Vendée Globe, Richomme rompe il J0: la rimonta diventa impossibile?
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Colpo di scena al Vendée Globe, Yoann Richomme nel tentativo di rimontare e rimanere in “caccia” su Charlie Dalin, per lo sprint finale del giro del mondo, inciampa in una rottura tecnica. All’alba di questa mattina la hook del suo J0 ha ceduto, la vela è caduta in acqua: Richomme dopo 40 minuti di lavoro (durante i quali ha dovuto poggiare sensibilmente e rallentare la barca) è riuscito a recuperarlo sul ponte ma la vela ormai è distrutta e inutilizzabile. L’incidente è avvenuto quando al traguardo di Les Sables d’Olonne mancano circa 1600 miglia e Arkea Paprec si trovava 700 miglia ad ovest delle Canarie.
J0, cos’è e come potrà sostituirlo Richomme
L’inconveniente è costato a Yoann Richomme oltre 40 miglia, il suo ritardo al rilevamento delle 11 è infatti salito a 200 miglia, ma soprattutto lo skipper perde un’arma importante per il suo tentativo di rimonta su Charlie Dalin. Il J0 è una vela da testa d’albero, una sorta di Code Zero da testa, si usa nel vento medio-leggero al lasco, proprio le condizioni di queste ore. Si tratta di una vela versatile, che gli skipper hanno usato a lungo nella discesa e nella risalita dell’Atlantico o nelle transizioni meteo. Un’arma che probabilmente sarebbe servita a Richomme per almeno una ventina di ore ancora, prima che un aumento del vento portato dalla depressione obbligherà gli Imoca a una configurazione differente.
Come potrà sopperire Richomme a questa mancanza? Da alcune immagini di bordo, che abbiamo analizzato durante le puntata de Il Processo al Vendée Globe (RIVEDILA QUI, dal minuto 27,30 Ambrogio Beccaria parla dell’ipotesi del J1) , abbiamo avuto il sospetto che nel corredo di vele di Richomme ci sia anche un J1. Una vela tra J0 e J2, da intendere non tanto come arma da vento leggero (come sarebbe il J1 sulle barche da regata “normali”), ma da tirare fuori quando al lasco il vento forte non consente di utilizzare vele sul bompresso. Difficile che però possa essere questa l’alternativa al J0 da usare per Richomme.
La soluzione naturale è il FR0, il Code Zero frazionato, vela che si usa al lasco con tanto vento, che ha comunque meno metri quadri del J0, da usare magari cercando di trovare una configurazione con doppia o tripla vela di prua impiegando anche J2 e J3. Di fatto Richomme in queste ore sembra avere già trovato una soluzione in quanto a velocità, il problema potrebbe essere semmai l’angolo con qualche difficoltà a poggiare quanto faceva con il J0. Sembra infatti tenere una rotta leggermente più orzata rispetto a Dalin. Da monitorare quindi nelle prossime ore rotta e velocità di Arkea Paprec. Una cosa però è chiara: la strada per la rimonta di Richomme è in salita, quella per la vittoria di Charlie Dalin inizia a essere in discesa. Niente è ancora però scritto.
Mauro Giuffrè
Rivedi l’ultima puntata de Il Processo al Vendée Globe
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1 commento su “Vendée Globe, Richomme rompe il J0: la rimonta diventa impossibile?”
Indipendentemente dal fatto che chi ha scritto l’articolo possa “tenere” per Richomme, grandissimo velista…. Ma di cosa stiamo parlando? Dalin per un intero giro del mondo , ha tenuto la testa per il 92%.. non saranno le 28/30 e non 40 miglia perdute che lo faranno arrivare secondo. Dalin, Richomme Sebastien, hanno condotto una super maxi regata da grande strateghi, con fisici e testa straordinari e barche progettate e condotte in modo magistrale….a parte gli hook che andranno rivisti e rinforzati. Dalin merita di chiudere questa impresa da vincitore! Glielo auguro con tutto il cuore, visto che le regate non sono mai terminate fino al finish. È sua la VG !!