Buoni esempi – Così il Friuli Venezia Giulia aiuta la nautica e chi va in barca

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Friuli Venezia Giulia
L’area della laguna di Marano dove sorge il Marina Sant’Andrea, uno dei porti e polo di refit d’eccellenza del Friuli Venezia Giulia

Incentivi per il refitting delle unità da diporto, bonus per la demolizione delle barche più vecchie, sostegno per la riconversione dei motori marini endotermici con quelli elettrici, monitoraggio dei posti barca più una serie di altre misure per i porticcioli e lo sviluppo dell’economia del mare.

Il Friuli Venezia Giulia sostiene la nautica

La Regione Friuli Venezia Giulia ha approvato il 21 novembre la sua legge per il rilancio del settore nautico, la prima a essere approvata in Italia in maniera così completa. «Una legge – come ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini – che porterà con sé anche importanti risorse economiche per il comparto, basti pensare che per il biennio 2025-26 sono già state stanziate risorse pari a 2,4 milioni di euro».

Quello del Friuli Venezia Giulia (che ricordiamo essere una Regione a statuto speciale) è buon esempio da cui speriamo traggano spunto anche le altre regioni italiane.

Incentivi

Tra le misure adottate spiccano gli incentivi per chi è residente in Friuli Venezia Giulia o per chi ha una sede legale o unità operativa nella regione. Li potrà chiedere chi è proprietario da almeno due anni di una unità da diporto con oltre 20 anni di vita. Il contributo per il refitting è di 3.000 euro per le unità fino a 5 metri di lunghezza, aumentato di 500 euro per ogni metro ulteriore, fino a un massimo di 15.000 euro. Non può essere utilizzato per l’acquisto di motori marini.

Il bonus per la demolizione è invece di 2.500 euro per le unità da diporto fino ai 10 metri di lunghezza, aumentato di 250 euro per ogni metro ulteriore fino ai 10 metri, e fino a un contributo massimo di 8.000 euro. Il bonus è fornito anche ai Comuni che ne fanno richiesta per smaltire le unità abbandonate, in questo caso anche senza il requisito di anzianità dei 20 anni.

Ecobonus

Incentivata la sostituzione dei motori marini endotermici a combustione con nuovi motori “a basso impatto ambientale” (ibridi, elettrici, a idrogeno o metanolo). È previsto un bonus che potrà coprire il 40 per cento del costo sostenuto fino a un massimo di 10.000 euro per l’acquisto di un nuovo motore elettrico e del relativo pacco batterie, a fronte della rottamazione di un motore endotermico. Ne potranno usufruire i residenti in Friuli Venezia Giulia (o chi ha sede legale o unità operativa in regione) proprietari da almeno due anni di un’unità da diporto. La spesa minima ammissibile è di 3.000 euro e ciascun beneficiario può presentare domanda per l’acquisto di un massimo di 2 motori.

Imprese di charter

La legge prevede inoltre incentivi alle imprese commerciali che svolgono attività di trasporto (con finalità turistica) di persone, noleggio o locazione per l’acquisto di unità da diporto. Previsti contributi di importo minimo di 5.000 euro e massimo di 100.000 euro per acquistare unità da diporto alimentate da motori a basso impatto ambientale (ibridi, elettrici, a idrogeno o a metanolo).

Porti turistici in Friuli Venezia Giulia

Per sostenere il settore della nautica, proprietari e gestori (pubblici e privati) di porti turistici, darsene, marine e ormeggi situati in Friuli Venezia Giulia potranno ricevere fino a 100.000 euro per interventi di innovazione tecnologica, rinnovo delle attrezzature e degli impianti, ristrutturazione e ammodernamento degli immobili e dei servizi. Previsti inoltre contributi fino a 5.000 euro per realizzare eventi e manifestazioni finalizzati allo sviluppo della nautica da diporto.

In vigore dall’1 gennaio 2025

Prevista inoltre l’attivazione di un tavolo permanente interdisciplinare di studio, analisi e sviluppo del settore nautico e dell’economia del mare, delle lagune e delle acque interne regionali, la promozione di corsi di formazione professionale e una serie di convenzioni  con istituti universitari regionali ed enti di ricerca pubblici per un’analisi e mappatura del settore nautico.

La Regione Friuli Venezia Giulia, inoltre, si impegna ad adottare a breve un masterplan per definire la rete di ormeggi pubblici, anche in concessione ai privati, per elaborarne la relativa regolamentazione. La legge per lo sviluppo del settore nautico del Friuli Venezia Giulia entrerà in vigore  dal 1° gennaio 2025, ma per richiedere i vari incentivi bisognerà attendere ulteriori regolamenti che definiranno criteri e modalità.

Fabrizio Coccia

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5 commenti su “Buoni esempi – Così il Friuli Venezia Giulia aiuta la nautica e chi va in barca”

  1. Pasquale

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    Senzazionale per la prima volta in Italia qualcuno ritiene il settore nautico strategico, mettendosi dalla parte degli utenti, cioè quelli che fanno girare il settore.Dovrebbero farlo tutte le regioni marittime.Plaiso a questa amministrazione

  2. Gino

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    Mha, chi sa cosa si inventeranno i concessionari squali dei beni pubblici. Un dato è certo, chi vorrebbe tenere una barca di dimensioni popolari e vi è più a vela, ci deve rinunziare dati i costi.

  3. massimo de roma

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    bene finalmente qualcuno ha capito che la nautica porta solidi a tutto l’indotto che la circonda dalla vendita dei panini all’acqua minerale ecc . purtroppo i possessori di barca che amano il mare devono solo essere salassi per il postulato soldi = barca

  4. Fabrizio

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    Ma è legata alla città di immatricolazione dell’unità o alla residenza dell’armatore?

  5. Tore

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    Agli armatori/proprietari che vogliono o meglio vorrebbero aggiornare e/o riparare la propria imbarcazione/casa vengono elargite le briciole mentre, per quelli che fanno business, son previsti incentivi ben più importanti…
    A pensar male si fa peccato ma…

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