Radio di bordo: patentino e licenza ora si scaricano online
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Per ottenere i documenti degli impianti radio di bordo ora basta un clic.
Patentino Rtf e Licenza di esercizio radio di bordo direttamente online
Da ora è attivo il “portale di gestione delle pratiche nautiche” presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex ministero delle Comunicazioni) che consente di chiedere il rilascio del “patentino Rtf” (il Certificato limitato di radiotelefonista), o la Licenza di esercizio radioelettrico direttamente online.
È il primo passo, per il diporto, di una rivoluzione digitale che sta interessando tutta la pubblica amministrazione e che ha l’obiettivo di facilitare l’accesso dei cittadini alle procedure burocratiche senza dovere affrontare estenuanti file, lungaggini amministrative, pile di moduli da compilare, noiosi versamenti postali.
Finora per ottenere il “patentino Rtf”, l’abilitazione di base per poter usare strumenti trasmittenti o ricetrasmittenti marittimi, bisognava inoltrare una domanda all’Ispettorato Territoriale Regionale locale dell’ex ministero della Comunicazione e restare in speranzosa attesa dell’arrivo del documento. Per la Licenza di esercizio radioelettrico, il certificato dove vanno registrati tutti gli apparati di radiocomunicazione della barca, occorreva invece rivolgersi a uno Sportello Telematico del Diportista (Sted), compilare domande, allegare documenti, effettuare diversi versamenti postali e chiedere il rilascio di una Licenza provvisoria in attesa dell’arrivo di quella definitiva. Confidando nella solerzia della macchina burocratica.
Adesso questi documenti si possono invece scaricare comodamente tramite smartphone, computer o tablet e vengono rilasciati subito. Vediamo come.
Certificato limitato Radiotelefonista
Per ottenere il “patentino Rtf”, una volta entrati sul portale del ministero (nautica.mimit.gov.it) basta scegliere questo servizio e identificarsi tramite Spid (il sistema pubblico di identità digitale), Cie Id (la carta di identità elettronica) o eIdas (il sistema di identificazione elettronica per gli stati UE). A questo punto è sufficiente compilare il modulo online, allegare la documentazione richiesta (una foto in formato .jpeg e una copia di un documento di identità) e pagare online i contributi previsti: 0,52 euro più due marche da bollo da 16 euro ciascuna. Al termine si potrà scaricare il certificato in originale digitale.
Ricordiamo che il Certificato limitato di radiotelefonista per navi, senza esami, è valido per usare impianti radioelettrici di bordo con potenza non superiore ai 50 watt, installate su unità di stazza lorda inferiore a 150 tonnellate che non impiegano la chiamata selettiva digitale (Dsc).
Licenza di Esercizio Radioelettrico
Per il rilascio della Licenza di esercizio Radioelettrico, le modalità di accesso al portale sono uguali a quelle del “patentino Rtf”: scelta del servizio e identificazione personale tramite Spid, Cie o eIdas. Quindi bisogna compilare una serie di campi inserendo i propri dati personali, quelli dell’unità da diporto e allegare la dichiarazione di conformità per ciascun apparato da inserire nella licenza più la licenza di navigazione se si tratta di un rilascio per imbarcazioni, navi da diporto o, comunque, di unità iscritte nei registri. A questo punto basta versare la somma dovuta per le due marche da bollo (16 euro ciascuna) previste e si può scaricare la licenza.
La Licenza di esercizio Radioelettrico è obbligatoria per tutti i proprietari, armatori o utilizzatori delle unità da diporto che installano e usano per il solo soccorso e sicurezza impianti radioelettrici nel servizio mobile marittimo (Vhf fisso o portatile, MF, Epirb, Ais, etc.). Ha una validità di 10 anni e deve essere rinnovata in caso di modifica o aggiunta di altri apparati.
Semplificazione, avanti così
Il portale di gestione delle pratiche nautiche è al suo esordio, ed è previsto che a questi due servizi online a breve se ne affianchino altri, come il rilascio del Codice MMSI (il codice di identificazione che consente di usare il Vhf con Dsc, l’Epirb o i trasponder Ais) e altri servizi specifici per il diporto commerciale. Si tratta indubbiamente di una importante semplificazione che può consentire concreti risparmi in termini di tempi e di costi sia per il diportista che per la pubblica amministrazione. Perché allora non estenderla alle altre pratiche della nautica?
Fabrizio Coccia
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