Che crocierista sei? A quale di questi 4 gruppi appartieni?
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
Abbiamo chiesto al nostro Marco Cohen di stilarci quelli che, secondo lui, sono i tipi di crocierista, fenomenologia e profilazione psicologica. E, voi, a quale gruppo appartenete?
Sapete qual è una delle poche cose più belle di una vacanza in barca a vela? Sognare e pianificare una vacanza in barca quando le giornate cominciano ad allungarsi e l’estate inizia a sembrare più vicina. Ma procediamo con calma, ho provato a metter giù un profilo psicologico del crocierista velico-nautico, tra fenomenologia e profilazione psicologica, suddividendo i tipi in quattro gruppi. Vi dico subito che il gruppo veramente privilegiato è il numero due…
Le categorie individuano quelli che quest’anno:
1. Andranno in crociera con la loro barca di proprietà.
2. Andranno in crociera con la barca degli altri.
3. Se l’affittano.
4. Ci pensano ogni anno ma poi finiscono nel villaggio vacanze con la famiglia o, ancora peggio, sulle navi da crociera.
GRUPPO 1 • Sulla mia barca
La prima legge universale, se hai una barca tua, recita più o meno così: “Se hai pianificato le tue vacanze nell’Egeo, perché, come avevi dichiarato agli amici a Capodanno, ‘quest’anno mi prendo le vacanze lunghe e le isole greche si fanno in barca mica in traghetto come gli sfigati… d’altra parte si vive una volta sola, dobbiamo realizzare ciò che ci rende felici’, alla fine ti ritroverai assieme al 70% della popolazione nautica tirrenica (l’Adriatico è un altro discorso) con una settimana o massimo 10 giorni a disposizione tra Corsica e Sardegna a cavallo di ferragosto”. Coming out: quello di Capodanno ero io.
Secondo coming out: si, ovviamente andrò in vacanza in crociera proprio a ferragosto tra Corsica e Sardegna.
GRUPPO 2 • Sulla barca degli altri
Provo verso questa categoria di persone un’invidia pura, cristallina. Come dire, tutte le meraviglie, la poesia di una vacanza in mezzo al mare senza il principio di realtà. Ovvero quella sensazione persistente e continua che, mentre i tuoi ospiti sorseggiano l’aperitivo, ti ricorda i conti che hai pagato per arrivare fino a lì, ma soprattutto quella chiara sensazione che ti ricorda che prima o poi qualcosa che non si è rotto durante l’anno quando avevi tutti i fornitori, meccanico compreso, a portata di banchina si romperà. La seconda legge, ancora più universale della prima, dice infatti che se qualcosa si deve rompere sceglierà proprio quella settimana, quando sei finalmente lì felice e ancora ignaro con la tua famiglia. Insomma, una simpatica somma tra la famosa legge di Murphy e la meno nota sindrome di Cassandra in cui le profezie di sventura si autoavverano. Questo ovviamente dopo che hai passato l’anno a decantare a casa la robustezza/sicurezza della tua creatura anche per giustificare le uscite di cassa alla voce “Amore sono le manutenzioni e la prevenzione, così poi possiamo stare tranquilli”.
Peraltro questa italica usanza di chiudere tutte le assistenze ad agosto è veramente senza senso, sarebbe come chiudere le pescherie durante i giorni di magro… Ma questo è un altro discorso.””
GRUPPO 3 • I charteristi
Su questa categoria di persone, mi permetto senza giudicare di ostentare una certa leggera e superficiale sensazione di superiorità: è vero che, come dice il saggio, alla fine con il costo medio del solo posto barca, delle dotazioni e dell’assicurazione di un 12 metri (quindi senza neanche aver lasciato la banchina) ti puoi permettere due settimane scegliendo mete esotiche e la comodità di un catamarano… una libertà totale senza vincoli e pensieri. Ma vuoi mettere, dico io da armatore innamorato della propria barca, la sensazione di saperla in ogni momento della tua esistenza (nella buona e nella cattiva sorte come si dice da altre parti), al porto che ti aspetta fedele per farti uscire senza bisogno di alcun preavviso in mare, con gli amici o i compagni di equipaggio?
Parafrasando una frase del filosofo anarchico Elbert Hubbard (“Se la vita ti fa trovare a portata di mano dei limoni, tu fatti una limonata”) si potrebbe azzardare un “se la vita ti porta il mare e il vento, tu fatti una veleggiata”. A volte basta non pensarci e salire mollando gli ormeggi da solo o ancora meglio con gli amici del tuo equipaggio.
GRUPPO 4 • Anche oggi vado in crociera domani
Questa è una categoria molto affollata. Ecco le scuse più classiche per finire altrove, magari in crociera ma su una nave, o in un villaggio vacanze: “Mio marito/ moglie non vuole”, “la barca si piega”, “la barca si bagna (spoiler per i più disattenti: sta in mare)”, “non so poi a chi farla guidare, “poi bisogna tirare le corde si fa fatica”, “andiamo in montagna”, “andiamo su una nave da crociera così ci godiamo il mare ma stiamo più comodi”. E qua senza tirare troppo la corda mi fermerei, per non andare troppo oltre e cadere negli insulti!
Condividi:
Sei già abbonato?
Catamarani fuori dal coro per il 2025: guarda questi modelli
Catamarani 2025: quattro multiscafi per crociere da sogno
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
Naviga per 370 miglia su un Laser a 58 anni: Fiona sei un mito!
Fiona Heenan ha stabilito il record mondiale per la più lunga distanza navigata da una donna in solitario a bordo di un Laser. Un’impresa velica notevole e una grande prova di passione e determinazione. Con una lunga cavalcata di 372
World Wide Charter apre una nuova base a Portorosa: le Eolie a portata di vela da Pasqua!
World Wide Charter ha annunciato l’apertura della sua nuova base charter a Portorosa, sulla costa settentrionale della Sicilia. L’operatore, già attivo nel settore del noleggio di imbarcazioni con le basi di Marina d’Arechi (Salerno) e Portisco (Olbia) ha lanciato la nuova
Abolite le limitazioni per i charter nell’AMP di Punta Campanella
Le limitazioni imposte recentemente alle società di noleggio per navigare nell’Area marina protetta di Punta Campanella, lo splendido promontorio che si insinua tra i golfi di Napoli e Salerno, sono illegittime. Così ha deciso il Tar della Campania con una
L’onda gigante che trasformò per sempre il Mediterraneo
Un recente studio scientifico rivela come circa 5,33 milioni di anni fa il Mediterraneo sia stato colpito da uno tsunami di proporzioni colossali che riempì il bacino in un appena un paio di anni. Immaginate un evento così catastrofico da
6 commenti su “Che crocierista sei? A quale di questi 4 gruppi appartieni?”
I momenti piu’ belli di una barca a vela?
Quando la compri e quando la vendi !!
Con la massima strausata di Giuseppe abbiamo completato la semplicistica divisione in gruppi fatta dal GdV………peccato, purtroppo il mondo della vela è ridotto così e d’altronde non potrebbe essere altro che una piccola sfaccettatura del mondo che viviamo.
Mi dispiace ma la divisione del giornale non riesce neanche a far sorridere.
Raniero Sandrelli
Caro Marco,
consentimi di difendere la categoria dei charteristi, o almeno una parte di essa.
Non mi riferisco a quei charteristi che creano piccole isole galleggianti e instabili soprattutto nelle isole greche e passano le serate a pensare a tutto tranne che alla vela e sperano che anche domani si vada a motore verso il paese più vicino dove ormeggiare ovviamente al molo dei traghetti e gestire l’hang over.
E nemmeno, pur avendone più volte fatto parte, a quelli che prendono la barca (di solito un cassone che sembra più un camper che una barca a vela, con vele di 4^ mano o recuperate da uno scafo finito a scogli, e passare l’estate a smotorare e a elemosinare alla radio un posto barca nei marina del Mediterraneo.
E nemmeno a quelli che affittano “cosi” come i caicchi che non issano una vela dal varo ma hanno il bar sempre fornito e qualcuno che ti riempie sempre il bicchiere.
Ma piuttosto di quelli composti da un mini gruppo di 2 famiglie affiatate, che approfittano delle offerte quando capitano e provano barche meravigliose o particolari (tipo un Pogo in Bretagna, un Outremer in Martinica, un Neel a Rodi, un Ovni “old style” ai Caraibi, un Cigale in Norvegia) così da testare, verificare, capire e studiare quale barca comprarsi quando (forse dovrei scrivere *se*) si traguarderá, la pensione e si avrà finalmente il tempo per vivere una barca a vela di proprietà.
Ce ne sono diversi di charteristi così, di solito francesi, più raramente italiani. Ci si riconosce in rada, ci si scruta e ci si osserva, ogni tanto ci si avvicina per chiacchiere & bollicine,
Oh, non intendo disprezzare chi noleggia con skipper un camper a vela: sempre e comunque meglio una vacanza in barca a vela, qualsiasi barca a vela, che su un lettino di una spiaggia affollata. O, peggio ancora, in crociera pensando che sia una vacanza di mare.
In ogni caso buon vento a tutti i velisti
Faccio parte del gruppo 1, ormai da più di 40 anni. Pianificavo la durata della vacanza con i posti da vedere quando tutto era sconosciuto e nuovo sotto ogni forma. Poi mi sono resa conto che la pianificazione non era vacanza, non era libertà. Mi sono rilassata, ho adoperato le ferie per fare e andare dove mi permetteva il vento e mi sono resa conto che anche se una baia la conoscevo già potevo comunque apprezzarne la bellezza, la particolarità.
… poi ci sono quelli che si svegliano la mattina presto per aspettare il Peler, o l’Ora del pomeriggio, anche a febbraio, o che viaggiano con la propria deriva sul tetto, o al traino, e aspettano una scirocco, un borin o un maestrale degni di questo nome. Qui non sembrano essere citati, ma vi garantisco che sono velisti pure quelli.
Ciao,
io appartengo, anzi appartenevo (non più, per motivi di salute) alla categoria 1.
Leggere i commenti relativi al punto 1 ma, soprattutto, quelli al punto 2 mi ha divertito e, allo stesso tempo un po’ nostalgicamente commosso.
Avevo un vecchissimo ketch di 12 m, pieno di acciacchi, verso il quale avevo, e ho, un affetto infinito.
Passavo gli inverni e le primavere a progettare avventure in capo al mondo per poi finire alle… Porquerolles e, soprattutto, a prepararla, con infinite attenzioni, onde evitare rotture e guasti…. Durante le mie crociere, ho imparato ad essere un ottimo motorista, elettricista, frigorista, carpentiere…ecc..
Però, credetemi, ora, non potete immaginare quanto mi manchino quei guasti e quelle arrabbiature.
Se, per una beffa del destino, potessi tornare indietro, certamente la ricomprerei perché, nonostante tutto mi ha fatto trascorrere una parte della mia vita in modo fantastico.
Avrei un invito a tutti gli armatori: non mollate mai.