Team New Zealand è uno schiacciasassi: 4-0 e nessuno scampo a Britannia

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Team New Zealand e Britannia

Ci ha provato oggi Ben Ainslie a mettere la prua di Britannia davanti a quella di Team New Zealand, nella regata numero 4 di questa America’s Cup. La resistenza degli inglesi però è durata appena 2 lati, al minimo errore di Ineos i kiwi hanno preso il largo chiudendo senza appello la regata.

Il vento leggero non sembra certo favorire Britannia che, pur essendo veloce in poppa, paga in modo sanguinoso ogni minima sbavatura (come al primo Gate di poppa), e nei duelli di virate è inferiore come ripartenze rispetto a Tahioro che appare invece devastante proprio nelle accelerazioni, oltre che nella VMG di bolina e nello scarroccio ridotto.

Ben Ainslie incassa il 4-0 ma soprattutto, almeno fino a ora, non ha mai dato l’impressione di potere invertire la rotta. L’unica chance sembra essere quella di vincere nettamente la partenza, magari affibbiando anche una penalità ai kiwi, per provare a tenerli in copertura con un po’ di margine. Facile a dirsi, tutt’altro che a farsi, anche perché i neozelandesi non stanno sbagliando praticamente nulla e sembrano avere l’aria di chi ha voglia di chiudere il discorso in fretta e senza correre rischi. Si torna in acqua mercoledì, con le regate 5 e 6, e un AC match che sembra scivolare via velocemente.

Ne parliamo oggi alle 18,30 al Processo alla Coppa. Sarà una puntata speciale perché, prima di parlare della regata tra kiwi e britannici, avremo come ospiti Giulia Conti, Margherita Porro e Simone Salva, le due timoniere e il coach dell’equipaggio femminile di Luna Rossa Prada Pirelli Team. Poi a seguire ci saranno i nostri ospiti, Federico Albano, Giovanni Ceccarelli, Luca Bassani.

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12 commenti su “Team New Zealand è uno schiacciasassi: 4-0 e nessuno scampo a Britannia”

  1. La differenza tra new zeeland e gli altri competitor pare così rilevante da doversi porre una domanda che richiede una risposta approfondita : quanto pesa la velocità e maneggevolezza della barca e quanto la bravura dell’equipaggio? A prima vista pare una differenza incolmabile!!

    1. Sottoscrivo in pieno. Decisamente più divertente il sail GP. Qui basta guardare la partenza e poi si può anche andarsene. E oltretutto in partenza manco le sportellate o un po’ di fantasia. Noia.

  2. Continuo a pensare che Ineos non sia la barca in grado di fronteggiare team NZ in queste condizioni. Diciamocela tutta, solo Luna Rossa aveva il mezzo per poter quantomeno competere con i neozelandesi i quali hanno avuto due vantaggi: regatare con i challenger e acquisirne ogni giorno dati su dati. sviluppare la barca in tutta tranquillità . il meteo che prevedevano di trovare a Barcellona. Con condizioni di vento forte e onda non li abbiamo visti, scommettete che INEOS con quelle condizioni farebbe molto meglio?

  3. SARO FUORI DEL CORO MA QUESTA NON E’ VELA E’ TECNOLOGIA APPLICATA ALLA VELA.
    TORNIAMO ALLA VECCHIA COPPA AMERICA CON TUTTE LE MANOVRE DELLA VELA.
    LA DIFFERENZA TRA VELA E MOTORE E’ SEMPRE STATA NETTA : PER LA VEL AE’ IL VIAGGIO PER IL MOTORE E’ L’ARRIVO.
    ECCO IN QUESTA COPPA AMERICA NON VEDO IL VIAGGIO VEDO SOLO L’ARRIVO

  4. Troppo distanti dalla vela classica. Sembra che navighino sempre di bolina. Non si comprendono la bravura, la fatica, gli errori degli equipaggi nell’effettuare le varie manovre. L’interesse, del tutto nazionalistico, è finito con l’uscita di Luna Rossa. Sono troppo datato per appassionarmi a queste novità di alta tecnologia.

  5. Vero. Viste una volta….bella la novità…..interessante la tecnologia….ma poi…..2OO!!

    A questo punto meglio le regate con gli AC40 e in flotta, senza ciclisti, che tanto…all’inizio neppure erano inquadrati.

    Comunque con questi NZ non avremmo avuto scampo neppure noi. Sono su un altro pianeta e non ne sbagliano davvero una. Precisione chirurgica.

    Onore al merito.

  6. concordo con chi dice che è soprattutto noia nel vedere queste sfide che durano anche pochissimo. meglio tornare alla vera regata velica molto più appassionante e coinvolgente. Ricordo notti bianche molti anni fa aspettando il vento e poi andare a lavorare. ma che bello però vedere azzurra, mascalzone latino, luna rossa viaggiare spinte dal vento con il lavoro del team che si vedeva in perenne ricerca della scia di aria in più che increspava l’acqua. e un timoniere che in mano aveva un timone vero. TORNATE A FARE REGATE, la formula uno volante è tutta un’ altra cosa.

  7. Vero. Viste una volta….bella la novità…..interessante la tecnologia….ma poi…..2OO!!

    A questo punto meglio le regate con gli AC40 e in flotta, senza ciclisti, che tanto…all’inizio neppure erano inquadrati.

    Comunque con questi NZ non avremmo avuto scampo neppure noi. Sono su un altro pianeta e non ne sbagliano davvero una. Precisione chirurgica.

    Onore al merito.

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