Albero e Manutenzione: 10 controlli da effettuare per navigare in sicurezza
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Prima di partire per una crociera, una lunga navigazione o una qualsiasi uscita che già (pre-partenza) sapremo essere impegnativa, è fondamentale verificare lo stato di salute del proprio equipaggiamento. Basti pensare al fatto che, buona parte degli incidenti cui le barche sono spesso soggette, è proprio dovuto alla mancata manutenzione. Abbiamo già parlato di Osmosi e Manutenzione del sistema di Timoneria. In questo articolo, quindi, il turno dell’Albero: ecco i controlli e le regolazioni relative che sarebbe saggio effettuare prima di navigazioni impegnative.
Albero e Manutenzione: cosa controllare e perché
Controllare il rigging, le manovre fisse e correnti, teoricamente, è buona pratica da svolgersi prima di ogni uscita, diventa però essenziale a monte di lunghi periodi da spendersi in mare. Prima ancora di guardare all’albero, però, un consiglio che vale invece a prescindere: prima di ogni uscita verificare sempre che gli arridatoi abbiano tutte le rispettive coppiglie e i loro anellini di sicurezza, fondamentali a bloccare gli arridatoi stessi dallo svitamento sotto carico. Uno degli incidenti più frequenti, infatti, è dovuto alla mancanza di una di queste: quando la sartia è sottovento (scarica) non è così raro che la coppiglia si sfili, portando al rischio di disalberamento cambiando di mura. Arridatoi a parte, ecco 10 check da effettuare per navigare in maggior sicurezza.
1 | Stato e del sartiame
Il sartiame è fondamentale in quanto sostiene lateralmente l’albero e consente di ‘regolarne’ forma e flessione. In sostanza, con le lande, hanno il compito di scaricare gli sforzi dell’albero sull’ossatura dello scafo. Verificarne lo stato è quindi fondamentale. Il sartiame, infatti, si divide in 3 grandi categorie: spiroidale, in tondino e tessile. Generalmente, gli scafi da crociera presentano questa prima categoria, composta da una serie di fili d’acciaio avvolti insieme per formare un unico cavo. Queste hanno il vantaggio di resistere a lungo nel tempo (10-15 anni), ma sono soggette a un elevato allungamento e risultano molto elastiche. È sempre necessario controllare che non presentino segni di ruggine e che i fili siano integri. Il danneggiarsi anche solo di un paio di questi può compromettere l’integrità complessiva.
2 | Lande e Arridatoi
Verificate che siano presenti le coppiglie su tutti i perni delle lande e nel foro degli arridatoi. Qualora le sartie andassero in bando (di bolina, succede a quelle sottovento), in mancanza di coppiglie potrebbero sfilarsi determinando la caduta dell’albero. Una buona tecnica è quella di ‘nastrare’ le coppiglie, o utilizzare velcro, per tenerle in posizione. Infatti, non capita di rado che cime et varie non si impiglino in queste, compromettendone l’integrità o posizionamento. Fissarle, riduce questo rischio.
3| Crocette
Assicurarsi che le crocette siano angolate nella direzione corretta è sempre buona cosa. Idealmente, volete un angolo verso l’alto di circa 2-4 gradi. Mai, invece, uscire con le crocette angolate verso il basso: questo potrebbe determinare la chiusura del profilo, comportando forze inadeguate e conseguenti rischi di rottura dell’albero.
4 | Albero – Assetto Longitudinale (Poppa-Prua)
L’albero non dovrebbe essere mai inclinato verso prua e, anzi, se non perpendicolare alla barca, dovrebbe al limite essere leggermente inclinato verso poppa (agolettatto) di pochi gradi (eccezion fatta per scafi da regata pura, con l’esempio di un Class40, dove l’agolettamento è estremo da progetto, ma non è questo il caso di uno scafo da crociera). Ipoteticamente, tracciando una perpendicolare allo scafo dalla testa dell’albero, la distanza tra questa e l’attacco del boma dovrebbe essere di circa 20-30 cm per un albero di 15 metri (trovi QUI un articolo per approfondire la questione preflessione). Questa Inclinazione si può facilmente verificare tendendo la drizza randa con una zavorra.
5 | Albero – Assetto Laterale
L’assetto laterale dell’albero è particolarmente importante per le prestazioni della barca. Questo deve essere perfettamente dritto e non inclinato a dritta o a sinistra. Per verificarlo si utilizza una rotella metrica fissandone il capo in testa d’albero (tramite drizza randa) e misurando la distanza tra questa e le lande di dritta e di sinistra. Se le distanze sono uguali o sfalsate di pochi millimetri, non c’è di che preoccuparsi.
6 | Regolazione delle sartie.
In porto si possono già eseguire i primi “aggiustamenti” alla tensione delle sartie, ma la regolazione vera e propria va eseguita in navigazione. In condizioni di vento medio-leggero (10-12 nodi), a vele piene mettetevi di bolina, prima su una mura, poi sull’altra. Se la testa d’albero flette sottovento, dovremo tesare le sartie alte. Se invece il profilo “spancia” sulla parte centrale, dovremo intervenire sulle sartie basse o le medie.
7 | Paterazzo
E’ opportuno avere un buon sistema di paranchi o idraulico che vi consenta di tesare bene il paterazzo di bolina, per dare una buona tensione allo strallo di prua, appiattire più possibile la catenaria e massimizzare le prestazioni di bolina. Viceversa, di poppa andrà mollato per inclinare in avanti l’albero e aumentare le performance sotto spi. Con la barca a riposo, il paterazzo va sempre allentato per non avere pressione sull’albero. Controllarne il buono stato è così fondamentale.
8 | Piede d’Albero
Talvolta è l’elemento cui si pensa meno, eppure è strutturale e importante quanto tutto il resto. Per questo, oltre a controllarne la posizione e la salute, è bene tenerne regolarmente drenati i fori di uscita dell’acqua, onde evitare la formazione di una soluzione salina che corroda l’albero dall’interno. Soprattutto se avete il profilo in alluminio e la base in acciaio inossidabile.
9 | Attacchi del boma e del vang
Entrambi punti molto sollecitati, è importante verificarne l’integrità. Qui, sono i rivetti cui va la nostra attenzione, avendo cura di assicurarsi che non abbiamo gioco. Anche che le viti siano serrate bene e che non ci siano corrosioni è fondamentale. Anche qui, verificate la presenza delle coppiglie nel perno del boma e della trozza.
10 | Salire in testa
Periodicamente, sarebbe opportuno anche salire (in sicurezza) in testa d’albero per verificare in maniera accurata un po’ tutto quanto si incontri lungo la via. Si ripresenta, infatti, la regola delle coppiglie, cui si aggiungono verifiche alle pulegge, per essere sicuri che non abbiano giochi strani e che girino bene, onde evitare che le drizze se le “mangino”. Verificare gli attacchi delle crocette e delle sartie è fondamentale, verificando così che non siano presenti “criccature” nelle parti in alluminio. Per quanto riguarda le teste delle crocette, attenti alle ossidazioni: se le avete protette con coperture (pelle, scotch), controllatele spessissimo perché queste protezioni mantengono al loro interno l’umidità e il salino facilitando la corrosione.
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