Vendée Globe: chi è Le Turquais, il primo dei no foil che sta facendo meglio di Le Cam
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L’impresa di Charlie Dalin nell’Oceano Indiano, che con la sua Macif è rimasto per 48 ore davanti a una depressione con venti oltre i 50 nodi andando in fuga solitaria, non deve però farci dimenticare che alle sue spalle il Vendée Globe racconta tante altre storie in questa regata pazza intorno al mondo.
Ce ne colpisce in particolare tra le tante una, quella di Tanguy Le Turquais, 35 anni, skipper dell’Imoca 60 Lazare, barca del 2007 progetto Finot-Conq, al momento il primo, o comunque sempre tra i primi, delle barche senza foil della flotta, in 18ma posizione. Tanguy regata su una delle barche più vecchie di tutta la flotta, solo 3 Imoca infatti hanno un anno di varo prima del 2007.
La regata è ancora lunga e vedremo se il francese riuscirà o meno a tenere la posizione, ma al momento alle sue spalle ci sono anche alcuni foiler, tra cui Prysmian di Giancarlo Pedote, e in classifica si profila un testa a testa contro Jean Le Cam.
La barca di Le Turquais è un buon Imoca di vecchia generazione, lo stesso con cui Damien Seguin concluse al settimo posto il Vendée 2020, ma si tratta comunque di un progetto vetusto, portato avanti con un budget abbastanza limitato. Nulla a che fare insomma con il nuovo Imoca 60 del mediatico Jean Le Cam.
Le Turquais è il marito di Clarisse Cremer, anche lei impegnata in questo Vendée Globe ma più in alto nella classifica attuale, un velista con alle spalle tanto Figaro e un’ottima carriera iniziata nei Mini 650 con i quali ha ottenuto un terzo posto alla Mini Transat e numerosi podi. Lo potremmo definire come un personaggio forse poco appariscente, ma molto efficace sull’acqua: la sua rotta fino a ora ha avuto pochissime sbavature, sempre in fase, con un ottimo passaggio da Buona Speranza dove, grazie a una posizione più a sud, è riuscito a superare un gruppetto di barche posizionate a nord, tra cui anche “Le Roi” Jean Le Cam.
In un ipotetico confronto tra Le Cam e Le Turquais, potremmo dire senza ombra di dubbio che, considerando i budget e il fatto che Le Cam regata con un’Imoca 60 a derive del 2023, la performance migliore è nettamente quella del 35enne, fino a ora una delle sorprese di questo Vendée.
Uno skipper giovane, preparato, forse un po’ oscurato da colleghi con sponsor più prestigiosi e anche dalla stessa moglie Clarisse Cremer, che certamente è un altro personaggio che “buca” molto lo schermo.
Vendée Globe – Il Re è nudo?
Lanciamo una provocazione. Forse una delle grandi delusione di questo Vendée Globe è invece Jean Le Cam. Nel 2020, dopo un giro del mondo condotto ottimamente dove di fatto riuscì quanto meno a rimanere fino al traguardo abbastanza in scia ai foiler, manifestò senza filtri il suo scetticismo verso le barche “volanti”, sostenendo che un’Imoca a deriva di nuova concezione avrebbe potuto tenere testa ai foiler di ultima generazione. Detto, fatto, nel 2023 ha varato la sua nuova barca su progetto Raison, senza foil e con carena aggiornata ai più recenti studi idrodinamici.
Il risultato però è enormemente lontano dalle aspettative, dato che si trova appena 100 miglia avanti rispetto alla sua vecchia barca, adesso condotta dalla tostissima Violette Dorange, e dietro l’ottimo Le Turquais. Nell’Atlantico la sua rotta est si è rivelata disastrosa, aprendo la voragine di miglia che adesso lo vede nell’ultimo gruppo della regata, ma che in quei giorni valse però un po’ di titoli sui giornali.
Vedremo se Il Re, soprannome che si porta dietro dalla sua ultima vittoria, la Solitarie du Figaro del 1996 (nei successi della Barcelona World Race e della Jacques Vabre figurava come co-skipper di Bernard Stamm e Vincent Riou), saprà reagire nel Grande Sud e rimettere le cose in ordine.
Il Processo al Vendée Globe
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Mauro Giuffrè
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3 commenti su “Vendée Globe: chi è Le Turquais, il primo dei no foil che sta facendo meglio di Le Cam”
The Real Person!
Caro Mauro, grazie per l’ottima copertura di queso magnifico evento oceanico. Riguardo a Le Cam direi di non sottovalutarlo. Il distacco da Tanguy era fittizio visto che quest’ultimo ha dovuto riposizionarsi a N e ora naviga a circa 200 nm dietro Jean che ha la prua davanti a due foiler. Purtroppo Jean paga l’enorme azzardo di capo verde, questo è vero. Clac clac clac.
The Real Person!
Ma dai.
Fate alla svelta scrivere senza riflettere.
Ma come dice Le Cam
Dire fa ridere. FARE FA TACERE.
Siete giornalisti r non fate altro che parlare male.
Le Cam nell’ultima edizione é arrivato 4 con una vecchia barca e ora va alla grande.
The Real Person!
Oooo.
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