Osmosi: come riconoscerla e cosa fare (sperando non serva mai)

IL REGALO PERFETTO!

Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.

Quando si controlla la presenza di osmosi? A barca a secco e asciutta

Con la primavera prossima e la stagione vicina al ripartire (per chi non ha paura del freddo), quello che si avvicina è uno dei momenti più quotati per tirar la barca in secco e dare una controllata allo scafo, prendendosi così il tempo per risolvere eventuali problemi con il debito tempo. Infatti, soprattutto per le barche di una certa età, non sono solo vegetazione e denti di cane a poter post-porre un felice rientro in acqua. Meno scontata, certo, ma ben più preoccupante, è infatti l’osmosi, un fenomeno tanto noioso quanto potenzialmente deleterio per la salute della propria barca.

Osmosi: come riconoscerla e cosa fare (sperando non serva mai)

I lavori e lavoretti che si possono affrontare in autonomia a barca alata non sono pochi. Dalla pulizia di sensori e passascafo, ai check-up di tutto quanto concerna l’opera viva, chi più ne ha più ne metta. Il fenomeno osmotico, però, spesso è quello che risulta più impegnativo e complesso da combattere, richiedendo non solo un occhio un po’ più allenato, ma anche una tempestività non indifferente. Come spesso, infatti, intervenire subito è sempre la soluzione più saggia (in questo caso, anche per il proprio portafogli) e, con l’età (e soprattutto per le Classic Boat), c’è poco da fare, l’osmosi diventa cosa più comune. In questo articolo vi spiegheremo brevemente come monitorare, riconoscere e intervenire in caso di fenomeni osmotici.

  • Cercate una Classic Boat? Volete venderne una? Usate il nostro Mercatino dell’Usato! È il luogo ideale per tutti coloro alla ricerca di una Classic Boat da acquistare, oltre che la piattaforma perfetta per coloro che hanno desiderio o necessità di vendere la loro chicca d’epoca. E, usarlo, è semplicissimo!
Osmosi
Principi di osmosi sulla pala del timone e sullo skeg di uno scafo del 1972

Fenomeni Osmotici – Cosa sono e come riconoscerli

In chimica, il termine osmosi indica la diffusione di un solvente (l’acqua di mare, nel nostro caso) attraverso una membrana semipermeabile (che fa passare solvente e non soluto). Cosa significa? Sfortunatamente, significa che, se all’interno dello stratificato in vetroresina sono rimaste intrappolate delle bolle d’aria, l’acqua si infiltrerà a riempire gli spazi. In breve, se in una fase iniziale l’acqua di mare, semplicemente, riempirà le bolle d’aria presenti, da qui inizierà a ‘mangiare’ anche tutto quanto la circondi. Secondo il processo osmotico, l’acqua (soluzione) richiamerà altra acqua a sé, attraverso il gelcoat e via così, dando vita ad un processo sì lento, ma degenerativo e inesorabile. Intervenire per tempo, insomma, è fondamentale. Come riconoscere, quindi, un possibile fenomeno osmotico?

Innanzitutto, si tratta di un lavoro da fare con la barca in secco. Solo così, infatti, potrete controllare visivamente se il gelcoat presenta delle bolle o, comunque, alcune irregolarità. Queste, sebbene non necessariamente implichino l’osmosi, ne sono un evidente sintomo. Nel caso, è quindi bene porsi due domande per intervenire al meglio. Capire se la vostra barca soffre di osmosi, in poche parole, è abbastanza semplice. Meno facile, invece, è capire l’estensione e la profondità del fenomeno, per cui dovrete affidarvi a esperti, o ad un cantiere, perché possano essere effettuate le misurazioni del caso. Mediante un igrometro professionale, infatti, sarà necessario misurare l’umidità in vari punti dello scafo, capendo così la potenziale estensione del problema.

Osmosi
Esempio di bolle e buchi da osmosi

In base alla composizione della soluzione rilevata all’interno delle deformazioni dello scafo, infatti, si può capire sia da quanto tempo sia in corso il fenomeno osmotico, sia la profondità alla quale questo sia arrivato. Attenzione, però, quando si parla di osmosi, è importante conoscere anche se lo scafo abbia subito delle riparazioni o dei trattamenti anti-osmotici precedenti. Le combinazioni di materiali diversi (stucchi o resine epossidiche) utilizzati in eventuali refitting precedenti potrebbero implicare differenti caratteristiche termiche e igroscopiche, e sarà quindi cura di esperti specializzati capire come meglio intervenire.

Osmosi
Osmosi al di sotto degli strati esterni di gelcoat

Fenomeni Osmotici: il trattamento

Qualora sia stata appurata la presenza di fenomeni osmotici, sfortunatamente, c’è poco da fare: è necessario intervenire al più presto con un trattamento specializzato. Ricordate, l’osmosi è un fenomeno degenerativo e inesorabile, non basterà tenere la barca in secco a lungo per fermarlo, riprenderebbe il suo corso non appena la rimesso lo scafo in acqua. Le fasi del trattamento antiosmotico, inoltre, variano a seconda dello stato del fenomeno, quindi, come vedrete, prima si interviene, meglio è. Le casistiche possono essere individuate in tre stadi principali:

  • il primo, e meno grave, prevede la presenza di bolle osmotiche sotto lo strato superficiale di gelcoat, con estensione, però, limitata a queste soltanto;
  • nel secondo caso, invece, l’acqua ha mosso oltre le prime bolle osmotiche sotto la superficie del gelcoat, andando ad intaccare anche gli strati di mat superficiale;
  • nel terzo e peggior caso, i fenomeni osmotici sono andati oltre gelcoat e mat, arrivando ad interessare i tessuti più profondi. In questo caso, è necessaria una nuova laminazione.

Generalmente, sebbene esistano altre tecniche, un lavoro ben fatto e completo (una volta definita la presenza di osmosi), prevede la sabbiatura dello scafo messo a nudo dopo aver rimosso lo strato di vernice antivegetativa e il gelcoat. A questa fase, seguirà un periodo di asciugatura dello scafo (circa 3-4 mesi, a seconda delle condizioni climatiche), durante il quale saranno eseguiti dei cicli di lavaggio con l’idropulitrice. A barca asciutta (e quindi senza più umidità interna) seguiranno quindi la stesura di uno strato di resina epossidica, la successiva stuccatura e levigatura, oltre a potenziali e ulteriori mani di epossidica. Solo allora si potranno applicare il primer e l’antivegetativa.

osmosi
Scafo sabbiato e lasciato ad asciugare

Se la barca è laminata con un sistema tradizionale (con le costole e i longitudinali in poliuretano e lo scafo in vetroresina) l’asciugatura avverrà prima, mentre per quanto riguarda le costruzioni a sandwich l’umidità è più persistente e c’è bisogno di una verifica igrometrica a intervalli regolari.

Dettaglio del post-sabbiatura

Cercate o volete vendere una Classic Boat?

  • Se cercate o volete vendere una Classic Boat ricordatevi  del nostro Mercatino dell’Usato (QUI), il luogo ideale per tutti coloro alla ricerca di una Classic Boat da acquistare e/o, ancor più, la piattaforma ideale per coloro che hanno desiderio o necessità di vendere la loro chicca d’epoca. Se avete una Classic Boat da vendere, o se ne cercaste una, ricordatevi del Mercatino. Usarlo è semplicissimo.
  • Vuoi saperne di più sul mondo delle Classic Boats (1967-1998), sulle barche icona del periodo, sui progettisti mito, sulle storie e sulle regate della “golden age” della vela? Dai un occhio alla nostra sezione dedicata alle Classic Boats!

 

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla nostra Newsletter

Ti facciamo un regalo

La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!

Una volta cliccato sul tasto qui sotto controlla la tua casella mail

Privacy*


In evidenza

Può interessarti anche

Torna in alto