Team New Zealand è uno schiacciasassi: 4-0 e nessuno scampo a Britannia
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
Ci ha provato oggi Ben Ainslie a mettere la prua di Britannia davanti a quella di Team New Zealand, nella regata numero 4 di questa America’s Cup. La resistenza degli inglesi però è durata appena 2 lati, al minimo errore di Ineos i kiwi hanno preso il largo chiudendo senza appello la regata.
Il vento leggero non sembra certo favorire Britannia che, pur essendo veloce in poppa, paga in modo sanguinoso ogni minima sbavatura (come al primo Gate di poppa), e nei duelli di virate è inferiore come ripartenze rispetto a Tahioro che appare invece devastante proprio nelle accelerazioni, oltre che nella VMG di bolina e nello scarroccio ridotto.
Ben Ainslie incassa il 4-0 ma soprattutto, almeno fino a ora, non ha mai dato l’impressione di potere invertire la rotta. L’unica chance sembra essere quella di vincere nettamente la partenza, magari affibbiando anche una penalità ai kiwi, per provare a tenerli in copertura con un po’ di margine. Facile a dirsi, tutt’altro che a farsi, anche perché i neozelandesi non stanno sbagliando praticamente nulla e sembrano avere l’aria di chi ha voglia di chiudere il discorso in fretta e senza correre rischi. Si torna in acqua mercoledì, con le regate 5 e 6, e un AC match che sembra scivolare via velocemente.
Ne parliamo oggi alle 18,30 al Processo alla Coppa. Sarà una puntata speciale perché, prima di parlare della regata tra kiwi e britannici, avremo come ospiti Giulia Conti, Margherita Porro e Simone Salva, le due timoniere e il coach dell’equipaggio femminile di Luna Rossa Prada Pirelli Team. Poi a seguire ci saranno i nostri ospiti, Federico Albano, Giovanni Ceccarelli, Luca Bassani.
Condividi:
Sei già abbonato?
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
Nasce il Processo al Vendée Globe, il live talk del GDV che racconta il giro del mondo
Ci siamo quasi, manca ormai poco più di una settimana alla partenza del Vendée Globe, la mitica regata intorno al mondo senza scalo ed assistenza, oltre 25 mila miglia no stop sugli Imoca 60. È tempo quindi di raccontarvi come
“La mia prima Middle Sea Race è stata indimenticabile e vi racconto perché”
Cosa vuol dire partecipare per la prima volta alla Rolex Middle Sea Race (la regata di 606 miglia partendo da Malta e circumnavigando la Sicilia risalendo la costa est dell’isola, passando lo Stretto, per poi andare a doppiare Stromboli, Favignana,
Caterina Banti, la vela, le donne e la (finta) parità di genere
Dopo la conquista del suo secondo oro olimpico a Parigi Caterina Banti a 37 anni ha deciso di ritirarsi dalla carriera agonistica. Una decisione ragionata e consapevole. Con i festeggiamenti di Team New Zealand che ha vinto l’America’s Cup per
Vendée Globe, due settimane alla partenza della regata più estrema che ci sia
Se c’è una regata che merita a ragione l’appellativo di Everest della Vela questa è il Vende Globe, il giro del mondo in solitaria, senza scalo ed assistenza, sugli Imoca 60. Parte e arriva da Les Sables d’Olonne, e fa
12 commenti su “Team New Zealand è uno schiacciasassi: 4-0 e nessuno scampo a Britannia”
The Real Person!
La differenza tra new zeeland e gli altri competitor pare così rilevante da doversi porre una domanda che richiede una risposta approfondita : quanto pesa la velocità e maneggevolezza della barca e quanto la bravura dell’equipaggio? A prima vista pare una differenza incolmabile!!
The Real Person!
Queste barche hanno un po rotto….sembra di assistere a un gp di formula 1…..noia, noia e noia…..non succede mai niente
The Real Person!
Sottoscrivo in pieno. Decisamente più divertente il sail GP. Qui basta guardare la partenza e poi si può anche andarsene. E oltretutto in partenza manco le sportellate o un po’ di fantasia. Noia.
The Real Person!
Ma Lei dove vive!!??
Ma espatri dove ci sono disastri, omocidi, femminicidi, in moda da po rallegrare la Sua Noia!!
The Real Person!
A questo punto ha fatto bene Luna rossa a perdere con Ineos, si è evitata così una brutta figura. 😂
The Real Person!
Continuo a pensare che Ineos non sia la barca in grado di fronteggiare team NZ in queste condizioni. Diciamocela tutta, solo Luna Rossa aveva il mezzo per poter quantomeno competere con i neozelandesi i quali hanno avuto due vantaggi: regatare con i challenger e acquisirne ogni giorno dati su dati. sviluppare la barca in tutta tranquillità . il meteo che prevedevano di trovare a Barcellona. Con condizioni di vento forte e onda non li abbiamo visti, scommettete che INEOS con quelle condizioni farebbe molto meglio?
The Real Person!
SARO FUORI DEL CORO MA QUESTA NON E’ VELA E’ TECNOLOGIA APPLICATA ALLA VELA.
TORNIAMO ALLA VECCHIA COPPA AMERICA CON TUTTE LE MANOVRE DELLA VELA.
LA DIFFERENZA TRA VELA E MOTORE E’ SEMPRE STATA NETTA : PER LA VEL AE’ IL VIAGGIO PER IL MOTORE E’ L’ARRIVO.
ECCO IN QUESTA COPPA AMERICA NON VEDO IL VIAGGIO VEDO SOLO L’ARRIVO
The Real Person!
Sacrosanta verità!
The Real Person!
Troppo distanti dalla vela classica. Sembra che navighino sempre di bolina. Non si comprendono la bravura, la fatica, gli errori degli equipaggi nell’effettuare le varie manovre. L’interesse, del tutto nazionalistico, è finito con l’uscita di Luna Rossa. Sono troppo datato per appassionarmi a queste novità di alta tecnologia.
The Real Person!
Vero. Viste una volta….bella la novità…..interessante la tecnologia….ma poi…..2OO!!
A questo punto meglio le regate con gli AC40 e in flotta, senza ciclisti, che tanto…all’inizio neppure erano inquadrati.
Comunque con questi NZ non avremmo avuto scampo neppure noi. Sono su un altro pianeta e non ne sbagliano davvero una. Precisione chirurgica.
Onore al merito.
The Real Person!
concordo con chi dice che è soprattutto noia nel vedere queste sfide che durano anche pochissimo. meglio tornare alla vera regata velica molto più appassionante e coinvolgente. Ricordo notti bianche molti anni fa aspettando il vento e poi andare a lavorare. ma che bello però vedere azzurra, mascalzone latino, luna rossa viaggiare spinte dal vento con il lavoro del team che si vedeva in perenne ricerca della scia di aria in più che increspava l’acqua. e un timoniere che in mano aveva un timone vero. TORNATE A FARE REGATE, la formula uno volante è tutta un’ altra cosa.
The Real Person!
Vero. Viste una volta….bella la novità…..interessante la tecnologia….ma poi…..2OO!!
A questo punto meglio le regate con gli AC40 e in flotta, senza ciclisti, che tanto…all’inizio neppure erano inquadrati.
Comunque con questi NZ non avremmo avuto scampo neppure noi. Sono su un altro pianeta e non ne sbagliano davvero una. Precisione chirurgica.
Onore al merito.