Luna Rossa, il giorno dopo brucia ancora: l’analisi di una sconfitta che fa male
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Vogliamo partire da una premessa: il Giornale della Vela vuole ringraziare Luna Rossa per averci regalato un’altra volta un sogno. Siamo sicuri che ieri e oggi in Italia ci siano state tante persone che si sono avvicinate al mondo della vela grazie a Luna Rossa, tanti giovani che si sono lasciati ispirare dalle gesta della barca italiana. Non vediamo l’ora quindi di conoscere quali saranno i prossimi capitoli di questa storia.
Da ieri pomeriggio però sentiamo quest’aria malinconica da sogno che svanisce, è difficile mascherare la delusione per l’esito della finale contro Ineos Britannia, il carico di aspettative era anche questa volta molto importante.
Ci siamo confrontati a lungo in redazione su che taglio dare al Processo alla Coppa ieri, con la voglia di provare ad analizzare anche sulle pagine web del nostro giornale quali siano state le dinamiche che hanno portato all’uscita di Luna Rossa da questa Coppa America. Non pretendiamo di dare risposte, quelle potranno darle solo i protagonisti, cerchiamo però di dare una nostra lettura a quello che è accaduto.
Fragilità della barca e sfortuna
Delle performance della barca parleremo tra poco, qui però proviamo a capire quanto realmente la presunta poca affidabilità della stessa abbia influito sulla campagna di Luna Rossa e quanto invece non si sia messa di mezzo un po’ di sfortuna.
Andando ad analizzare le regate perse da Luna Rossa per avarie, due (una alle preliminari) sono da attribuire a problemi del software che muove gli arm, un componente che non è sotto il diretto controllo del team essendo One Design e fornito a tutti uguale. Un ritiro è stato causato dalla rottura del carrello randa, e in questo caso si può immaginare un problema dovuto alla fatica dei materiali o a una valutazione strutturale che ha mostrato una falla in corso d’opera.
Un altro ritiro, questo in finale, è stato causato dalla rottura delle stecche, e forse qui un po’ di sfortuna ha giocato la sua parte. Infine la terribile ingavonata è costata un altro punto contro Ineos, su questo l’equipaggio ha ammesso di avere commesso un errore di manovra (poco dopo un problema tecnico ancora all’arm). Diciamo che Luna Rossa non è stata fortunata negli episodi, ma questi punti persi non sono tutti da attribuire alla sorte avversa.
L’attitudine al rischio
Lo scriviamo da tempo, ma in realtà si tratta di una regola base della Coppa America moderna: chi non rischia, alla fine non vince. Rischiare in una sfida all’America’s Cup significa osare prima di tutto da un punto di vista progettuale, e poi nelle scelte degli uomini in ogni singolo reparto del sindacato, oltre che nell’approccio generale alla campagna.
Nella scorsa Coppa America fatale è stato a Luna Rossa un approccio progettuale troppo conservativo: il secondo AC 75 messo in acqua si differenziava poco dal primo e le appendici a Y si sono rivelate troppo lente rispetto a quelle a T, con pochissima superficie, dei neozelandesi.
In questa Coppa invece Luna Rossa ha osato, e tanto, sul progetto, puntando su una barca con ridotta superficie esposta, con appendici a T che si sono rivelate efficaci e veloci, e con un pacchetto generale foil-barca-vele-sistemi che sembrava funzionale molto bene. Dai numeri che abbiamo analizzato con Federico Albano al Processo alla Coppa si evince come Luna Rossa, soprattutto di bolina, fosse una delle barche più veloci della flotta, forse anche più di Team New Zealand nei Round Robin.
Non lo era allo stesso modo in poppa, ma complessivamente stiamo parlando di una barca che aveva le carte in regola per giocarsela con tutte le altre.
Ha osato meno la sfida italiana sulla scelta dell’equipaggio, optando per il criterio dell’esperienza. Bruni, Spithill, Tesei e Molineris, erano tra i membri del sailing team riconfermati della scorsa Coppa e quelli con più esperienza dentro Luna Rossa. Max Sirena ha voluto inserire delle forze fresche come Marco Gradoni, Vittorio Bissaro e Ruggero Tita, che nelle preliminari di Jeddah sugli AC 40 se l’erano giocata alla pari con i mostri sacri neozelandesi, a conferma della bontà della scelta.
La campagna però non è stata impostata prevedendo un loro ruolo nel sailing team che sarebbe stato schierato nella Coppa. Lo si vedeva anche nelle ore di navigazione che venivano registrate nei report del Recon: sull’AC 40 e il Leq 12, Tita, Bissaro e Gradoni hanno navigato un buon numero di ore, meno sul 75. Di Tita sappiamo che il suo impegno olimpico lo ha tenuto lontano dagli allenamenti con Luna Rossa.
C’era forse un altro modo per provare a gestire il due volte oro olimpico? Non sta a noi dirlo, ma è stato scelto di puntare su chi dati alla mano avrebbe avuto complessivamente a disposizione più ore di lui al timone della barca.
Su Marco Gradoni invece si sapeva fin dall’inizio che la sua collocazione più probabile sarebbe stata verso l’equipaggio Youth, dove ha brillato contribuendo alla vittoria del team.
Resta l’incognita Vittorio Bissaro: il talento, già campione del mondo del Nacra 17, non è stato inserito neanche nelle rotazioni dei trimmer e gli sono state concesse un numero ridotto di ore sull’AC 75. Non possiamo giudicare, non avendone le competenze, il motivo tecnico di questa scelta, ma nel suo caso c’era la possibilità di inserirlo quanto meno nelle rotazioni con gli altri due trimmer, essendo libero dalla campagna olimpica che aveva interrotto. Bissaro, che ha un’identità da timoniere/tattico, oltre a essere un mago del foil e ingegnere aerospaziale, avrebbe potuto dare un contributo multi skills all’equipaggio.
Complessivamente possiamo forse dire che l’attitudine al rischio, nelle scelte del sailing team, è stata più modesta rispetto all’approccio progettuale.
Partenze e coaching
Il gioco con gli AC 75 è talmente complesso che non ci permettiamo di dare valutazioni tecniche sulle partenze. Ci limitiamo a osservare che lo schema di pre start proposto da Luna Rossa è stato quasi sempre il medesimo durante la finale e in generale durante la Louis Vuitton Cup. Alla vigilia dell’ultimo match il trimmer Andrea Tesei nelle interviste post regata aveva ammesso: “loro hanno imparato a leggere le nostre mosse e fanno qualcosa di diverso, dovremo cercare di studiare qualcosa anche noi”, ma nella regata decisiva non è arrivato un approccio differente.
Max, un leader silenzioso
Max Sirena ha, legittimamente, deciso di centellinare le interviste con i media. Le dichiarazioni di Sirena che abbiamo ricevuto, durante tuta la Coppa, sono state quelle realizzate in video, o nei comunicati ufficiali, dall’ufficio stampa di Luna Rossa, e diffuse uguali per tutti i media.
Il Direttore del team ha parlato qualche volta con le televisioni, quasi mai con la carta stampata, e ha lasciato tutte le conferenze stampa ufficiali a Bruni e Spithill e le interviste post regata a loro e agli altri membri del sailing team. Alla stampa è stato concesso un breve incontro informale alla vigilia dell’ultima regata. Ci aspettavamo forse che nell’ultima giornata Max andasse in zona mista una volta arrivato a terra, ma sono stati Spithill e il cyclor Rossetti ad arrivare ai microfoni.
Rispettiamo la scelta di Sirena, ci sarebbe piaciuto che nelle giornate difficili proteggesse di più e i suoi e risparmiasse loro la lunga zona mista di fine giornata. Tra televisioni e carta stampata, per i velisti le interviste durano oltre 1 ora, e sono comunque un dispendio di energie mentali soprattuto quando in acqua non è andata bene e devi ripetere a ogni singolo cronista quali sono stati i tuoi errori. Anche perché, dopo 1 ora di via crucis davanti ai media, iniziano i debriefing in vista delle regate successive, e la gestione delle energie mentali e fisiche, dato l’impegno che impongono queste barche, è rilevante.
Abbiamo elogiato Max quando lo abbiamo visto salire in barca armato di nastro, il primo a sporcarsi le mani per rimettere Luna Rossa in corsa, da vero leader. Avremmo fatto lo stesso nel vedergli fare da scudo a Bruni e Spithill nelle giornate più toste, provando a chiudere in una bolla i due timonieri e risparmiando loro un po’ di energie.
Da tifosi ci abbiamo creduto anche questa volta e continueremo sempre a farlo, ringraziando la famiglia Bertelli e quella Prada, Max Sirena e tutto il team, per quello che hanno fatto per la vela italiana negli ultimi 25 anni e per quello che continueranno a fare.
Ci piace però immaginare che dentro Luna Rossa stamattina tutti si siano svegliati, e non appena messi piede a terra abbiano pensato: adesso ci siamo rotti le scatole di perdere.
Mauro Giuffrè
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52 commenti su “Luna Rossa, il giorno dopo brucia ancora: l’analisi di una sconfitta che fa male”
Analisi perfetta ed equilibrata. Condivido in pieno.
Complimenti per l’articolo, in effetti non solo io ma sicuramente tutta la tifoseria di Luna Rossa si aspettava un finale più grintoso contro i Britannici. Dopo le due sconfitte mi aspettavo dai nostri una reazione più aggressiva, già la partenza a sfavorevore è stato un presagio alla disfatta. INEOS dal loro punto di vista presumo che volevano vincere la prima per timore di un recupero dei nostri. Tanto dì cappello a tutto il Team di Luna Rossa, sono cresciuti tantissimo in pochi anni, questo la dice lunga sulla prossima competizione, un saluto a lei e alla redazione.
Non capisco perché nelle prime regate LR era velocissima, poi non più mentre gli inglesi miglioravano costantemente, non credo che sia dovuto solo all’equipaggio.
Tutto giusto e tutto condivisibile. Ma… La mia domanda è: come è possibile che una barca così avanzata come LR ed un equipaggio pieno di campioni abbia fatto una serie così grossolana di errori? Come è possibile sbagliare per tre volte il fiocco, perdere tutte le partenze non capire mai su quale lato del campo di regata andare?Ma soprattutto come è possibile che di fronte all’evidenza di valutazioni sulla gestione della regata non appropriate , un Team così prestigioso e competente non abbia saputo prendere contromisure ed abbia continuato a perpetrare gli stessi errori? le ultime tre regate dimostrano che , a mio parere , è successo qualcosa all’interno del Team che ne ha in parte determinato le prestazioni. Con tutto il rispetto e per la bravura degli inglesi ai quali non possiamo che inchinarci. Le parole di Spithill subito dopo la regata persa e con essa la finale sono rivelatrici di i un clima non sereno e quelle di Bertelli che in pratica ha pensionato Bruni sono , sempre a mio parere, molto significative e lette tra le righe estremamente critiche al di là dei complimenti e ringraziamenti di rito. Probabilmente mi sbaglio. Voglio credere di sbagliarmi… Tuttavia… Buon vento a tutti
Condivido a pieno la critica e i dubbi … per quanto la barca abbia avuto qualche problema di troppo aveva dimostrato di essere uno scalino più superiore alle altre … ma la sequenza di errori (tra i quali alcuni molto banali) fatta dal team ne ha determinato l’uscita anticipata. A mio parere Bruni aveva già dimostrato nella scorsa edizione di non essere completamente all’altezza di questa competizione in quanto messo sotto pressione spesso sbagliava ,..
Rimane un amaro forte perchè c’erano veramente le carte in tavola per portare a casa la coppa …e invece si torna a casa con nemmeno la Louis Vuiton cup dopo che questo torneo è stato completamente dominato da LR.
Secondo me ineos aveva in veros vantaggio e sicuramente più leggera di luna rossa quindi con più accelerazione per questo le ali sono più corte sostengono qualcosa di più leggero
Grazie Mauro sia.per questo che per tutte le puntate de Il Processo. Purtroppo le aspettative erano molto molto alte,forse troppo. Vidi a metà agosto un’intervista a Sirena in studio che francamente non mi aveva lasciato buona impressione. Deciso e convinto con le parole ma tutt’altro era l’atteggiamento del corpo. Può essere che sapesse che la barca aveva “limiti” di miglioramento? Non lo sapremo mai. Speriamo che Luna Rossa si ripresenti alla prossima Luis Vuitton Cup con equipaggio rinnovato ed un progetto di barca vincente
Partiamo dalla presunta affidabilità della barca: sono prototipi condotti al limite. La rottura della stecca e del carrello, vuol dire che non hanno lascato quando c’era troppo carico. L’ingavonata, bravi Ineos a chiudergli in faccia il gate. Responsabilità collettive di timonieri e trimmer. Le barche erano equilibrate ed abbiamo visto delle belle serie con American Magic e Ineos. È mancata ancora una volta la testa. Troppi partenze sbagliate, gli errori nell’interpretazione del vento e scelta del fiocco… Gli hanno dato lezioni di match race con queste barche dove si decide tutto nel pre partenza e al primo incrocio. Punto. Spit irriconoscibile, Bruni il solito fenomeno individualista, lo dico da quattro anni che non lo vorrei mai a bordo. Sì, è mancato il coraggio di mettere da parte i rapporti personali e cambiare equipaggio. Peccato, perché la barca c’era e TNZ questa volta non è imbattibile. Consoliamoci con la vittoria della youth Anerica’s e si riparta da lì.
Brutale ma ineccepibile commento.
Condivido dalla posizione di mero spettatore.
Provo a partire da un’altra punto di vista per capire la sconfitta di Luna Rossa.
La possibilità di avere praticamente tutta la telemetria e le conversazioni di bordo a disposizione a tutti i team ti rende nudo, privo di segreti. E questo ricorda molto le battaglie legali dove la legge non è uguale per tutti, contano soprattutto le risorse messe in campo, in ultima istanza i soldi.
L’avete accennato anche nelle trasmissioni, in F1 questo è inconcepibile. È vero che si possono sentire le comunicazioni tra pilota e muretto ma non i suoi pensieri. Se senti i timonieri e i comandi ai trimmer è come entrare nella testa del pilota.
Studiare la telemetria ti aiuta a migliorare per vincere il tuo avversario dove è debole, non dove pensi sia debole. Vorrei sapere quante ore di super computer hanno usato per sconfiggerci.
Seguo da tanto le edizioni di Coppa America, questa è diventata un po’ noiosa, assomiglia molto a Montecarlo. Dopo la partenza si guarda direttamente il finale. avete provato a guardare gli highlights? Brevissimi e poveri.
Se non si mette un limite ai soldi, conterrà solo la partenza, avremo delle piatte regate senza sorpassi. E si pregherà che qualcuno spacchi, faccia un touch down, o qualsiasi altra cosa non sportiva per vincere.
Luna Rossa risorgi, abbiamo ancora molto da dire a questo mondo della vela
La mia impressione è che ci si sia impantanati nella retorica del “fare meno errori degli altri ” fissandosi a voler perfezionare sempre lo stesso processo (vedi partenze) senza cercare di vedere soluzioni alternative. Mi sembra che si sia deciso di seguire il playbook e sempre solo il playbook, senza lasciare spazio alla necessaria valutazione delle azioni dell’avversario. Alla lunga non ha poi pagato.
Peccato perché questa barca era davvero un missile in tutte le condizioni e nutrivo una fiducia fortissima….mi ero pure organizzato per evitare/cancellare/spostare tutte le riunioni di lavoro tra le 14 e le 16 (un lavoraccio 😅)
Comunque ci sono 3 buone notizie guardando al futuro:
1. Luna Rossa ci sarà
2. Abbiamo un team di fenomeni con cui lavorare (Max Sirena o chi per lui dovrà “solo” trovare il modo di farli lavorare assieme)💪
3. La prossima AC sarà tra soli due anni (speriamo) quindi meno astinenza del solito 😎
Grazie LRPP per tutte le emozioni e…. buon vento a tutti noi.
Continuate a lottare…è stato davvero bellissimo..anche x mè che non conosco la VELA….mi appassionate tantissimo…testa bassa e lavorare!… coppa America parlerà ITALIANO!!!!…COMPLIMENTI!
Pur non essendo un esperto, Ineos mi è sembrato più affidabile con minori rotture e spesso migliore nella manovrabilità, con manovre piu snelle e ripartenze piu accelerate, angoli piu stretti e VMG superiore, a volte visibili pure ad occhio nudo. Luna Rossa più veloce solo di bolina, ma molto più lenta di poppa.
Sui TEAM non avrei dubbi, nettamente migliore Ineos, con minori errori nelle manovre, fluidità e ripartenze nelle strambate e scelte di campo di regata, oltre alle partenze sempre in testa ed alla concreta, pratica ed intelligente consuetudine di coprire l’avversario non appena in testa, cercando di navigare col suo stesso vento, lasciandogli poco spazio di rimonta.
Ho visto con i miei occhi, Luna Rossa essere davanti ed andare a cercare vento migliore, per poi incrociare dietro, lamentandosi scioccamente di essere stati sfortunati, per gli imprevisti cali o giri di vento. Questo proprio non lo capirò mai.
In ogni caso, grazie e complimenti al Team Luna Rossa, ma sportivamente gli onori al merito, per me vanno ad Ineos Britannia.
Alla prossima, con cari saluti a tutti.
Di vela so soltanto qualcosa però alcune cose non si capiscono proprio. In gara-11 Luna Rossa fa una pre-partenza aggressiva ed efficace. Poi in partenza si vede una barca timida ed arrendevole! Non credevo ai miei occhi! Uno che si chiama Spithill può partire così in una gara che vale tutto?
Ho visto con i miei occhi, Luna Rossa essere davanti ed andare a cercare vento migliore, per poi incrociare dietro, lamentandosi scioccamente di essere stati sfortunati, per gli imprevisti cali o giri di vento. Questo proprio non lo capirò mai.
Sono velista da diporto (non solo della domenica…), ma non mi permetto di fare considerazioni tecniche, né di altro tipo, perché questa vela è tutta un’altra cosa.
Comunque, condivido pienamente le tue considerazioni: sia di bolina, sia di poppa, stringevano più di noi, facendo meno strada e più velocità. Più bravi di noi!
Concordo pienamente parti male e più lento, quella volta che sei davanti, non copri mai l avversario dietro. QUANDO SEI Tutti amici, senza autocritica e decisioni drastiche va bene x regata di circolo domenicali.MA C…O QUI SIAMO IN COPPA AMERICA.
Ah, un’altra cosa: nella scorsa coppa America, sono stati fatali tre errori di Bruni che “ha perso la brocca” nel vero senso della parola: un suo errore coi foil, unico che ha ammesso; la famosa litigata con Spit che era in controllo e voleva tenere la marcatura e lui lo ha scavalcato e deciso di splittare e finito in un buco, unico sorpasso in tutta l’edizione; l’imperdonabile jibe con un lato di vantaggio, sulla stessa boa dove era cascata TNZ, invece di fare una virata in più e poggiare sull’altra per mantenere il volo. Andava sbarcato allora, è stato il problema da risolvere a chi dare la seconda ruota e si è ripetuto in semifinale con American Magic.
Tutto giusto, e da 3 anni che li ripeto anche io la colpa e dei timonieri e il restante di max che non avuto il coraggio di cambiare.
Commento perfetto. Abbiamo perso da polli colpa di Spotjill che non ha vinto partenze, Bruni festival degli errori, Sirena che li ha tenuti e di Bertelli che doveva cacciarli tutti.
Facile parlare in mare e in queste regate le decisioni devono essere prese al momento….. Avvolte sbagli avvolte indovini, ricordiamoci che non eravamo soli c’erano anche equipaggi molto forti. Ma questo non allevia il dolore di aver perso credo che questa era la volta buona.,
E che foese Max doveva osare di più… Ho visto ho visto i nostri timoniere un po’ spenti anzi molto ci voleva un po’ più di rabbia grinta e meno paura di sbagliare. Forza LUNA ROSSA GRAZIE PER AVERCI FATTO SIGNARE
Verissimo …quoto tutto! In questa edizione almeno Bruni non doveva partecipare … non era all’altezza. E rimane il rammarico perchè la barca nonostante qualche problema di affidamento di troppo c’era … soprattutto contro NZ …. e invece ci siamo fatti un autogoal da soli … e adesso bisognerà partire tutto da capo …
Lancio una provocazione, come facciamo a dire che l’equipaggio inglese è così solido quando non è mai realmente stato messo alla prova? Allo scorso giro erano andati parecchio nel pallone e cmq fino ai round robin di questa edizione gli esperti si dichiaravano stupiti da come Ben fosse sottotono.
Sono un profano di vela ma da profano VEDENTE si è notato ineos puntare sempre il più possibile le boe, luna Rossa anche quando era sullo stesso lato quindi con vento simile solo qualche metro dietro, aveva sempre un inclinazione diversa e sfavorevole, perché? Manico dei timonieri?
Poi molte strambate e virate in più quindi più metri rispetto a ineos a mio modesto parete a volte inutili
Sì, sei evidentemente un profano. In tal caso però come fai a direi virate e strambate inutili? A bordo non c’erano affatto profani e la vela è uno sport complesso
Bell’articolo, equilibrato e molto informativo per chi, come me, non era al corrente di situazioni visibili solo a chi sul posto. Il sogno deve continuare e l’auspicio è che a tutti i livelli nel team si faccia una analisi dettagliata dei motivi del risultato e da li si riparta per la nuova campagna con rinnovata energia ed entusiasmo. Buon vento a tutti!
col senno di poi tutti avrebbero già cambiato gli helm…coraggio a prendere ste decisioni. luna rossa aveva dei limiti di manovrabilità in strambata accelerazione risibile….gli avete mai visto fare un 360°?
Concordo con Francesco .
(il fiocco piccolo sconcertante ) come le partenze scontate .
Le rotture dovute a qualche errore di progettazione ? Equipaggio non pervenuto . Mi dispiace ma comunque ognuno la vede a modo suo.
PS . Regole ? il campo di regata è apparso non adatto alla velocità degli AC75 chi parte prima arriva prima e copre l’altro. Quasi senza alcuna possibilità di superare , regole stucchevoli ? Era meglio nel 1851 !
…e TNZ ride !
Forse…con una luna un po’ meno rossa e dunque magari un po’ più baciata dal sole (siamo la nazione del sole più che della luna, o sbaglio?) riusciremo a portare in Italia l’ ameriga coppa (tra tutti questi anglosassoni Vespucci saprebbe come tracciare una rotta nuova 🌝…). In ogni caso grazie a coloro che ci hanno creduto e ci crederanno ancora !!!
Ho letto i commenti fin qui. Tutto giusto, o forse no. Personalmente le ho seguite tutte le Louis Vuitton e America’s Cup. A parte lo scempio dei cat, questi derivoni sono velocissimi, si, e fanno spettacolo, ma personalmente ho nostalgia della grinta di Paul Cayard e di Russell Coutts, ma soprattutto mi manca vedere il capo inclinato di Dennis Conner al timone, con i suoi capelli corti tra nuca e collo, il suo segreto per “sentire il vento”. Alla prossima avventura.
Mi sembra che il duo di Ineos ha studiato e messo in atto una tattica di prestart un po’ innocativa, con l’idea di ritardare tramite un circling (anche intorno alla boa) per poi piombare veloce su LR e strambargli davanti. Questo ha spesso messo in difficoltà LR. Viceversa i nostri hanno ripetuto sempre un po’ lo stesso schema. Vedremo cosa inventeranno i Neozelandesi.
In realtà 1 partenza Luna Rossa l’ha vinta contro Ineos….quella in cui hanno fatto “corpo a corpo” e si sono piazzati davanti alla loro prua….Ben ha chiesto la Penalità per ingaggio che gli è stata negata…! Vi ricordate com’è finita quella Regata e chi l’ha vinta??
È risaputo che il Timoniere inglese è “irascibile”…ma non è stato stuzzicato affatto facendo delle partenze “anonime” e sulla difesa anziché attaccare.
La barca c’era…i timonieri no!!! Spithill senza balle e Bruni che vuole fare il fenomeno con i soldi degli altri!!!
Non è un po’ ingeneroso questo commento?
Facile parlare in mare e in queste regate le decisioni devono essere prese al momento….. Avvolte sbagli avvolte indovini, ricordiamoci che non eravamo soli c’erano anche equipaggi molto forti. Ma questo non allevia il dolore di aver perso credo che questa era la volta buona.,
E che foese Max doveva osare di più… Ho visto ho visto i nostri timoniere un po’ spenti anzi molto ci voleva un po’ più di rabbia grinta e meno paura di sbagliare. Forza LUNA ROSSA GRAZIE PER AVERCI FATTO SIGNARE
Buongiorno parlo da velista scarso, mi spiace davvero non abbiano puntato su Tita/Gradoni che son nati sulle barche “volanti”, na giustamente l’esperienza …..degli altri due nel macth race.
Le ragioni della sconfitta sono sicuramente molteplici quindi non ce ne è una prevalente, a me sembra che viste le prestazioni iniziali si sia rimasti un po troppo sugli allori mentre Ineos ha migliorato molto, dovevamo essere un po meno confidenti e rispondere alle modifiche tecnico tattiche degli altri.
Spesso è stato fatto il paragone tra AC75 e F1. Bene, se osserviamo le nuove generazioni di piloti in F1 vediamo che già da rookie vanno più veloci dei veterani. È successo con Leclerc vs Vettel, Verstappen vs Ricciardo, Russel vs Hamilton, Colapinto vs Albon e altri ne verranno.
Sono convinto che lo stesso sarebbe avvenuto nel confronto Tita vs Bruni nonostante le olimpiadi.
Max Sirena doveva prendersi questa responsabilità. Doveva affrontare il punto dopo almeno due campanelli di allarme: le due sconfitte contro Ineos dove LR ha perso il primo posto nel round robin e la semifinale con AM che appena Genovese ha preso fiducia stavamo mettendo a rischio.
Non è detto che la prossima coppa sarà come questa quindi un grave errore.
Vedremo se i neozelandesi perderanno tutte le partenze che contano.
Visto che parliamo di F1 diciamo che Lr è stata come la Red Bul … la macchina c’era ma non l’equipaggio …. infatti Verstappen ha fatto cose pazzesche mentre Perez a campi … si puntato solo sulla barca ma bisogna cambiare passo anche con l’equipaggio … le tue parole “Non è detto che la prossima coppa sarà come questa quindi un grave errore” sono parole sante …
Non so se è meglio vincere la Youth oppure finalmente la tanto inseguita Coppa America (25 Anni!!!)… di sicuro son scelte che si fanno, tutto è dettato da scelte……ma dopo che Gradoni-Tita han dimostrato a Jeddah di potersela giocare alla pari coi mostri sacri beh, un minimo in più bisognava pensarci e forse osare, nel reparto che s’è rivelato essere il più conservativo di tutto il progetto fin troppo spinto in tutte le sue parti, visto che il duo Spithill-Bruni s’è rivelato un po’ spompo e un po’ troppo prevedibile per una vecchia volpe come Ben Anslie…..lo so benissimo che dal divano di casa è tutto più semplice, ben più complicato è il ruolo di Max Sirena.
Tutto giusto e tutto condivisibile. Ma… La mia domanda è: come è possibile che una barca così avanzata come LR ed un equipaggio pieno di campioni abbia fatto una serie così grossolana di errori? Come è possibile sbagliare per tre volte il fiocco, perdere tutte le partenze non capire mai su quale lato del campo di regata andare?Ma soprattutto come è possibile che di fronte all’evidenza di valutazioni sulla gestione della regata non appropriate , un Team così prestigioso e competente non abbia saputo prendere contromisure ed abbia continuato a perpetrare gli stessi errori? le ultime tre regate dimostrano che , a mio parere , è successo qualcosa all’interno del Team che ne ha in parte determinato le prestazioni. Con tutto il rispetto e per la bravura degli inglesi ai quali non possiamo che inchinarci. Le parole di Spithill subito dopo la regata persa e con essa la finale sono rivelatrici di i un clima non sereno e quelle di Bertelli che in pratica ha pensionato Bruni sono , sempre a mio parere, molto significative e lette tra le righe estremamente critiche al di là dei complimenti e ringraziamenti di rito. Probabilmente mi sbaglio. Voglio credere di sbagliarmi… Tuttavia… Buon vento a tutti
Mi sembra un film già visto in F1 nel team Ferrari: orfani meccanici che di rompono, affidabilita generale scarsa e ostinazione assurda a non cambiare niente con tante nuove leve che scalpitano e darebbeto l’anima per salire a bordo… leggi Kimi Antonelli finito alla Mercedes.
io penso che i nostri timonieri sono di altissimo livello ma dopo il duello con American magic abbiamo accumulato una stanchezza micidiale. e quando sei stanco non pensi a fare cose nuove ma ti fidi solo anche di andare col “pilota automatico” visti gli anni di esperienza pregressa. e quando sei stanco minimizzi gli errori e continui a dire gli analizzeremo nel de-briefing; si vedeva ad occhio nelle interviste post regata, anche in quelle vinte, che sia bruni che soprattutto Jimmy avevo uno sguardo spento, non vivace. L’errore di Sirena è stato non avere previsto almeno uno (se non due) timonieri pronti a subentrare (e quindi con ore di prove sugli ac 75), spero che lo stesso errore non si ripeta in futuro e non ci siano solo Tita e Gradoni ma almeno due riserve valide. E poi è stato chiaro a tutti che, nonostante errori, partendo avanti si vinceva allungando di bolina e soffrendo di poppa, mi chiedo cosa hanno fatto i Presti’ e gli altri allenatori a terra per consigliare a Jimmy almeno due partenze alternative (una da dx e una da sx)… avrebbero dovuto lavorarci giorno e notte secondo me. per ultimo vorrei sapere chi sono i metereologi che a 30 minuti dalla partenza ancora non hanno chiaro come saranno onda e vento. spero comunque che Jimmy ci ripensi, almeno per restare come allenatore a terra.
Soluzione x avere più che una speranza per vincere la Coppa America, via tutte le “cariatidi” italiane e soprattutto straniere, visto i CLAMOROSI errori in tutte le partenze e altri errori sempre CLAMOROSI di conduzione, e spazio ai giovani fenomeni nazionali che ne abbiamo a josa, vedi la “piccola” Coppa America vinta .
Articolo equilibrato e giusti gli appunti fatti.
Sull’equipaggio credo che Spithill fosse stanco di essere stato esiliato 3 anni a Caprera… scusate Cagliari… e la sua testa era già proiettata sul futuro lavoro di manager del team ITA in SailGP, alla maniera di Grant Dalton.
Di Bruni ho solo visto prostrazione e stanchezza mentale.
In ultimo mentre su Ineos uno a comandare c’era, cioè sir Ben, su LR non si capiva se a comandare fosse Bruni oppure doveva chiedere il permesso a Jimmy.
La barca molto bella e filante ma forse è mancata innovazione nel forma aerodinamica dello scafo… non servono più gli architetti navali visto che queste barche viaggiano sempre fuori dall’acqua e solo i foils navigano appena sotto la superficie del mare.
Cmq un grosso GRAZIE al team Luna Rossa Prada Pirelli che cinha portato sul tetto del mondo della sfida velica.
Articolo bellissimo ricco di stima e affetto nei confronti di tutto il team. Affetto e stima che proviamo anche noi tifosi, velisti e non che amiamo le sfide, comunque il mare e soprattutto Luna Rossa che non e’ soltanto simbolo di una Italia vincente ma tanto e tanto di più. Quindi il nostro grazie e rispetto soprattutto a chi e’ sceso in mare mettendoci la faccia. Quanto alle critiche io distinguerei il parlare per parlare da quelle costruttive dalle quali si può riflettere e trasformare una sconfitta in una futura vittoria. Certo nelle partenze abbiamo spesso floppato, sempre uguali e troppo prevedibili. Certo le scelte del fiocco opinabili quantomeno ma soprattutto ho notato una gerarchia verticale che ormai non si usa più in alcuna azienda. Chiunque parlasse le parole erano sempre le stesse. Imposte? Non lo so. A mio avviso paghiamo anche questo. Un abbraccio e sempre forza Luna Rossa ❤️
Condivido l’articolo, sia nella forma (molto garbata ma chiara) sia nella sostanza (i punti focali sono quelli, c’è poco da girarci intorno…), Bravi come sempre. Complimenti, siete stati dei magnifici compagni di un viaggio bellissimo…. Sapere che non potrò palpitare per LR per i prossimi n anni (n=2?) mi rattrista moltissimo…
Pur rinnovando la mia stima per grandi campioni come Checco e Spithill e nonostante i problemi vari di rotture che credo possano capitare, indipendentemente dalla affidabilità della barca, personalmente ho visto, soprattutto nelle ultime regate una Luna Rossa troppo poco aggressiva con un atteggiamento lontano dal match race. Oltre alle partenze dove “spingere l’avversario” significa, secondo me, SPINGERE, non andargli dietro con i due foil in acqua, mi chiedo come si possa sperare di avere la meglio decidendo di fare una prima virata 10 secondi in anticipo rispetto all’avversario (senza attendere che sia arrivato al boundary e provando quindi a portarlo all’orza o a metterlo in difficoltà con una virata ravvicinata) condannandosi così ad un primo incrocio con una virata in più… Questa tattica proprio non la riesco a capire.
Se proprio ci tieni ad andare sulla destra, piuttosto che fare questo, meglio partire appena dietro, con le mure a sinistra, ma in velocità , e arrivare all’incrocio con una virata soltanto…
Boh….magari mi sbaglio…
Da profano appassionato di LR, posso solo dire che la mia amarezza deriva dal fatto che, quando ho visto Luna, tenuta insieme dallo scotch dopo essersi quasi inabissata, battere Ineos raggiungendo, così rappezzata, i 102 km/h, ho pensato che per Ineos l’indomani non ci sarebbe stato scampo. E invece….
LR era una barca ottima. Ha avuto le sue chance ma no le ha sfruttate. Avrebbero dovuto essere più aggressivi in partenza e puntare sulla velocita sul lato di bolina nei primi incroci.
Per quanto riguarda il format di regate, le AC75 promosse, ma se si volesse aumentare lo spettacolo ci vorrebbe un campo di regata allargato e una navigazione minima di +30 min.
Forza luna Rossa e largo ai giovani.
Saluti
L’Americas Cup è ora come la F1 e richiede competenze e capacità non banali.
Il Manager: un ex-prodiere, con un ego gigante e permaloso forse non è il giusto condottiero, mancando delle necessarie competenze tecniche. Oggi ci vuole un super tecnico che sappia comprendere le scelte del team di progettazione dialogando con loro alla pari e che, al contempo, sia un abile manager che sappia/possa assumersi le responsabilità di scegliere gli uomini (quando intravvede cedimenti e problemi in corso d’opera). E le avvisaglie ci sono state.
Luna Rossa: una buona barca, ma non abbastanza buona per vincere e poi fragile. Bella da vedere, ma un poco conservativa nelle scelte, rispetto ad altri team.
I timonieri: appannati, non all’altezza dei super campioni di alcuni altri team (non solo Ineos).
Aneddoto: Quando Spithill era al timone di Oracle e perdeva 8-1 da New Zealand, il CEO di Oracle “Russell Coutts”, salì sulla barca e la rivoltò come un guanto, per poi riconsegnare a Sphithill un missile (barca che per prima si alzò sui foil di bolina, quando nessuno, neppure New Zealand sapeva farlo). Russell Coutts è un Ingegnere, medaglia d’oro olimpica di Soling, ha vinto 5 America’s Cup ed ha 2 attributi come meloni (chiedere ad Ellison e a Bertarelli per referenze).
Per vincere: in F1 ci vogliono Adrian Newey alla progettazione e Verstappen alla guida.
Conclusione: a mio parere il miglior manager in Italia potrebbe essere Devoti, in quanto unisce capacità tecnica e manageriale ad abilità nautica. Certo non ha un carattere facile, non le manda a dire e temo che questo possa essere un problema … per Bertelli.
Ad ogni modo, non son io a mettere i soldi, né a far le scelte. Per cui grazie per averci dato alcune belle regate. Alla prossima.