Campionato Internazionale del Mediterraneo, a dominare sono tre armatrici italiane

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Vele d'Epoca 2024
Marga, Vele d’Epoca 2024 | Martina Orsini

Partiamo dalle basi, per coloro che non lo sapessero: cosa è il Campionato Internazionale del Mediterraneo? Semplicemente, uno dei più importanti cicli di regate che il nostro versante di mare abbia da offrire; un’intera stagione spesa tra Spagna, Francia, Monaco e Italia in un susseguirsi di prove ed eventi cui partecipano le più belle ed importanti imbarcazioni d’epoca e classiche. Le classi sono cinque: Big Boat, Auriche, Epoca Marconi, Classic Marconi e Classic IOR. Ora il sodo, la notizia che piace sentire e che fa ben sperare per il futuro della vela: 3 categorie su 5 sono state vinte da armatrici italiane. E c’è di più, perché buona parte degli equipaggi è anche under 30… tutti dati molto incoraggianti riguardo le direzioni che (finalmente) la vela italiana sta raggiungendo. Dopo la vittoria dei team azzurri “giovani” in America’s Cup (Youth e Femminile), ecco, quindi, le armatrici e le barche che hanno invece dominato il Campionato Internazionale del Mediterraneo 2024.

Tre armatrici dominano il Campionato Internazionale del Mediterraneo

Organizzato e gestito sotto la supervisione del CIM (Comité International de la Méditerranée), il Campionato Internazionale del Mediterraneo 2024 si è ufficialmente concluso con il  il XIX Raduno Vele Storiche Viareggio, occasione in cui è stata ufficializzata la classifica e, conseguentemente, le vittorie per classi. A dominare, appunto, le tre armatrici italiane: Alessandra Angelini con Marga (Auriche), Ariella Cattai con Crivizza (Classic Marconi) e Susan Holland con Ojalà II (Classic IOR). Un risultato non indifferente e raggiunto dopo una serie non banale di prove, distribuite, in questa stagione 2024, tra Antibes, l’Argentario Sailing Week, la Napoli-Ischia, la Isole Baleari Classic, la Copa del Rey a Mahon, il Piug Clasica a Barcelona, le Vele d’Epoca di Imperia, la Regate Royales a Cannes e Les Voiles de Saint-Tropez, prima, ovviamente, del gran finale di Viareggio.

Le Vele d’epoca di Imperia 2024 in una foto di Martina Orsini

Campionato Internazionale del Mediterraneo – Le vincitrici

Procediamo con ordine. A dominare nella Categoria Auriche, Alessandra Angelini, ingegnere aerospaziale e produttrice di vino (da quattro diverse cantine), nonché, ovviamente, armatrice di Marga, di cui avrete già letto (QUI) per il suo dominio in classe Epoca A alle Vele d’Epoca di Imperia, dove ha anche vinto il premio eleganza.

Alessandra Angelini, armatrice di Marga

Cutter Aurico del 1910, progettato da C.O. Liljegren, Marga è uno scafo eccezionale, 17.28 metri di storia della vela, un connubio di passione, di eccellenza cantieristica e di successo in acqua. Con la sua prestazione di quest’anno ha segnato un altro landmark nella sua storia ultracentenaria, lasciandosi dietro Chinook e Olympian, rispettivamente sui successivi gradini del podio.

Vele d'Epoca 2023
Marga

Dall’altra parte, invece, a dominare in categoria Classic Marconi, un’altra habitué della rubrica Classic Boat, lo sloop bermudiano Crivizza, del fisico nucleare del CERN Ariella Cattai, che, nonostante l’assenza forzata a due delle ultime manifestazioni, ha saputo comunque dominare la classe, vincendo anche il Challenge Tirrenia, premio destinato allo scafo che, nel 2024, ha percorso più miglia per raggiungere tutti i campi di regata del Campionato: oltre 3000, in questo caso.

Ariella Cattai al timone di Crivizza

Disegnata da Alan Buchanan e costruita dal cantiere Apollonio di Trieste, lunga 11.67 metri, Crivizza è un II Classe RORC (Royal Ocean Racing Club) del 1966, uno scafo classico come pochi, dagli slanci importanti e poppa stretta, elegantissima. Ma, soprattutto, è un piccolo missile, come, ancora una volta, vuole dimostrarci (QUI trovi la storia di Crivizza).

Crivizza

Chiude la fila, ma assolutamente in parimerito con le precedenti, l’imprenditrice Susan Holland, armatrice di un’altra icona della vela nostrana, Ojalà II, campione Classic IOR di quest’edizione 2024, nonchè, da sempre, barca di famiglia degli Holland.

Susan Holland al timone di Ojalà II

Progettata da nientemeno che Olin Stephens nel 1973, Ojalà II è infatti un classico sloop in alluminio anni ‘70, un 11.54 metri nato per vincere in IOR quando, questi, era ancora ai suoi albori. Qualità che, a 50+ anni dalla sua nascita, ancora non perde, dominando quest’anno su altri scafi non poco conosciuti, tra cui Sagittarius e Matrero, subito dietro lei sul podio.

Ojalà II

Complessivamente, barche splendide a parte, con questo Campionato Internazionale del Mediterraneo 2024 si delinea un percorso che fa ben sperare per il futuro della vela, e non solo per quella femminile e per la sua crescente presenza, ma per lo spirito della vela in generale. Questioni ancora lungi dal risolversi ma che trovano qui un buon segnale, come lo trova la crescente presenza giovanile anche nei circuiti d’Epoca, dove figure provenienti dai più disparati campi, anche professionali, finalmente stanno convergendo.


Tre “chicche” sulle Classic Boats


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