Incubo alla Rolex Sydney Hobart: due morti, un uomo in mare e decine di ritiri

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Condizioni dure durante la scorsa edizione della Sydney Hobart

È un bilancio durissimo e drammatico quello che si sta registrando in queste ore alla Rolex Sydney Hobart: oltre 20 barche ritirate, due morti, un uomo in mare fortunatamente recuperato. Una situazione difficile, causata dalle condizioni dure registrate dalla flotta soprattutto nella seconda parte del percorso.

I due velisti deceduti sono Nick Smith, 65 anni, appartenente all’equipaggio del First 44.7 Bowline, e Roy Quaden, 55 anni della barca Flying Fish Arctos, un McIntyre 55. Nick Smith sarebbe stato colpito dalla scotta randa e sbalzato su un winch, Roy Quaden invece sarebbe stato colpito dal boma. Le condizioni erano dure, con vento intorno ai 35 nodi e onde intorno ai 4 metri. Condizioni però da tenere in conto quando si partecipa a una regata come la Sydney Hobart. Sembrerebbe che gli equipaggi dei due deceduti fossero composti quasi interamente da esordienti, non è chiaro con certezza se si trattava di un equipaggio pagante e di barche quindi charterizzate. Sembra che nel caso del McIntyre 55 si trattasse di un charter.

Uomo in mare salvato

Dal Cookson 50 Porco Rosso è stato segnalato in vece un uomo in mare, fortunatamente recuperato in tempi brevi. Si tratta del boat Captain Luke Watkins, che è stato recuperato dal suo equipaggio nel giro di 40 minuti. Stando alle dichiarazioni di Watkins, il Cookson avrebbe straorzato violentemente dopo un’onda che ha spazzato il ponte e l’uomo sarebbe finito sbalzato sottovento. Legato alla barca, è rimasto incastrato alle draglie sottovento con il capo immerso in acqua. Sarebbe stato costretto a sganciarsi dalla barca per liberarsi, e a quel punto è finito in mare. Il dispositivo di localizzazione personale è stato fondamentale per consentire al suo equipaggio di recuperarlo in tempi brevi e in buone condizioni di salute.

Assai diverso rispetto ai primi due il caso del Cookson 50, dove sembra invece che la perizia e la preparazione del team siano stati fondamentali per scongiurare il peggio. Casi su cui comunque riflettere, dato che solo negli ultimi mesi, con l’incidente avvenuto alla ARC e quello alla Aegean 600 (situazioni comunque differenti), il bilancio degli incidenti è piuttosto serio. 

Nella lista delle barche ritirate figurano nomi illustri, come il 100′ Comanche, detentore del record, che ha accusato un’avaria non riparabile alla randa. Ritirato anche un altro dei maxi che aspirava alla vittoria della Sydney Hobart, URM Groupche ha accusato la rottura dell’albero mentre navigava sotto gennaker A4 e una mano di terzaroli in 35-40 nodi di vento.

Mauro Giuffrè

 

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2 commenti su “Incubo alla Rolex Sydney Hobart: due morti, un uomo in mare e decine di ritiri”

  1. renatomigliaccio45@gmail.com

    The Real Person!

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    Il fatto di essere esordienti ( alla regata)non inficia la capacità di navigare a vela, oppure un esordiente è uno che non ha esperienza di regate dunque è un pericolo?

  2. Paolo Andrea Natta

    The Real Person!

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    Per la Vendee Globe grande selezione dei concorrenti attraverso regate obbligatorie e verifiche sulla sicurezza delle imbarcazioni. E qui invece? Le morti precedenti dovevano fare introdurre misure più stringenti, o no?

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