Checco Bruni: “Luna Rossa tornerà”. Intanto ecco chi è Ben Ainslie, il fuoriclasse che ci ha battuti
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“Grazie ragazzi, grazie del supporto che ci avete dato. Ci avete fatto emozionare. Luna Rossa tornerà… tornerà forte”. Con queste parole del timoniere dell’AC75 italiano Checco Bruni si conclude la 37ma America’s Cup di Luna Rossa Prada Pirelli, sconfitta dagli inglesi di INEOS Britannia di Ben Ainslie per 7-4 nella finale di Louis Vuitton Cup.
Gli fa eco, poco dopo, un amaro Max Sirena: “Questo è lo sport, c’è una squadra che vince e una che perde, dobbiamo fare loro i complimenti, ma Luna Rossa tornerà più forte”, è il sintetico commento del Team Director. Un James Spithill visibilmente emozionato forse mette un punto alla sua carriera in Coppa America: “Si forse sono giunto alla fine, vedremo, dietro di me ci sono tanti giovani ragazzi, nuove generazioni di grande talento e con tante skills, sono molto fiducioso per il futuro”.
Bravo sir Ben
Sarà duello finale tra gli inglesi, che persero la Coppa America nel 1851 e non la riconquistarono mai più e i neozelandesi, defender della “vecchia brocca”. Mentre Checco Bruni pronunciava, trattenendo le lacrime, quella frase (dando per scontato che Luna Rossa parteciperà alla prossima Coppa America), il baronetto sir Ben Ainslie, il killer delle partenze come lo hanno soprannominato, alzava al cielo la meritata Louis Vuitton Cup. Meritatissima la vittoria inglese, nulla da dire.
Chi è sir Ben Ainslie
Ma chi è il fuoriclasse che ha battuto Luna Rossa e che ora, dopo 60 anni dall’ultima finale a cui parteciparono i britannici, proverà a strappare la Coppa dalle mani di Emirates Team New Zealand?
Cominciamo col dire che Charles Benedict Ainslie, detto Ben, nato a Macclesfield nel 1977 in una famiglia di velisti (suo padre Roddy partecipò alla prima Whitbread, il giro del mondo in equipaggio), è il velista olimpico più forte di tutti i tempi.
L’oro vinto al cardiopalma negli ultimi 100 metri di regata alle Olimpiadi di Londra 2012 lo ha consegnato alla storia. Quarta medaglia d’oro olimpica consecutiva (tre nel Finn, una nel Laser) a cui si aggiunge l’argento ottenuto ad Atlanta nel 1996 tra i Laser: è lui il derivista più titolato nella storia della vela mondiale (Paul Elvstrom ha vinto “solo” quattro ori). Senza contare gli svariati titoli mondiali tra Laser, Finn e match-racing vinti. E le innumerevoli vittorie, partendo dall’Optimist, la barca sui cui ha iniziato a navigare vicino a Falmouth (dove i suoi vivevano in un cottage sul mare) compratagli di seconda mano dai genitori come regalo per Natale.
Il battesimo velico di Ben Ainslie
“Mi sono svegliato trovandomi davanti questo Optimist”, racconta Ainslie. “Non avevo mai visto una barca così piccola prima, ma mi hanno spiegato che era per bambini fino a 15 anni e che dovevo condurla da solo. Quindi non abbiamo perso tempo a metterlo in acqua. Abbiamo preso la barca, Opalong, fino alla spiaggia e l’abbiamo varata. C’era un pub davvero carino a circa 400 metri, era il posto dove i miei genitori uscivano con i loro amici. Mio padre ha semplicemente detto: ‘Tu esci. Noi andiamo al pub e ci vediamo lì per pranzo tra quindici minuti’. Non avevo mai navigato da solo prima. Avevo solo addosso il montgomery e gli stivali di gomma. Ho chiesto a mio padre: “Cosa succede se la barca scuffia?”. Lui ha risposto: “Oh, penso che tu debba appenderti alla deriva per radddrizzarla. Andrà tutto bene. Ci vediamo al pub”.
Il sogno Coppa America
Una volta che, a 35 anni, ha vinto tutto quello che poteva vincere sulle derive, Ainslie decide di rincorrere un sogno. Un sogno molto ambizioso. Riportare la Coppa America in Inghilterra. Quella maledetta brocca che, nella prima edizione della competizione sportiva più antica del mondo, gli inglesi misero in palio nel 1851 (la Coppa delle Cento Ghinee), persero contro gli americani e che mai più tornò alla corte di sua Maestà.
Il comeback su Oracle
D’altronde, dimostra subito di saperci fare in Coppa, nel 2013. Il baronetto sale a bordo di Oracle Team USA per la finale della 34ma Coppa America, rimpiazzando John Kostecki come tattico, quando la situazione era disperata. Gli yankee erano dati per spacciati ma sotto la guida di Ainslie sono riusciti a ribaltare il risultato da 1-8 a 9-8.
Poi fonda il Ben Ainslie Racing Team (BAR) con cui viene eliminato, nel 2017, alle semifinali di Louis Vuitton della 35ma America’s Cup alle Bermuda, quella dei catamarani volanti. L’incontro con il magnate Jim Ratcliffe (qui vi abbiamo raccontato chi è e come è avvenuto l’incontro con Ben Ainslie), fondatore del colosso petrolifero INEOS, secondo uomo più ricco di Inghilterra, cambia le carte in tavola e, certamente, i budget a disposizione del Baronetto Ben. Se la prima sfida con gli AC75 volanti di INEOS Britannia si conclude in finale di Louis Vuitton contro i nostri ragazzi di Luna Rossa (7-1), in quest’ultima Coppa America Ben Ainslie e i suoi si sono presi una bella rivincita.
Adesso solo i neozelandesi separano Sir Ben Ainslie dal diventare il velista più forte del mondo.
Una piccola curiosità: le barche di Ben Ainslie hanno sempre avuto lo stesso nome, Rita. Da ragazzino, era in trasferta a Lanzarote per i Campionati Mondiali Optimist. La madre aveva visitato il Santuario locale, aveva preso una medaglietta di Santa Rita e l’aveva cucita sul suo giubbotto di salvataggio. Ben aveva poi vinto i Campionati. Per questo anche Britannia viene da lui e da tutti chiamata Rita.
Eugenio Ruocco
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35 commenti su “Checco Bruni: “Luna Rossa tornerà”. Intanto ecco chi è Ben Ainslie, il fuoriclasse che ci ha battuti”
Già da questa edizione tu e l’australiano dovevate farvi da parte , con due fenomeni in panchina forse andava diversamente , speriamo che anche lo skipper faccia un passo indietro . Marchesini è l’uomo giusto insieme a Tita e Gradoni .
Ragionissima, lo ho già scritto fall in inizio.
Di è voluto far imparare a due campioni del dislocamento come andare sul foil, ma sono troppo lenti e hanno sbagliato tutto lo sbagliabile. E avevamo due giovani nati sul foil e che sui foil hanno vinto.
La volpa è di Bertelli che si è affidato a dei vecchietti, sirena che non ha avuto coraggio di cambiare e Brini che doveva darsi malato.
Ma per orgoglio abbiamo perso.
Concordo l’errore è stato perseverare con Bruni/Spithill
Sei un velista da divano, ma non sai nemmeno scrivere in italiano….e fa anche rima !
Considerazioni di un velista da divano……
Concordo pienamente Federico
Concordo pienamente Federico
Loro hanno vinto meritatamente la coppa perchè non hanno fatto errori (e nemmeno almeno un paio di sfighe , che LR ha avuto, non dovute alla barca, arm etc., o all’equipaggio..); certamente l’hanno vinta mettendo al timone Dylan Fletcher! (che in almeno un paio di occasioni a “salvato” Anslie che cercava ostinatamente la lotta di virate ,che avrebbe perso continuando, contro LR ).
LR ha sbagliato troppe partenze, TROPPE !! con queste barche le partenze sono tutto e l’abbiamo visto , chi parte dietro ha la regata persa al 95% (a meno di sfighe o incidenti di chi è davanti s’intende..).
Onestamente non conoscevo ne Gradoni ne Ugolini (ma tutti conosciamo Tita).
Ovviamente adesso è facile dire era meglio puntare subito sui “giovani”, anche se probabilmente pensando a questa coppa e ad una eventuale coppa successiva (2028?) forse era meglio puntare da subito sui giovani proprio pensando anche al dopo (al limite tenersi come riserve Spithill e Bruni)
La barca secondo me era alla pari con Ineos in termini prestazionali (da quando Fletcher ha sostituito Scott)
Max Sirena, come tutti manager quando non portano risultati, dovrebbe farsi da parte. Bertelli dovrebbe rivalutare Luca Devoti che unisce temperamento, abilità velica e conoscenze tecniche, indispensabili doti ai tempi della “formula 1cdel mare”.
Tutti bravi ma! Questo sport è più vicino alla formula 1 che non alla vela come l’abbiamo conosciuta e praticata noi,e come in F1 i cinquantenni non saranno mai in grado di competere con i ventenni è una questione di capacità reattive e velocità decisionale insomma è un’altra sport
Con l’equipaggio inglese, luna rossa avrebbe stravinto. Troppi errori di manovra e guasti creati dall’incapacita’. I responsabili di manovra si dimettano
Non sono d’accordo con chi dice che le barche erano alla pari. Vicine si, pari no. Ineos è più stabile, più veloce e più affidabile. , Questo ha fatto la differenza. Ad equipaggi invertiti, il risultato non sarebbe cambiato.
…mi chiedo come mai le vele di Ineos erano molto più “panciute ” di quelle di Luna rossa , sembravano perfino elastiche , è normale ?
Potrebbe essere questo il motivo che permetteva agli inglesi di navigare sempre 2 o 3 nodi più veloci ?
L’ho notato sopratutto durante i bordi in qui le barche navigavano affiancate e ineos subiva perfino i nostri rifiuti…
Qualcuno può spiegarmi meglio ?
I nostri sono stati fantastici e la coppia Bruni Spithill era assolutamente affiatata e insostituibile. Abbiamo perso, ma con estremo onore e impegno, a tutti i livelli.
Le recriminazioni che già girano… sono da tifosi da divano e non da sportivi o uomini di mare.
Basta dire cazzate
Perfettamente d’accordo.
Penso che sia stato un o spettacolo stupendo….
Chiunque partecipa a queste sfide sa bene che siamo al massimo del target!!!!
Gli errori sono plausibili…una partenza in 10 secondi non è rimediabile….
.stecche…
.pezzi di barca attaccati con il nastro…
.vento mai costante
Io di FORZA LUNA…..ALLA PROSSIMA….SARAI BELLISSIMA !!!!!
La sfida con INEOS è durata fino a quando si è rotto l’equilibrio purtroppo a loro favore e forse troppo tardi per recuperare.Una giornata dove bastava solo una vittoria contro un mostro delle partenze era un’impresa ardua.Se INEOS regaterà come visto anche con NZL credo che chiuderà presto la partita.
Regate appassionanti queste ultime , dove si è vista la superiorità di Britannia Ineos, e anche il suo momento di massimo livello raggiunto velocemente. Una crescita molto rapida…. Molto tecnici sulle partenze e sulle marcature. La barca molto veloce sempre…. Zero errori . Strategie top! Bel team , vedremo con i campioni .
Barca perfetta equipaggio inadeguato.
Con Tita/Gradoni era coppa sicura
Con Tita/Gradoni non ne vincevano una
Non sono un velista di professione, ma un amante del mare e mi sono appassionato a vedere le regate, da quando gli uomini dell’equipaggio, a vista, in coperta, gestivano a mano vele e scafo, senza la tecnologia estrema di oggi.
Mi è capitato, però, di essere in barca, su una golondrinas, a Barcellona, durante la prima gara persa da LR contro Ineos, nel girone di qualifica per la finale, ed è stato comunque uno spettacolo bellissimo ed emozionante vedere quei mostri di Ac75 all’opera.
Oltre alle regate perse per le partenze nettamente migliori di Ineos Britannia, anche io ho pensato alla sfortuna nera, quanto meno per quelle perse per squalifica, a causa della rottura del carrello della randa, o di una barra di sostegno, o per il blocco dei foil, ma non si tratterà, invece, anche di problemi di affidabilità della nostra LR?
Gli inglesi non ne hanno avuti e, inoltre, non hanno sbagliato neanche una mossa e meritato di andare a sfidare New Zealand.
Vinca il migliore!
Luna Rossa è la barca migliore del lotto. L’equipaggio purtroppo non è stato all’altezza. Constatate le perduranti difficoltá nelle partenze, non si comprende perché non siano stati effettuati i cambi adeguati. le opzioni c’erano ed erano di alta qualità.
Secondo me, la differenza l’ ha fatta la bravura di Ainslie nelle partenze e una barca piú performante….almeno, loro hanno chance di portare la Coppa America in Europa,,,Luna rossa avrebbe perso contro New Zeland.
Complimenti a LR! Ci avete appassionato ( di nuovo) e regalato tante emozioni. Indossare è stata più brava e fortunata a livello di affidabilità.
Il futuro ci aspetta magari con equipaggi diversi! Bravissimi..
Qualche partenza sbagliata e poco controllo in copertura, la barca inglese mi è sembrata leggermente più velove
Basta che sparisca Bruni
L’importante è che non ci sia più Bruni
la domanda che mi pongo è: in base a quali meriti F. Bruni ha il posto e perché lo mantiene…..mi domando se lo terrà anche in futuro
La barca c’era e a detta di molti esperti era la più veloce. Peccato solo che a guidarla invece di una Tigre avevamo tre micetti. Sirena,Bruni e Spithill siete stati imbarazzanti, leoni solo a parole. Complimenti. Coraggio Bertelli non mollare.
È finita come si poteva immaginare,guardando con serietà oltre tutti i proclamii, oltre il fumo dell’immensa macchina della propaganda di Prada.
Semplicemente un team che non ha mai vinto ha perso ancora.
Adesso, se si vuole andare avanti, è il momento di cambiare, Marchesini e Tita. sono i nomi giusti
Io penso come altri che siano stati commessi tanti errori continuando a perseverare . Comunque ineos ha dimostrato di essere superiore a luna rossa
Leggo commenti incompetenti ed ingrati nei confronti di una squadra eccezionale che ha saputo far fronte in modo mostruoso ad una serie di sfortune veramente incredibili! Non voglio entrare nel merito tecnico delle regate (su cui si potrebbe discutere sino a notte fonda) e non si può negare che certamente errori ne sono stati commessi (partenze effettivamente ne abbiamo perse tante, e non te lo puoi permettere con uno come Ben Ainslie), ma voglio ricordare a tutti questi Dennis Conner smemorati dell’ultima ora, che due anni fa, alla medesima squadra, in finale di Louis Vuitton cup, gli abbiamo fatto le carni nere, e se quest’anno non fosse stato per le due avarie che ci hanno tolto due punti, probabilmente oggi staremmo discutendo di altro e con il sorriso sulle labbra. Quindi, ed alla fine dei conti, faccio i miei più grandi e calorosi complimenti a Francesco Bruni e James Spithill e li ringrazio col cuore per tutte le gioie che ci hanno regalato, mentre invece, ai Debnnis Conner di cui sopra vorrei chiedere: ma voi che parlate, criticate e sputate sentenze, nella vostra vita, cosa mai avete vinto?!!!
Ho 84 anni e ho cominciato a regatare che ne avevo 14. In coppia con mio fratello Mauro con l’FD Fantastica Armonia abbiamo cominciato a essere sempre in testa in regata. L’ultima è stata portata a termine su un J24 ITA6 nel 2020 in testa alla nostra classe. Bene, se tutti coloro che scrivono ed esprimono opinioni avessero vissuto 60 anni sui campi di regata avessero l’umiltà di non muovere critiche talvolta inappropriate, sarebbe stato meglio. Ho visto Luna Rossa andare molto meglio di vari concorrenti ed alla Vitton Cup ho avuto il piacere di vederli arrivara davanti agli USA ! Per il resto ricordo che a Coppa America bisogna avere una barca performante, un ottimo equoaggio ed anche la fortuna che serve sempre anche nello sport. Queste imbarcazioni, poco umane a mio parere, richiedono anche molta fortuna. Io ringrazio il team italiano per avermi regalato grandi emozioni.
Ho 84 anni e ho cominciato a regatare che ne avevo 14. In coppia con mio fratello Mauro con l’FD Fantastica Armonia abbiamo cominciato a essere sempre in testa in regata. L’ultima è stata portata a termine su un J24 ITA6 nel 2020 in testa alla nostra classe. Bene, se tutti coloro che scrivono ed esprimono opinioni avessero vissuto 60 anni sui campi di regata e l’umiltà di non muovere critiche talvolta inappropriate, sarebbe stato meglio. Ho visto Luna Rossa andare molto meglio di vari concorrenti ed alla Vitton Cup ho avuto il piacere di vederli arrivara davanti agli USA ! Per il resto ricordo che a Coppa America bisogna avere una barca performante, un ottimo equipaggio ed anche la fortuna che serve sempre anche nello sport. Queste imbarcazioni, poco umane a mio parere, richiedono anche molta fortuna. Io ringrazio il team italiano per avermi regalato grandi emozioni.