Addio a Mauro Morandi, l’eremita “guardiano” dell’isola di Budelli
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Si è spento a 85 anni Mauro Morandi, ex insegnante di educazione fisica originario di Modena, che per 32 anni ha vissuto sull’isola di Budelli, in Sardegna, in completa solitudine come un moderno Robinson Crusoe.
A 85 anni è morto Mauro Morandi, il custode solitario della piccola isola di Budelli, in Sardegna. L’uomo, ex insegnante di educazione fisica originario di Modena, si è spento venerdì 3 gennaio. Ultimamente aveva avuto dei problemi di salute, tra cui una brutta caduta con lesioni alle vertebre che nell’autunno scorso lo aveva costretto a lasciare la Sardegna e a rientrare nella sua città.
Lo aveva scritto lui stesso sul suo profilo Facebook, dove continuava a tenere aggiornati i suoi tanti amici. In uno degli ultimi post riferiva di essere ricoverato in una Rsa nel reggiano.
Per tanti era un eroe, per altri un semplice “abusivo”
Non era certo una persona comune Mauro. Sognatore, uomo d’altri tempi, intelligente e combattivo, Mauro Morandi per 32 anni (dal 1989 al 2021) ha vissuto da solo nella piccola isola di Budelli, nell’arcipelago della Maddalena in Sardegna, diventandone custode e vivendo da eremita. Una sorta di Robinson Crusoe contemporaneo, difensore acerrimo di un paradiso incontaminato e fonte di ispirazione per tanti suoi sostenitori.
Ma Mauro Morandi era anche un personaggio divisivo. Non tutti lo amavano e anzi criticavano la sua scelta, arbitraria e fuori dalle regole. A partire dagli stessi sardi, in particolare gli abitanti di La Maddalena, ma soprattutto i dirigenti dell’Ente Parco dell’Arcipelago che dopo anni di pressioni e denunce, alla fine sono riusciti a fargli abbandonare l’isola. Si sono appellati alla necessità di bonificare i terreni dell’isola, compresa la “casa del custode” dove viveva Morandi, che a detta del Parco aveva subito nel corso dei decenni modifiche e trasformazioni realizzate senza alcun permesso.
La lunga disputa giudiziaria con l’Ente Parco
In quel lungo braccio di ferro con l’Ente Parco Morandi rivendicava il suo lavoro di custode volontario e a titolo gratuito con cui difendeva gelosamente le bellezze di quel paradiso naturalistico dagli assalti del turismo di massa e dai vandali. Più volte si era messo a disposizione del Parco per “reinventarsi” anche come guida di un’isola che nessuno come lui conosceva. Ma non c’era stato verso.
La sua vicenda, oltre a essere raccontata in tanti servizi di cronaca e documentari, è stata oggetto anche di un libro dal titolo “Il guardiano di Budelli – Una lunga storia d’amore tra un uomo e la sua isola deserta”, scritto da Antonio Rinaldis e dallo stesso Morandi. Anche noi del Giornale della Vela avevamo approfondito la storia di Mauro Morandi, a partire da quel 1989, quando insieme a due amici aveva ristrutturato un catamarano a vela con il sogno di attraversare gli oceani e invece era approdato a Budelli, isola famosa in tutto il mondo per la sua sabbia color rosa, e lì aveva deciso di rimanere.
La notizia della scomparsa di Mauro Morandi ha fatto subito il giro del web dove in tantissimi hanno espresso parole di cordoglio e commozione. In tanti ora chiedono di ricordarlo in qualche modo, magari con una statua sull’isola. Tra i tanti messaggi ne spicca uno: “Le tue ceneri riposeranno nella tua amata isola, cullate dai riflessi delicati della spiaggia rosa e accarezzate dai maestosi ginepri modellati dai venti di ponente. E questa volta, Mauro, nessuno potrà strapparti alla tua isola. Alla fine hai vinto tu”.
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1 commento su “Addio a Mauro Morandi, l’eremita “guardiano” dell’isola di Budelli”
The Real Person!
Beato lui che ha realizzato un sogno stupendo