Reboat: così la tua barca vecchia diventa nuova

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Un First 36.7, scafo del 2002, è un perfetto esempio di  barca “ricostruibile” da Reboat, che opera su scafi intorno ai 40 piedi.

Recuperare gli scafi di barche con qualche anno sulle spalle, metterli a nudo e ricostruirli secondo gli standard odierni e le esigenze dell’armatore.

Reboat ti fa rinascere la barca

E’ questa la ottima idea di Reboat, che il 30 gennaio scorso ha aperto ufficialmente i cancelli del proprio cantiere. La società francese è situata nella cosiddetta Sailing Valley, ovvero in Bretagna. Questa nuova realtà opera in uno spazio di circa 1.000 mq a Lorient, nei locali che furono la FR Nautisme, e si impegna a trasformare i vecchi yacht in unità moderne e performanti.

Fatto su misura

Più che un laboratorio di ricondizionamento, Reboat offre la ricostruzione di barche per i diportisti adattate al loro progetto e alle loro esigenze. “Stiamo costruendo così un nuovo punto di riferimento nel nostro settore, coerente dal punto di vista ambientale e rilevante dal punto di vista economico, al servizio di un’autentica esperienza di nautica da diporto”, scrivono i tre fondatori sul loro sito.

Restomod alla marinara

Gli appassionati del settore automotive riconosceranno la somiglianza al cosiddetto restomod, fenomeno in voga negli ultimi anni che prevede la ricostruzione ex novo di modelli iconici di auto, modernizzati con gli ultimi ritrovati della tecnologia, inclusi impianti relativi a sicurezza e confort. Reboat vuole fare proprio questo: recuperare gli scafi esistenti, metterli a nudo e ricostruirli secondo gli standard odierni e le esigenze dell’armatore.

Dalla A alla Z

“Reboat apre le porte a un nuovo tipo di cantiere, dove si combinano know-how diversificati e una metodologia unica di ricostruzione delle barche. Qui il diportista definisce il suo progetto e ricostruiamo con lui una barca adattata alle sue esigenze”, questa la descrizione che la società vuole dare al proprio operato. Partendo da qui e lavorando in sinergia con l’armatore, arredi, chiglia, albero, impianto elettrico e interni vengono revisionati e sostituiti adattandoli alle richieste del cliente e alle nuove tecnologie disponibili sul mercato.

Nuova vita ai 40 piedi

L’aumento dei costi dei nuovi yacht rappresenta una sfida significativa per tutti gli amanti della vela e anche per le società di charter, costrette a rinnovare frequentemente le loro flotte. Reboat si concentra in particolare su yacht da 40-50 piedi, dove la differenza di prezzo tra una barca ricostruita e una nuova può arrivare a essere fino a 5-7 volte maggiore. Per gli armatori privati, questo approccio offre l’opportunità di acquistare un’imbarcazione completamente rinnovata, evitando anche il rapido deprezzamento delle barche nuove.

Attenti all’ambiente

Reboat ridefinisce anche l’impegno della cantieristica a rispettare l’ambiente che ci circonda: essendo lo scafo in composito l’elemento con il maggiore impatto produttivo, il suo riutilizzo contribuisce notevolmente a ridurre la necessità di nuove materie prime e di energia. Inoltre, riabilitando le imbarcazioni sottoutilizzate nei porti, Reboat massimizza l’uso delle risorse già disponibili.

Chi c’è dietro a Reboat?

I fondatori di Reboat possiedono una solida esperienza nel settore nautico. Kaourintin Neuder, esperto in costruzioni in composito, ha lavorato presso Marsaudon Composites. Dimitri Caudrelier, specialista in transizione ecologica e fratello del noto velista Charles, ha già implementato questi principi con la flotta di Grand Surprises di Yellow Impact Sailing. Infine, Vincent Taupin, con una formazione bancaria e finanziaria, apporta competenze nella gestione e nello sviluppo.

     Federico Lanfranchi

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1 commento su “Reboat: così la tua barca vecchia diventa nuova”

  1. Molto interessante… Per la serie “mollo tutto e mi faccio la barca”. Per quegli skipper armatori che vogliono farne una professione ed entrare nel mercato del charter alla cabina e B &B in particolare, restaurare una barca storica è l’investimento migliore. Quello che non hanno scritto nell’articolo, sono gli ulteriori vantaggi di una barca con certificato EPD, per il ritorno di immagine (gli sponsor) ed il valore residuo della barca. E questo vale per tutti gli scafi ricondizionati, anche da regata: un esempio su tutti ARCA di fast& Furio’s, la prima barca ad avere ottenuto la certificazione EPD.

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