è la consapevolezza: sapere cosa si sta facendo, i rischi che comporta e come muoversi è fondamentale. Il secondo punto, conseguente, consiste nell’avere un buon ‘secondo’, ovvero un referente al winch che sappia quello che sta facendo, di cui vi fidate ciecamente e che sia ben consapevole dei rischi che, chi sale, potenzialmente corre. Se non vi sentite sicuri e ne avete la possibilità, meglio rivolgersi a un professionista (non c’è vergogna nel non voler correre rischi inutili). Ciò detto, si può passare all’attrezzatura.
Per salire in sicurezza, a questo punto, è buona norma avere:
- Fune di sicurezza:* possibilmente, una fune semistatica da alpinismo, così che sia più elastica e possa ammortizzare la caduta (deve ovviamente essere in buono stato, così come la drizza con cui verrà issata in testa d’albero);
- Una (seconda) drizza in ottimo stato (con cui issare la persona);
- Sistema anticaduta:* è un dispositivo che vi connette alla fune di sicurezza: qualora la drizza vi ‘tradisse’, questo vi impedisce di precipitare.
- Imbrago: che sia di qualità, possibilmente non di quelli ‘da prodiere’, ma completo di cinghie anche sul tronco (schiena e petto). Questo perché, in caso di malori, incidenti o cadute, vi manterrà in posizione corretta.
- *Qualora non aveste un sistema anticaduta, potete assicurarvi a due drizze (una delle quali, quella che altrimenti usereste per la fune di sicurezza), salendo così con due distinte drizze a tenervi in tensione. In questo caso, due persone ad assistervi sarebbero meglio di una soltanto.
A questi elementi, possono poi andare ad unirsi un caschetto (per proteggervi la testa, soprattutto se salirete con l’ausilio di un winch elettrico), così come anche il bansigo, utile qualora doveste svolgere lavori in quota per periodi prolungati (seduti nel bansigo si è molto più comodi che rimanendo appesi all’imbrago). Una sacca in cui tenere gli strumenti per il lavoro da svolgere o per l’ispezione, è sempre consigliata, così da avere tutto riposto in un luogo legato a sé (inutile dirlo, nessuno deve stazionare sotto l’albero o la caduta di oggetti potrebbe diventare pericolosa).
Ultima nota, venendo alla sicurezza: è sconsigliato usare il self-tail dei winch! Il referente al winch deve sempre tenere la cima in mano e prestare attenzione a cosa sta accadendo in quota. Qui, la comunicazione è fondamentale: convenite su gesti precisi e, se ne avete modo, comunicate con auricolari e/o simili.
Salire e scendere in sicurezza
Prima di salire, innanzitutto, assicuratevi di avere tutta l’attrezzatura in buono stato (cuciture comprese) e che sia indossata correttamente (imbrago). A questo punto, assicuratevi alla drizza e verificate di averlo fatto nel modo corretto. Non usate moschettoni sottodimensionati o di dubbia provenienza! Usate moschettoni da alpinismo (con la sicurezza) e/o un nodo a 8 ripassato, lo stesso che si usa, appunto, per arrampicare (è meglio di una gassa in quanto non si allenta neanche se lascata). Ovviamente, assicuratevi anche al sistema anticaduta. Provate il tutto appendendovi a poche decine di centimetri dalla coperta, così da mettere in tensione il complesso.
Salire: buona norma, soprattutto su alberi piccoli, è quella di salire stando vicino l’albero, non come ‘sacchi di patate’, ma aiutandosi con braccia e corpo come se questo fosse una parete o una scala a pioli. Fondamentale, quindi, lo stare perpendicolari, così da trovare appigli e evitare ostacoli. Dondolare come un pendolo è invece l’opzione peggiore, evitatela.
Su alberi di grandi dimensioni (dove è quindi meglio rivolgersi a un professionista), è invece buona pratica salire lateralmente, usufruendo del sartiame e delle crocette come appigli. Infatti, l’ampio diametro di un albero particolarmente alto, così come la possibile preflessione, potrebbero essere d’ostacolo.
Scendere: di norma, quanto vale per la salita, vale per la discesa. Ovviamente, in ambedue i casi, si sale e si scende piano, lentamente: tutto va fatto in sicurezza. Scendendo, inoltre, ricordatevi che è più difficile evitare gli ostacoli, in quanto ci si ‘atterra’ sopra, non gli si va incontro con le braccia.
Salita e discesa a parte, quando sarete nel punto di intervento, o stazionari nei punti che volete ispezionare, è buona regola assicurarsi ulteriormente: sia perché non fa mai male, sia per evitare di doversi necessariamente tenere, potendo così lavorare con le mani libere e evitando eventuali scivoloni e quindi pendoli (soprattutto se siete a mezzo albero, verso gli estremi delle crocette).
(Per aiutarvi nella salita, potete prendere in considerazione una ‘scala di risalita antitorsione’, appunto, una scala apposita da issare in testa d’albero per facilitare l’issaggio)
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