Dagli Imoca del Vendé Globe alle barche di tutti, ecco cosa sono le “Hook”

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Le barche da regata del Vendée Globe, ovvero gli Imoca 60, hanno più cose da “trasferire” al mondo delle barche “comuni” di quanto si possa immaginare. Il processo di prestito delle tecnologie dagli open oceanici alle barche per tutti è infatti in corso ormai da alcuni decenni e continua a produrre ottimi risultati.

Uno dei punti potenzialmente critici di queste barche sono le drizze, che devono sopportare carichi enormi e continuati per mesi. Ormai da tempo però nel mondo delle barche oceaniche si è affermata una tecnologia, che è già stata traslata sulle barche da regata comuni e anche su molte barche da crociera, magari di dimensioni over 50 piedi. Stiamo parlando delle cosiddette “Hook”.

Hook, il salva drizze

 

Il sistema Hook per la randa messo a punto in questo caso da Antal.

Le Hook sono un sistema meccanico posizionato in prossimità delle uscite delle drizze sull’albero. Tramite questo sistema la penna della vela, quando questa viene issata, si aggancia alla Hook che a quel punto ne sostiene tutto il carico e le sollecitazioni. In questo modo è possibile scaricare la drizza, che di fatto verrà usata solo in caso di emergenza o avaria alla Hook, senza dovere sostenere in modo continuativo le sollecitazioni.

In realtà, essendo le hook ormai molto affidabili e ben rodate, la drizza di fatto non lavora mai, tanto che sulle barche da regata più tirate vengono usate cime di diametri sottilissimi, dato che la loro funzione è solo quella di issare e poi ammainare la vela, senza sopportare carichi particolari. La tensione dell’inferitura della vela viene poi spesso gestita con l’aggiunta di un Cunningham.

Ridurre le dimensioni delle drizze, su prototipi da corsa come gli Imoca 60, consente un grosso risparmio di peso sull’albero, e un conseguente abbassamento del baricentro della barca, un dettaglio che gli skipper tengono sempre in grande considerazione.

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Mauro Giuffrè

 

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