Charlie Dalin – Yoann Richomme: il loro duello è il manifesto della vela oceanica moderna
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Charlie Dalin e Yoann Richomme con il loro duello all’ultimo miglio di questo Vendée Globe, che è ancora lontano dall’eleggere il suo re, sono il manifesto della vela oceanica moderna. L’ultimo giorno dell’anno di questo 2024 inizia con un nuovo sorpasso, l’ennesimo tra i due, che riporta in testa al giro del mondo Charlie Dalin dopo che Yoann Richomme, nella prima parte di risalita dell’Atlantico, era arrivato ad avere anche oltre 100 miglia di vantaggio (che alle medie degli Imoca possono essere appena 4-6 ore). All’arrivo di Les Sables mancano 4800 miglia.
Dalin in posizione di controllo
Macif e Dalin adesso conducono con circa 20 miglia di margine, con una separazione laterale tra le due barche di circa 4 miglia: il leader in pratica, in questa fase di pochissimo vento in attesa di entrare nell’Aliseo, si è piazzato in controllo sulla prua dell’avversario non concedendo un’eventuale separazione laterale che Richomme avrebbe potuto sfruttare per un attacco. L’Aliseo in cui stanno per entrare è una sorta di autostrada, e se tra le due barche non c’è separazione laterale chi è dietro può avvicinarsi solo in caso di velocità nettamente superiore. Vedremo nelle prossime ore cosa proverà a inventarsi Richomme per limitare il vantaggio dell’avversario.
Dalin – Richomme, conosciamoli meglio
Dicevamo nell’incipit di questo pezzo che i due skipper francesi, con il loro duello, sono il manifesto della vela oceanica moderna. Non dei semplici velisti, ma dei protagonisti al 100% dei loro progetti sportivi, a cominciare dal design delle barche.
Dalin Classe 1984, Richomme 1983, sono stati spesso avversari, entrambi sono laureati in Architettura Navale alla Solent University di Southampton, con un diploma di Laurea conseguito nel 2006, titolo che hanno sfruttato negli anni precedenti alla loro definitiva consacrazione come navigatori. Dalin ha lavorato come designer nei team Ericsson Racing e Oman Air, Richomme ha lavorato con la veleria Incidence Sails (che fornisce le vele per la sua Arkea Paprec) e collaborato con il cantiere Beneteau allo sviluppo del Figaro 3.
Dalin ha una carriera sportiva in cui ha dovuto masticare qualche boccone amaro, si è infatti guadagnato suo malgrado l’etichetta di eterno secondo con i due argenti alla Solitarie du Figaro, il secondo allo scorso Vendée Globe (dove in realtà fu primo sul traguardo ma vinse Bestaven in seguito agli abbuoni di tempo per il salvataggio di Escoffier) e un secondo posto alla Rotta del Rhum 2022 dopo avere dominato a lungo. Il suo talento però è indiscusso, tanto che è finito nella “scuderia” Mer Concept di François Gabart, come lo stesso Gabart ci aveva raccontato in una nostra intervista a bordo del maxi trimarano Lazartigue.
Richomme invece si è guadagnato l’etichetta di vincente per eccellenza: due volte vincitore della Solitarie du Figaro, due volte vincitore della Rotta del Rhum in Class 40, in Imoca 60 ha già vinto la The Transat e il Ritorno alla Base nella sua stagione d’esordio, questa.
Le loro barche, Macif e Arkea Paprec, sono due Imoca 60 che Guillame Verdier (Macif) e il duo Finot-Koch (Arkea Paprec) hanno disegnato su misura degli input dei due skipper che sono stati parte attiva nella progettazione della barca. Per tutti i motivi che abbiamo elencato, per la loro formazione scientifica ed esperienza professionale, Charlie Dalin e Yoann Richomme sono l’emblema della vela oceanica moderna.
Di questo e molto altro parleremo nella prossima puntata de Il Processo al Vendée Globe, in onda sui nostri canali Facebook e YouTube il 2 gennaio alle ore 18,30. Tra gli ospiti ci saranno gli oceanici Ambrogio Beccaria, e Francesca Clapcich (entrambi in odore di Vendée Globe 2028) e il “nostro” coach meteo Gianni Bianchini.
Mauro Giuffrè
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