Risolto il mistero del Pogo 50 “fantasma” arenato a Cefalù

IL REGALO PERFETTO!

Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.

Lo scorso 7 dicembre una barca a vela di 15 metri in buone condizioni ma senza equipaggio si è arenata nella spiaggia di Cefalù, in Sicilia. Dopo un’ispezione a bordo e una serie di accertamenti la Guardia Costiera ha identificato la barca coinvolta in un incidente in Sardegna a novembre.

Barca arenata a Cefalù, mistero risolto

Quando una barca a vela moderna e in buone condizioni ma senza nessuno a bordo finisce in spiaggia, subito si teme il peggio. Perché è finita lì? E cosa è successo all’equipaggio? Sono domande che balzano subito in mente e la migliore cosa da fare è lanciare l’allarme.

Così hanno fatto il 7 dicembre scorso alcuni abitanti della città marinara di Cefalù, in Sicilia, quando nelle prime ore della giornata hanno avvistato un’imbarcazione a vela che andava alla deriva a poche decine di metri dalla costa, prima di finire arenata su una spiaggia trascinata dalle onde all’altezza del Lido Poseidon. Nei giorni precedenti infatti tutta la regione era stata colpita da maltempo con pioggia e venti forti e il primo pensiero dei testimoni era che a bordo fosse successo un incidente di qualche tipo che aveva costretto l’equipaggio ad abbandonare il cabinato. Così hanno subito lanciato l’allarme avvisando la Guardia Costiera di Termini Imerese. Forse quei velisti erano ancora in pericolo, magari ancora alla deriva su una zattera di salvataggio.

L’equipaggio salvato nelle acque di Arbatax

Risolto il mistero della barca arenata. Dopo un’accurata ispezione a bordo e una serie di accertamenti, gli uomini della Guardia Costiera hanno risolto il mistero. La barca in questione, un Pogo di 50 piedi battente bandiera, era stata effettivamente protagonista lo scorso 21 novembre di un incidente, ma non in acque siciliane, bensì in Sardegna. Il tutto è successo a circa 30 miglia a Sud Est del porto di Arbatax.

A bordo del cabinato c’era un equipaggio di tre velisti, tutti di nazionalità francese. In pratica durante la notte a causa del maltempo avevano avuto un’avaria alle vele e erano stati costretti ad accendere il motore per proseguire la navigazione in sicurezza e raggiungere la terraferma. A causa delle particolari condizioni meteo avverse, tuttavia l’imbarcazione avrebbe consumato in breve tempo tutto il carburante disponibile, lasciando l’equipaggio senza governo dell’unità e nella pericolosa situazione: andare alla deriva con il mare mosso e con scarsa visibilità.

Una buona notizia per l’armatore del Pogo 50

I tre uomini hanno quindi lanciato il may day alle 2 di notte, richiesta di soccorso che è stata intercettata dalla Guardia Costiera di Arbatax che ha disposto l’intervento della motovedetta CP 811. Viste le condizioni meteomarine in peggioramento con mare molto mosso e raffiche di vento fino a 30 nodi, i diportisti una volta raggiunti stati trasbordati sulla motovedetta e il Pogo 50 è stato lasciato alla deriva.

Per l’imbarcazione a vela arenata, è stato formalizzato immediatamente il pericolo mediante la richiesta di emissione di un Avviso Urgente ai Naviganti. In attesa di rintracciare l’armatore, la barca è stata messa in sicurezza: sarà trasferimento in un rimessaggio e poi riconsegnata al proprietario.

 

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

6 commenti su “Risolto il mistero del Pogo 50 “fantasma” arenato a Cefalù”

  1. Beppe Lazzarone

    The Real Person!

    Author Beppe Lazzarone acts as a real person and verified as not a bot.
    Passed all tests against spam bots. Anti-Spam by CleanTalk.

    Due curiosità anzi tre, sarebbe interessante sapere :
    1) che tipo di avaria alle vele?
    2) ma quanto gasolio avevano a bordo ?
    3) erano a 30 miglia da Arbatax……
    Cordiali saluti ed un magnifico anno nuovo
    Beppe Lazzarone

    1. Enrico

      The Real Person!

      Author Enrico acts as a real person and verified as not a bot.
      Passed all tests against spam bots. Anti-Spam by CleanTalk.

      Non capisco il mistero…si sapeva che la barca era stata abbandonata , la Capitaneria sarda aveva recuperato l’equipaggio, quindi quella barca o era affondata o doveva pur arrivare da qualche parte….buon vento e controllate quanto carburante avete a bordo ⛵

    2. antonio

      The Real Person!

      Author antonio acts as a real person and verified as not a bot.
      Passed all tests against spam bots. Anti-Spam by CleanTalk.

      Trattandosi di una barca ‘da corsa’ ha un serbatoio di gasolio molto piccolo, sui 50/60 lt

      1. carlo

        The Real Person!

        Author carlo acts as a real person and verified as not a bot.
        Passed all tests against spam bots. Anti-Spam by CleanTalk.

        200 lt per l’esatezza

  2. Paolo Poli

    The Real Person!

    Author Paolo Poli acts as a real person and verified as not a bot.
    Passed all tests against spam bots. Anti-Spam by CleanTalk.

    Capisco tutto ma nessuno spiega come possa essere arrivata in spiaggia in posizione, tutto sommato, verticale, e il bulbo? Che fine ha fatto il bulbo? Non può aver scavato un solco nella sabbia, c’è il bulbo? Nessuno ne parla?
    Paolo

  3. Emilio

    The Real Person!

    Author Emilio acts as a real person and verified as not a bot.
    Passed all tests against spam bots. Anti-Spam by CleanTalk.

    Paolo, i Pogo sono barche del tutto speciali, hanno una lunga chiglia (in questo caso circa 3.5 metri) che si può rialzare, mantenendo un discreto effetto zavorra, arrivando a pescare 1.5 mt. L’altra peculiarità è che reggono il mare veramente molto bene e 30 nodi non sono nessun problema, anzi di solito li si usa per correre… La dotazione di vele, poi, tra infinite mani di terzaroli, trinchette e tormentine è concepita per scorrazzare nei mari bretoni con tutti i tempi, per cui “avaria alle vele” è un dato strano. Non è una “barca da corsa” ma d’altura e ha serbatoi più che sufficienti (certo non migliaia di litri…).
    Insomma, una barca sulla quale certi incidenti non sono facilmente spiegabili. Eppure qualcosa è avvenuto, perché il mare è sempre il mare e alla fine comanda Lui….

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scopri l’ultimo numero

Sei già abbonato?

Ultimi annunci
I nostri social

Iscriviti alla nostra Newsletter

Ti facciamo un regalo

La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!

Una volta cliccato sul tasto qui sotto controlla la tua casella mail

Privacy*


In evidenza

Può interessarti anche

Lago Maggiore

Come si va in crociera in barca a vela sul Lago Maggiore

Capita spesso di raccontare di avventure, regate e traversate al limite del verosimile, esperienze “salate”, per così dire. Meno, però, capita che si parli di laghi. Eppure la vela non è certamente estranea alla tradizione lacustre, e non parliamo solo