“Sailors for Kids”: così la vela aiuta per davvero i ragazzi. Intervista a Davide Besana

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Il fumettista, autore e velista Davide Besana presenta a Milano il prossimo 20 febbraio Sailors for Kids,  il nuovo progetto dedicato ai giovani e al mare, che nasce dall’esperienza di Sail the Children (alla sua quarta edizione) e che utilizza la vela e la cultura dell’andare per mare come mezzo di inclusione e di crescita per i ragazzi meno fortunati. Ce ne parla in una appassionata intervista.

Davide Besana

La vela è un mezzo straordinario per esplorare il mondo esterno e soprattutto noi stessi. Quando si lasciano gli ormeggi in banchina e si punta verso l’orizzonte cambia il nostro punto di vista, ci si immerge in un’altra dimensione che ci avvicina alla natura e alle sue sfide, al mare e alle sue leggi. Si cresce e si diventa più forti e consapevoli delle proprie abilità o debolezze. Soprattutto s’impara a convivere con gli altri e quello che ci sta attorno. Tutti dovrebbero imparare ad andare in barca e il prima possibile, da piccoli.

Ne è convinto Davide Besana, giornalista, pittore, cartoonist e soprattutto marinaio che da anni naviga in lungo e in largo con la sua barca “Midva”. Di recente Davide è protagonista di un progetto molto speciale e innovativo rivolto proprio ai bambini e ragazzi fino a 18 anni in collaborazione con la celebre associazione “Save the Children”. L’obiettivo dell’iniziativa è divulgare la vela e la cultura del mare con una serie di incontri e navigazioni lungo le coste italiane con tanti giovani disagiati a cui si propongono lezioni di vela, uscite in barca ed esperienze legate all’arte e alla creatività. Il progetto si chiama “Sail the Children”, è giunto ormai alla sua quarta edizione e coinvolge alcuni tra i nomi più eccellenti della vela italiana. Ce ne parla lo stesso Davide Besana a cui abbiamo rivolto una serie di domande.

  • Davide, come e quando è nato il progetto “Sail the Children”?

“Tre anni fa ho cominciato a collaborare con la famosa associazione Save the Children. Mi avevano invitato a trascorre una giornata con loro presso il Punto Luce di Ostia, una ex scuola abbandonata e poi trasformata in un centro sociale per ragazzi disagiati. Non mi ero mai confrontato con i bambini in vita mia, però quell’incontro andò molto bene, tra spiegazioni teoriche sulla vela e uscite pratiche in mare. Quello stesso anno sono poi partito con la mia barca per una crociera lungo le coste italiane e insieme ai dirigenti di Save the Children abbiamo deciso di incontrarci con i loro gruppi nei vari scali, lungo la rotta. Quell’idea nata così sull’onda dell’entusiasmo si è quindi trasformata in un progetto triennale che abbiamo battezzato “Sail the Children” e che finora ha coinvolto oltre 500 ragazzi”.

Davide Besana, a bordo del Midva, con i ragazzi di Sail the Children
  • Come si è strutturato ed evoluto negli anni il progetto?

“L’iniziativa è piaciuta alla Lega Navale che insieme a Save the Children ha creato un calendario di appuntamenti sempre con l’intento di coinvolgere bambini e ragazzi che per questioni sociali e di contesto ambientale non hanno accesso ai percorsi classici dell’apprendimento velico (scuole, circoli velici, yachts club, etc.). Inoltre si sono aggiunti vari professionisti di ambiti diversi, per esempio Luca Negro, cameramen di Luna Rossa, Martina Orsini, fotografa di Ambrogio Beccaria, Alberto Origone, videomaker di Giovanni Soldini, Lele Panzeri, Direttore Creativo e scrittore e poi ancora Luca Ferron, uno dei più bravi modellisti al mondo e illustratore di mare. Ognuno di loro tiene lezioni a questi ragazzi, racconta l’andar per mare dal suo punto di vista in modo sempre coinvolgente e non banale”.

  • Raccontaci come si svolge una di queste giornate tipo con i ragazzi…

“Si arriva la mattina nello scalo scelto in collaborazione con la Lega Navale dove ci aspetta una flotta di barche. Si fanno gli equipaggi e poi si salpa per una navigazione lungo costa. La soddisfazione è portare questi giovani a osservare il loro territorio da un punto di vista diverso, il mare appunto, a cui non sono abituati e scoprire la loro sorpresa ed entusiasmo. Per molti è la prima volta in barca a vela e vengono subito coinvolti nella conduzione, nelle manovre, nello spirito di squadra che richiede la navigazione. Da questo punto di vista il verricello di bordo è un grande maestro di vita, perché uno tira e l’altro gira la manovella. Se non si lavora insieme, in perfetta sincronia, non funziona. In questo modo si crea subito l’idea di equipaggio. Poi dopo la pausa pranzo, facciamo lezione di disegno applicato alle barche, alla vela, al vento, alla fauna marina. Il disegno oggi i ragazzi lo incontrano di sfuggita a scuola poi lo perdono lungo la strada rimpiazzandolo da smartphone, selfie, canali social e cose simili. Resta tuttavia a mio avviso uno dei mezzi di espressione più profondi, concreti e universali”.

  • A livello umano cosa ti ha portato questo tipo di lavoro?

“Una grande soddisfazione e anche molte emozioni. L’aver portato in barca per esempio i ragazzi della Locride, una delle zone più violente d’Europa, con quelli di San Luca e quelli di Locri che per cultura territoriale sono acerrimi nemici, che invece a bordo convivevano, collaboravano e si divertivano come mai avevano fatto insieme. Queste cose ti restano dentro e ti fanno rendere conto di quanto siano importanti, soprattutto nel contesto di oggi che vede ovunque scenari di guerre e odio generalizzato. Con il disegno accade la stessa cosa, i ragazzi scoprono un mondo che poi è il loro mondo che esprimono in modo semplice e creativo”.

L’edizione 2025 sarà presentata il 20 febbraio a Milano

L’edizione 2025 del progetto “Sail the Children”, “Sailors for Kids”, verrà presentata giovedì 20 febbraio alle ore 18 a Milano, presso lo studio di Giuseppe La Scala, avvocato e grande appassionato di vela, con Davide Besana e il suo team che racconteremo lo spirito, la rotta, gli incontri che si succederanno lungo le coste italiane. Con la barca a vela “Midva” Davide navigherà infatti da Genova a Trieste, toccando tanti porti: Liguria, Toscana e Lazio in giugno, Calabria, Sicilia e Puglia in luglio e le coste adriatiche nel mese di agosto. Con lui ci saranno anche velisti e navigatori celebri, tra cui Alberto Riva,  Alberto Bona, Mauro Pelaschier, Flavio Favini, Giulia Conti, Tommaso Chieffi, Checco e Gabriele Bruni.

L’evento di Milano sarà anche un’occasione per raccogliere fondi per supportare la associazione “Sailors for Kids” che in questi tre anni ha visto la partnership di tante realtà pubbliche e private, tra cui Harken, Osculati, Raymarine, Banks Sails, Gottifredi Maffioli, Fiv e Lega Navale.

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1 commento su ““Sailors for Kids”: così la vela aiuta per davvero i ragazzi. Intervista a Davide Besana”

  1. Guido Burattini

    Bellissima iniziativa, non dimentichiamo le scuole vela che da quasi 50 anni fanno attività capillare con i minori utilizzando la grande metafora di vita che è la navigazione a vela. Tanti progetti straordinari mai sponsorizzati da nessuno ma sostenuti da tanto volontariato

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