Antidoping e vela, cosa dovete sapere (per non finire come Sinner)
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Regatanti, occhio al ’“rischio Sinner”! World Sailing, la federazione mondiale della vela ha diffuso un comunicato in cui invita praticanti, allenatori, personale medico e tutte le “parti interessate” a prestare massima attenzione alle nuove regole del Codice mondiale antidoping che andranno in vigore dal 1° gennaio 2025. Vite allentata su anti-asmatici e sostanze contro ipertensione e Adhd, ma attenzione a diuretici…
Antidoping e vela, cosa cambia
Tra le modifiche più importanti ci sono:
- aumento dell’uso massimo del formoterolo inalato, una sostanza presente negli spray contro l’asma, per cui è previsto un tetto di 54 microgrammi nell’arco delle 24 ore con un massimo di 35 microgrammi in un periodo di 12 ore;
- possibilità di donare sangue tramite aferesi, una procedura che permette di donare solo alcune componenti del nostro liquido organico come plasma e piastrine, a patto che venga eseguita in un centro accreditato;
- cancellazione della guanfacina, una sostanza comunemente utilizzata per trattare l’ipertensione e l’Adhd (disturbo deficit di attenzione-iperattività), dai farmaci proibiti nella “Sezione 6 Stimolanti”.
- Introduzione del diuretico Xipamide tra le sostanze proibite-agenti mascheranti.
“World Sailing – ha dichiarato a questo proposito Urvasi Naidoo, Direttore del settore Legal & Governance della federvela mondiale – rimane fermamente impegnata ad assicurare che le competizioni siano pulite ed eque per tutti. Il nuovo elenco chiarisce i parametri per le varie sostanze e i metodi di controllo e ricordiamo a tutte le parti interessate che è loro esclusiva responsabilità assicurarsi di essere a conoscenza delle modifiche e di rispettare le nuove direttive”.
Se ti trovano positivo è solo colpa tua
Il comunicato sottolinea infatti che l’antidoping opera secondo il principio della “responsabilità oggettiva”, ovvero l’individuo è sempre responsabile di qualsiasi sostanza proibita, sia che venga usata, si tenti di usare o che venga trovata nel suo team, indipendentemente da come ci sia arrivata o se ci fosse qualche intenzione di imbrogliare.
Non sapere non è quindi una scusa, come ha imparato a sue spese il campione del tennis Jannik Sinner, finito sotto processo quest’anno per essere entrato in contatto in modo accidentale con il clostebol, una sostanza proibita. Un fisioterapista del suo staff utilizzava infatti uno spray o una pomata contenente questa sostanza per curare una (sua) ferita e durante i massaggi, il clostebol è stato trasferito sulla pelle di Sinner, contaminandolo.
Il precedente nella vela olimpica
A essere tradita dal Clostebol, presente in diverse pomate cicatrizzanti, nel 2016 è stata anche la velista Roberta Caputo, squalificata a seguito di un controllo in una regata a Napoli perché trovata positiva (aveva usato una pomata per curare i brufoli). Dovette rinunciare alle Olimpiadi di Rio de Janeiro (dove avrebbe dovuto regatare nei 470 in coppia con Alice Sinno) a causa di un’ingenuità.
La lista delle sostanze proibite dalla Wada, l’agenzia mondiale antidoping, è disponibile su questo sito:
Fabrizio Coccia
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