Maximus, tutti i segreti del megayacht (59m) da sogno firmato Frers
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Con le tante superbarche “in passerella” all’ultima edizione della Superyacht Cup di Palma di Maiorca, alle Baleari, c’era davvero da lustrarsi gli occhi.
Maximus, capolavoro di 59 metri
Ma una in particolare ci ha colpito, con le sue proporzioni, il suo look da modern-classic e il mastodontico gennaker con tanto di elmo da gladiatore. Stiamo parlando del ketch di 59 metri Maximus che peraltro ha vinto al suo esordio in mare nella categoria A e che poi, poco dopo, ha settato il record di percorrenza sulla rotta Mallorca-Ibiza, 48 miglia in sole tre ore e 31 minuti
Maximus, equipaggio di 50 persone
Sul superketch (scafo e sovrastruttura in alluminio, coperta, pozzetti e deckhouse in teak), il cui nome è ispirato da Massimo Decimo Meridio, il protagonista de Il Gladiatore di Ridley Scott intepretato da Russell Crowe (ecco spiegato il simbolo sul gennaker!) l’equipaggio è di 50 persone: guardare la foto sotto per credere!
Che barca è il Maximus? Lungo 59,30 metri e largo 10,27 m (pescaggio di 8,26 m e dislocamento di 395 tonnellate), è stato progettato dallo studio di German Frers e ha toccato l’acqua nel dicembre scorso. Si tratta di un vero e proprio lupo travestito da pecora, perché l’obiettivo del cantiere olandese specializzato in megayacht Vitters, su commissione dell’armatore (a proposito: nome segretissimo), era quello di realizzare uno dei ketch più perfomanti al mondo.
Le linee classiche dello scafo, la coperta in teak e i due maxi pozzetti riparati da comodi “rooftop” nascondono, al di sotto della linea di galleggiamento, doppio timone, chiglia sollevabile (con un pescaggio minimo di cinque metri che si allunga fino ad otto) e superficie bagnata ottimizzata per le regate.
Così come le vele e il piano di coperta, ideati per la vela competitiva (con un po’ di “Made in Italy”): c’è lo zampino di Doyle Sails (veleria specializzata nel mondo dei megayachts), Southern Spars, e di Harken che ha fornito i winch di coperta, i captive winch, i cilindri idraulici e l’attrezzatura di coperta. Nello specifico, winch e captive vengono costruiti da Harken Italy.
Il Maximus ora è il terzo yacht Vitters più grande in acqua dopo l’Aquijo (85,9 metri) e l’Anatta (66 metri). Per costruire questo gigante sono stati necessari più di due anni e mezzo.
Le altre “chicche” del Maximus
Qualche altro dettaglio su questa barca “misteriosa” su cui si sa molto poco. Quando è in crociera, grazie al suo amplissimo ponte Maximus offre aree relax e prendisole a gogò, ed è in grado di trasportare ogni genere di tender, watertoys e attrezzature per svagarsi a bordo. Comodi come re, immaginiamo, si sta nei due pozzetti riparati, perfetti per una cena vista mare.
Quando la barca è in modalità regata, viene installato un bompresso rimovibile, la bugna del fiocco viene abbassata e tutto l’impianto di movimentazioni idrauliche ideato da Vitters viene potenziato per aumentare le performance.
Grazie ai ricetrasmettitori per il controllo remoto, i trimmer (ovvero i membri dell’equipaggio incaricati della regolazione delle vele) possono posizionarsi nei punti migliori, eliminando il sovraffollamento nella zona della timoneria.
Il che, su una barca che arriva ad avere 50 persone di equipaggio, è fondamentale. Maximus è dotato di un impianto elettrico a 700 V con riduzione dei picchi per migliorare l’efficienza e ridurre il consumo di carburante e ha due giganteschi tamburi rollafiocco motorizzati nel gavone prodiero per facilitare la gestione delle vele di prua. C’è anche un sistema di ancoraggio sottomarino (di quelli mutuati dalle grandi navi commerciali e che, per la prima volta, ha fatto la comparsa nel mondo del diporto con i Wally di Bassani).
Il ritorno di Frers nel mondo dei Megayacht
La barca rappresenta il ritorno di German Frers nel mondo dei megayacht: come vi abbiamo già raccontato, più di trent’anni fa (era il 1993) il designer argentino – su richiesta di Raul Gardini dopo la grande epopea del Moro di Venezia in Coppa America – progettò il Bucintoro, il 60 metri realizzato da Tencara la cui costruzione si interruppe improvvisamente con la morte di Gardini travolto da Tangentopoli.
Bentornato tra le gigabarche, mr. Frers: a giudicare dalla vittoria della Superyacht Cup e dal record Mallorca-Ibiza, la richiesta dell’armatore del Maximus, ovvero un superyacht performante, non è stata disattesa!
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