Coppa America, il RYS conferma: siamo il Challenging Club di Ben Ainslie

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coppa america barcellona
La Coppa America. Dopo l’edizione di Barcellona non è ancora noto dove si svolgerà la prossima.

Arriva il punto conclusivo sulla questione Ineos-Ben Ainslie e su chi dovesse essere riconosciuto dal Royal Yacht Squadron come team sportivo per rappresentare il Club nella prossima Coppa America. Una nota dello stesso RYS mette la parola fine alla vicenda, riconoscendo Athena Racing, il nuovo team di Ben Ainslie, come squadra ufficiale per rappresentare lo Yacht Club che è stato già accettato dai neozelandesi come Challenger of Record, ovvero il soggetto che avrà diritto di discutere le regole della prossima edizione.

La nota del Royal Yacht Squadron

Royal Yacht Squadron Ltd è onorata di essere il Challenging Club per il British Challenger of Record Athena Racing in vista della 38ma America’s Cup. Collaboreremo con il Royal New Zealand Yacht Squadron per sviluppare il Protocollo per il Trofeo più antico nello sport moderno. Il Protocollo stabilisce le basi e le regole di partecipazione per tutti i team alla 38ma America’s Cup e certifica il rispetto dell’America’s Cup Deed of Gift concordato tra il Defender e il Challenger of Record“.

Pietra tombale sulla questione Challenger of Record, toccherà quindi a Ben Ainslie rappresentare il Club, nonostante la sfida fosse stata presentata prima del suo divorzio da Ineos, avvenuto con il licenziamento del Baronetto ad opera di Jim Ratcliffe.

Cosa era successo

Ci eravamo tanto amati, un tempo. Sembrava quasi impossibile che due personalità forti come quelle del patron e del Sir riuscissero a convivere per ben due sfide di fila insieme, senza fare scintille. E alla fine i nodi sono venuti al pettine e Ineos è esplosa. Ratcliffe, accusando Ainslie di avergli fatto spendere milioni su milioni rimediando almeno due figuracce (Bermuda e Auckland), e raddrizzando l’ultima sfida in corso d’opera. Ainslie, allergico alle ingerenze del patron e critico sul ruolo dei progettisti Mercedes all’interno del design team inglese. Ricordiamo che Ratcliffe detiene il 33% del team Mercedes di Formula 1, oltre al 25% del Manchester United in Premier Leaugue ed è impegnato anche nel mondo del ciclismo.

Di fatto Ainslie lamentava il fatto che i tecnici Mercedes non siano mai riusciti a realizzare una barca che fosse veramente competitiva al massimo livello,  e poneva la necessità di un cambio di metodo. Durante la finale contro i neozelandesi Ainslie ha nascosto a stento la sua frustrazione per avere una barca sensibilmente più lenta. Ratclife ha reagito con il più classico de ” i soldi sono miei e decido io, anche perché me ne hai fatti spendere già abbastanza” e pare anche che non ci fosse un accordo su quale dovesse essere il principale sponsor della prossima sfida, con Ben Ainslie che premeva per l’ingresso di altri partner. Si arriva così agli ultimi giorni.

Mauro Giuffrè

 

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