Mirar, un Hallberg Rassy 45 speciale (per il GDV soprattutto)

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Mirar, Hallberg Rassy 45
Mirar, l’Hallberg Rassy 45 di questo articolo

Guardare al mondo delle Classic Boat significa, tra le altre cose, guardare anche a momenti che hanno saputo segnare lo sviluppo della cantieristica, se non la storia stessa di uno specifico cantiere. Questo è certamente il caso quando si guarda all’Hallberg Rassy 45 e, ancor più, diventa per noi significativo se l’HR 45 cui si guarda è Mirar, uno scafo a dir poco speciale (soprattutto per il Giornale della Vela). A fine anni ‘80, in Hallberg Rassy arriva una ventata di aria nuova (qui trovi la storia del cantiere). Sotto la spinta della componente “giovane” della proprietà, il cantiere cerca di rinnovarsi e prova il dialogo con nuovi progettisti. È uno di quei casi in cui vale il “buona la prima”: German Frers disegna l’HR 45, dando vita ad un’icona e ad una collaborazione a dir poco duratura. Lo scafo è veloce e filante, forte di linee particolarmente marine e di un nuovo sistema di laminazione che non solo rinforza le strutture, ma implementa un notevole isolamento termico. È la nascita di una nuova era per il cantiere, un periodo d’oro cui seguiranno gli iconici HR36 Mk1, HR42F e HR46. Ma il Mirar va ancora oltre, non è un “semplice” Hallberg Rassy 45.

Mirar, l’HR 45 (che fu) del Giornale della Vela

Mirar fu l’Hallberg Rassy del Giornale della Vela. Ma fu speciale ancor prima. Mirar nasce infatti non per la vendita al pubblico, ma per la proprietà stessa: è specificatamente destinato al sig. Rassy (senior) in persona. Una destinazione specifica che lo stesso scafo porta impressa. Varato nel 1994, infatti, questo HR45 rispecchia specifiche presenti su nessun altro scafo della serie: l’albero è ridotto, più solido e a tre ordini di crocette, il layout è ripensato, per avere una cabina equipaggio prodiera, modificando il classico layout a doppia cabina nel triangolo di prua. Qui, mantenuta una singola cabina a castello, viene ricavata un’ulteriore cabina con bagno, accessibile, però, dal passauomo in coperta. Una soluzione voluta dal Sig. Rassy e poi successivamente adottata in serie sul 53, sempre firmato Frers. Ma la famiglia Rassy avrà poco tempo per farne uso.

Un Hallberg Rassy 45 di serie, primi anni ’90

 

Mirar e il Giornale della Vela

Nel 1994 Mirar è in Mediterraneo, scafo da esposizione per lo showcase della gamma Frers ad uno dei tanti saloni. Qui, Renato Minetto, socio fondatore del Giornale della Vela, lo vede e se ne innamora, acquistandolo. Poco male per il Sig. Rassy, che passerà a numeri maggiori. Mirar diventa sì la barca di Minetto, ma per conseguenza, anche  la barca della redazione, tra uscite quotidiane e crociere. Luca Oriani ancora ricorda il primo trasferimento, con partenza da Antibes. Trenta nodi di vento e oltre due metri d’onde. Non era mai stato su un Hallberg Rassy e, stare in pozzetto (centrale) in maglietta maniche corte e completamente asciutto fu una cosa che lo stupì subito, e non poco. La gran differenza tra scafi nordici e mediterranei… Una barca carica di ricordi e cui il GDV è non poco affezionato. Menomale, al momento della cessione, si sapeva sarebbe finita in buone mani…

Mirar oggi

Mirar “oggi”

Il Sig. Rassy prima, il GDV dopo. Oggi, dal 2004, anzi, Mirar è di Matteo Italo Ratti, AD e Direttore Portuale del Marina di Cala de’ Medici, che se ne prende cura meravigliosamente, con l’ultimo refit portato a termine nel 2021. Un refit completo che ha visto interessati albero, sartiame e coperta, con tanto di una nota simpatica, ci racconta lui stesso: l’assenza dei progetti originali in casa Hallberg Rassy, perplessi dalla configurazione dello scafo, effettivamente fatto custom in loco per l’allora “capoccia”.

Immagini di Mirar prima e dopo il Refit

Oggi, ormai in possesso del Mirar da una ventina d’anni, Matteo ci racconta come non si possa tornare indietro dopo essere passati a uno scafo simile. A suo tempo, veniva da barche moderne, scafi leggeri e con carichi ben ridotti. Il passaggio al Mirar fu un approccio lento, con una learning curve che chiese il suo tempo. Un mondo diverso che, però, non appena compreso, lo ha rapito.

Mirar, qui si possono notare gli ordini di crocette magiorati

“Una volta scoperto il classico non si può tornare davvero nel moderno, non per la crociera e per il gusto di navigare, se non altro. È un mondo totalmente differente, con un sapore diverso… dalla comodità che si ha a bordo fino alla navigazione stessa, con 20 tonnellate di scafo che sfondano le onde senza sforzo… È un’altra filosofia…”

Un Hallberg Rassy 45 in navigazione con mare formato

Un’ode, se vogliamo, a quello che un po’ sono tutte le Classic Boat, e ancor di più i bluewater di una volta, scafi vivi e marini, soprattutto, ormai pregni di storie ed esperienze che, inevitabilmente, ci legano a loro in modo particolare e inimitabile.

Mirar

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2 commenti su “Mirar, un Hallberg Rassy 45 speciale (per il GDV soprattutto)”

  1. Ho navigato su HR 49 per tre estati. Bellissima barca, sicura, comoda, ammirata quando si entrava in porto. Mai un problema sia con poco vento che in situazioni spinte. Bella barca.

  2. Ho avuto anch’io un HR 45 con 3 crocette e cappottina rigida . Una barca eccezionale. La rimpiango tanto. L’ ho lasciata per limiti di età. ( mia)

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