Vendée Globe, duello folle nel Grande Sud: i primi tre navigano a vista
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È un duello senza esclusione di colpi quello del Vendée Globe a cui stanno dando vita Charlie Dalin, Yoann Richomme e Sebastien Simon nell’Oceano Pacifico, ai 55 gradi sud, mentre navigano spesso a vista a 25 nodi di velocità media. I tre skipper si alternano al comando della regata, quando si trovano a 850 miglia dal passaggio di Point Nemo, il punto sul pianeta più lontano da qualsiasi terra emersa.
Sembrava che la contesa fosse riservata a Richomme e Dalin, e invece si è inserito anche Sebastien Simon nonostante il suo Imoca 60 abbia un solo foil superstite. Simon in queste ore sta sfruttando la navigazione mure a dritta, quella che gli consente di sfruttare il suo foil di sinistra, mentre quello di dritta ormai non c’è più dopo il cedimento strutturale.
Il duello è appassionante, incerto, anche perché dopo Point Nemo inizierà la discesa verso Capo Horn, fino ai 56-57 gradi Sud. Impossibile adesso immaginare o prevedere chi possa doppiare in testa l’ultimo Capo del grande Sud prima del rientro in Atlantico. Ma una cosa è certa: questo Vendée Globe non smette di stupire, proponendosi come una delle edizioni più aperte di sempre nella storia del giro del mondo in solitaria, senza scalo.
Gli esiti di questa battaglia a 3 dipenderanno da tanti fattori: le condizioni meteo, che potrebbero favorire una o l’altra barca a seconda delle situazioni, ma a contare sarà anche e soprattutto la tenuta delle barche e quella psico-fisica degli skipper. Al momento nessuno alza il piede dall’acceleratore, in una folle corsa nel Pacifico del Sud. Charlie Dalin ha confermato di avere avuto dei problemi a una vela, che spiega il perché nei giorni scorsi abbia perso molte miglia per strada, ma lo skipper di Macif sembra averlo superato.
Giancarlo Pedote si trova circa 3.000 miglia più a ovest, e ha adesso un ritmo decisamente elevato che ha fatto segnare 500 miglia in 24 ore, la migliore performance fino a ora per lo skipper italiano. Le condizioni per Pedote adesso sono favorevoli, Prysmian naviga in un flusso depressionario ma la presenza di un anticiclone più a nord lo “protegge” dall’onda eccessiva, lo stato del mare è relativamente buono e Giancarlo ha liberato i cavalli di Prysmian. La contesa anche qui è piuttosto dura, perché Jean Le Cam che guida questo gruppo non molla niente, e anche lui viaggia a media analoghe a quelle di Pedote e degli altri concorrenti vicini. Il duello per entrare in top 20 è insomma più interessante che mai.
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Mauro Giuffrè
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