Luna Rossa, l’impresa non arriva: inglesi in Coppa America 60 anni dopo
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Serviva una giornata perfetta a Luna Rossa Prada Pirelli, un’impresa sportiva, per ribaltare il 6-4 contro Britannia e Ben Ainslie e conquistare il diritto di sfidare Team New Zealand nella finale di Coppa America. L’impresa però non è arrivata, dopo una partenza tentennante Luna Rossa finisce nelle grinfie del Baronetto che fa quello che ha fatto in tutta la sua carriera e dove è maestro: non lasciare respiro all’avversario e applicare una tattica implacabile di match race che non ha lasciato possibilità agli italiani.
Ci si aspettava una partenza aggressiva da Luna Rossa ma Bruni e Spithill non variano di molto lo schema visto nelle altre regate. Gli italiani sembrano volere la destra, ma escono dalla linea con qualche metro di ritardo e dopo avere perso tanta distanza laterale.
Il primo bordo è già di difficoltà per i nostri, costretti a virare presto per non finire nei rifiuti inglesi. Al primo incrocio Ben Ainslie riesce a chiudere la porta per pochissimo, ma di li in poi aumenta gradualmente il vantaggio fino a mettersi in posizione di sicurezza.
L’unica vera opportunità di rientro Luna Rossa l’ha nella terza bolina, a seguito di due virate non eseguite benissimo dagli inglesi. Luna Rossa si rifà sotto, ma ancora una volta manca quella mezza lunghezza in avanti per potere uscire dalla marcatura asfissiante del Baronetto.
Di li in poi Britannia la chiude, virata su virata, strambata su strambata, fino a un traguardo che per loro manca dal lontano 1964, ultima volta in cui un team inglese prese parte alla Coppa America. Ad aspettarli dal 12 ottobre c’è Emirates Team New Zealand, per un AC match assolutamente inedito.
Luna Rossa torna a casa con un grosso carico di rimpianti, anche e soprattutto riguardanti questa finale. Pesano drammaticamente le due regate perse per avarie, ma nell’economia generale della sfida incidono anche le tante partenze poco aggressive, vinte raramente, ultima quella di oggi.
Il rimpianto ancora più grande è anche un altro: forse mai come questa volta Luna Rossa aveva una barca molto competitiva e vicina a essere la migliore tra quelle di tutti i team, cosa che forse non era avvenuto in passato. Una barca molto performance ma che ha mostrato qualche fragilità, alle quali si sono sommate anche quelle di un equipaggio che ha lasciato qualche errore di troppo per strada. Ci sarà tempo per le analisi, per capire cosa e quando poteva essere farsi meglio o diversamente, ma resta l’amaro della sensazione di avere sprecato una grande occasione.
Ne parliamo alle 18,30 al Processo alla Coppa con Luca Bassani, Giovanni Ceccarelli, Simone Malagugini, Federico Albano e Ida Castiglioni.
Mauro Giuffrè
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9 commenti su “Luna Rossa, l’impresa non arriva: inglesi in Coppa America 60 anni dopo”
analisi perfetta e garbata. complimenti e onore agli inglesi
Concordo sull’analisi; l’equipaggio Inglese ha sfoderato una marcia in più ; servirà comunque a trarne una grande esperienza per migliorare ancora….abbiamo comunque perso con onore e la nostra barca resta una delle migliori al mondo
Nei round robin, Luna Rossa era sicuramente superiore a Ineos, ma in questa finale le barche erano sostanzialmente alla pari come velocità , la differenza l’ha fatta la maggiore affidabilità del mezzo e dell’equipaggio inglese.
Vedremo ora, cosa saranno capaci di fare gli inglesi, contro quelli che sono considerati i Maestri della vela, da 30 anni a questa parte.
Gli Inglesi a parità di posizione e di vento sono più veloci di un nodo e anche di più.
La loro condotta è stata perfetta e la loro barca non si è mai rotta.
Il loro timoniere oltre ad essere Baronetto è stato più in gamba dei nostri.
Morale: Amara sconfitta causata dalla nostra inferiorità.
Concordo con l’analisi di Murru: gli Inglesi nelle ultime regate hanno ingranato una marcia in più grazie a una grande esperienza ; abbiamo comunque perso con onore e ne trarremo esperienza per migliorare ancora; la nostra barca è comunque tra le migliori al mondo
Gli entusiasmi e le cocenti delusioni sono il sale dello sport (e della vita)!!
I nostri hanno lottato e fino all’ultimo ci hanno creduto. Hanno fatto riparazioni da veri marinai. Si sono meritati e si mediterraneo sempre il nostro tifo
Spero sia vero quel che ha detto Bruni alla fine, ovvero che Luna Rossa continuerà. Sicuramente questo era l’anno in cui avrebbero voluto tentare l’assalto alla coppa. Purtroppo la sperata rivincita con NZ non ci sarà.
Forse un po’ di fortuna è mancata quando le condizioni erano ottimali per vincere (bel vento e non troppe onde). Forse Bruni-Spithill non sono riusciti ad immaginare uno schema di difesa o contrattacco convincente alle partenze aggressive di Ineos. Hanno riproposto sempre la corsa verso il boundary e poi strambata per ritornare sulla linea. Comunque grande onore, mi hanno fatto divertire moltissimo dimostrando che questa classe può generare regate emozionanti quando le barche sono alla pari.
Nelle ultime tre regate la barca inglese, soprattutto di poppa, ha dimostrato di essere più performante; a mio modesto parere Luna rossa poteva prevalere solo partendo con qualche lunghezza di vantaggio, cosa molto difficile da attuare contro il baronetto.
Abbiamo praticamente perso tutte le partenze…e quindi perso la regata: praticamente tutto si giocava li.
Comunque il « baronetto » si é dimostrato superiore al nostro equipaggio.
Peccato, mai come questa volta ho avuto la sensazione di una occasione sprecata!